Domenica, 07 Giugno 2020 17:30

Articolo 1: "Costruire nuovi modelli di servizi educativi per l’infanzia"

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Qualche giorno fa un gruppo di pediatri di provata esperienza ha pubblicato un appello ai decisori politici perché si preoccupino di garantire ai bambini non solo una efficiente protezione dal rischio di contagio ma anche la prevenzione dei danni derivanti da una prolungata mancanza di apporti educativi e di tempi adeguati di socializzazione. Nei giorni precedenti erano apparsi appelli e interviste di pedagogisti ed intellettuali che chiedevano un impegno delle istituzioni per la riapertura delle scuole e dei servizi per l’infanzia.

Finalmente si sta aprendo un dibattito nazionale sulla necessità di occuparsi del benessere dei bambini progettando luoghi e modalità di intervento che fin dall’estate permettano loro di esprimere la propria vitalità, creatività, curiosità accompagnandone la crescita in un contesto adeguato.

"Sappiamo che non sarà un’impresa semplice perché si tratta di tenere in equilibrio diversi tipi di rischio ma siamo convinte che coinvolgendo insegnanti, educatori, genitori sarà possibile trovare soluzioni per permettere ai bambini di tornare nei luoghi di vita collettiva", sottolinea il Coordinamento Donne di Articolo Uno.

Del resto il tema è ormai posto anche a livello cittadino, si pensi agli interventi della professoressa Silvia Nanni e all’intervento del comitato “Oltre il MUSP”. "Pensiamo che l’amministrazione comunale debba farsi carico di questa problematica perché i bambini sono cittadini che meritano una grande attenzione e perciò poniamo al sindaco Pierluigi Biondi alcune domande:

  • E’ possibile che il Comune metta a disposizione spazi per attività educative integrate rivolte ai bambini di 0-6 anni?
  • E’ possibile coinvolgere le numerose associazioni culturali cittadine nella progettazione di attività all’aperto con i bambini?
  • Si possono coinvolgere le associazioni di imprenditori agricoli per accogliere bambini organizzando attività a loro dedicate? 
  • Quali spazi il Comune può mettere a disposizione per una ripresa delle lezioni a settembre mantenendo condizioni di sicurezza?
  • Quali misure il Comune pensa di mettere in atto per evitare che la crisi economica dei nidi privati porti ad una riduzione dell’offerta cittadina di servizi all’infanzia?".

La questione principale - spiega il Coordinamento - "è che il Comune dovrebbe assumere la regia di un processo che coinvolga tutti gli attori della comunità educante per costruire un nuovo modello di gestione dei servizi educativi per l’infanzia. Si può obiettare che le misure imposte dai protocolli sanitari di contrasto al coronavirus rendono troppo complicata e troppo costosa l’attivazione di questi servizi. Il punto è proprio questo: imporre norme e regole non sostenibili organizzativamente ed economicamente equivale a scoraggiare l’attivazione del servizio. Bisogna ragionare di quell’equilibrio di cui parlavamo all’inizio".

Ultima modifica il Domenica, 07 Giugno 2020 17:48

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