La giunta regionale ha approvato la proposta di legge relativa alla “Nuova disciplina del Parco naturale regionale Sirente Velino e revisione dei confini”, che ora sarà posta all’attenzione del Consiglio regionale per la prosecuzione dell’iter.
“Da tempo la normativa che regola il funzionamento del Parco regionale Sirente-Velino necessitava di una revisione e di un adeguamento alle mutate esigenze, soprattutto con riferimento alla governance” dichiara il Vicepresidente della giunta regionale con delega ai parchi e alle aree protette Emanuele Imprudente.
“La necessità di risolvere la fase di commissariamento, che perdura ormai dal 2015, e il bisogno di ricostituire una governance strutturata ed espressione del territorio che vive il Parco e nel Parco e che attui un vero indirizzo politico, sono ora più che mai urgenti ed imprescindibili, come imprescindibile è un adeguamento normativo della legge vigente che attui tali necessità”.
"La proposta di legge presenta, inoltre, una revisione della perimetrazione, che non incide sostanzialmente sulle peculiarità ambientali del parco e che interessa quasi esclusivamente territori agricoli e centri abitati, andando incontro sia agli imprenditori agricoli che ai comuni interessati in relazione all'emergenza dei danni da fauna selvatica (soprattutto cinghiali) e alle difficoltà connesse alla ricostruzione post-terremoto che trova rallentamenti procedurali legati alla presenza dei centri abitati all'interno del perimetro del parco".
"L’adeguamento normativo e soprattutto la nuova perimetrazione sono frutto di un processo di partecipazione venuto dal basso, in quanto proposti direttamente dai comuni ricadenti nel perimetro del Parco con specifiche deliberazioni di Consiglio Comunale e condivisi dall’intera Comunità del Parco in diverse occasioni, già a partire dal 2016".
“Proprio la partecipazione e la condivisione alle decisioni da parte delle comunità è un principio indispensabile per ricomporre visioni divergenti e conflittuali, perché si arrivi a risultati concreti e positivi in termini di attivazione di interessi, senso di responsabilità e attaccamento al luogo e ai destini del territorio in senso ampio e alla responsabilizzazione nell’amministrazione dell’Ente, le cui scelte ricadono proprio sui territori e sui cittadini amministrati”- afferma Imprudente.
“Si sta applicando il principio sempre raccomandato dalla UE in tutte le sue direttive in materia ambientale, cioè che le Comunità locali debbano esercitare un ruolo primario nei processi decisionali indispensabile per la funzionalità e l’efficacia delle politiche nelle aree protette”.
“E’ il momento che il Parco si trasformi in opportunità” – conclude Imprudente.