Con 158 sì su 162 presenti, nell’ultimo giorno utile prima della decadenza, il Senato ha convertito in legge il decreto che disciplina le prossime elezioni suppletive, regionali, comunali e l'election day con il referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari che si terranno il 20 settembre.
Per farlo è stato però necessario ripetere il voto di fiducia dopo che ieri, da successivi controlli, è risultato che i 149 presenti, sommati a congedi e missioni, non erano sufficienti al raggiungimento del numero legale. Tant'è che diversi i senatori della maggioranza, già partiti per tornare a casa, sono stati costretti a rientrare a Roma in fretta e furia.
Soddisfatto per il pericolo scampato il premier Giuseppe Conte, che prima dell'inizio della seduta ha chiamato i capigruppo di maggioranza per complimentarsi: "Quando ieri sera sono stato avvertito che in Senato sareste stati richiamati a votare alle 9,30, ho pensato 'mission impossible'. Invece chapeau, se ci siete tutti, siete stati davvero bravi".
Anche oggi le opposizioni hanno disertato il voto. Remake della strategia messa in campo ieri nel tentativo, riuscito solo in parte, di certificare la frana dei giallorossi a palazzo Madama. In occasione del primo voto di fiducia, avvenuto nel pomeriggio inoltrato, le numerose assenze fra i banchi della maggioranza avevano infatti spinto il centrodestra a tentare il blitz. Sventato a prima vista per un soffio, dal momento che a caldo gli uffici avevano ritenuto i numeri sufficienti per validare la seduta. Solo a tarda sera ci si è resi conto dell'errore tecnico che ha comportato l'annullamento della votazione e il bis di stamattina.
Un episodio con prochi precedenti: l'ultimo simile risale ad una seduta del 1989. "Sono profondamente amareggiata di quanto accaduto, non c'ero io ma mi assumo le mie responsabilità", le parole della Presidente del Senato Elisabetta Casellati. "C'è stato un errore non imputabile a nessuno. Ho appreso ieri sera alle 20,45 che c'era stato questo problema. Mi si può dire tutto ma che si imputi alla Presidenza un errore informatico mi pare eccessivo. Chiedo scusa ma non posso rimproverarmi nulla, non accetto lezioni da nessuno sulla conduzione dell'Aula".