"È notizia di questi giorni che giovedì approderà in Consiglio Comunale la delibera di giunta per l'apertura dell'ennesimo centro commerciale, stavolta in località Centi Colella. Una colata di cemento di cui non se ne sentiva il bisogno, che va ad aggiungersi agli altri due "parchi commerciali" (questa la graziosa dicitura), già approvati sempre dall'amministrazione Biondi, a Pettino e a S. Sisto, per un totale di quasi 15mila metri quadri, in una zona da tempo pesantemente segnata da insediamenti commerciali di medie e grandi dimensioni".
Così, in una nota, Potere al Popolo L'Aquila.
"Ci siamo opposti sin da subito a questi progetti di speculazione - prosegue la nota - promuovendo un raccolta firme che ha raggiunto in breve tempo centinaia di adesioni, certi invece che una città-territorio "in transizione" come L'Aquila deve adottare modalità totalmente differenti, fuori dal folle paradigma di uno sfruttamento indiscriminato del territorio".
"Il provvedimento che giovedì verrà discusso non fa altro che confermare - se ve ne fosse bisogno - il vuoto di idee che alberga da tempo a Palazzo Fibbioni: mentre si dichiara di voler sostenere un centro storico alle prese con mille difficoltà (tra cui la crisi post covid), ecco che arriva la "genialata" dell'ennesimo centro commerciale, in un comune, il nostro, tra i primi in Italia per consumo di suolo".
"Avvilente constatare come la "visione" (se mai ve ne fosse una) di chi ci amministra è ferma agli anni '80 - sottolinea Potere al Popolo - insensibile ai grandi cambiamenti in atto sui temi urbani ed ambientali: l'unico principio cardine resta una speculazione edilizia senza scrupoli, quell'immortale "partito del cemento" che torna oggi sotto altre vesti".
"Siamo di fronte ad un amministrazione allo sbando, che da tre anni non ha minimamente contezza di cosa e come fare: zero idee su ricostruzione, mobilità, ambiente, lavoro, commercio".
"Questa città merita ben altro che un comitato d'affari mosso unicamente da logiche predatorie e da interessi particolari, il cui risultato è sotto gli occhi di tutti: una vergognosa gestione della cosa pubblica unicamente secondo logiche affaristico - clientelari"".
"Ci appelliamo alla coscienza di tutte e tutti: fermiamo questa banda di affaristi senza scrupoli".