"Il prossimo settembre tutti i nostri studenti dovranno poter tornare nelle proprie scuole. Ma dovranno poterlo fare in sicurezza grazie a scelte strutturali e investimenti uniformi da parte del Governo che tutte le Regioni dovranno chiedere e pretendere, scelte peraltro che dovranno essere necessariamente condivise attraverso un coordinamento e che non possono essere rimesse alla sola autonomia scolastica con il rischio di affermare strategie e prassi diversi tra i vari Istituti scolastici dello stesso territorio, favorendo disparità di opportunità e disuguaglianze".
E’ questa la posizione dell’Assemblea dei Presidenti delle Regioni d’Italia che oggi ha approvato un ordine del giorno rivolto a tutti i Consigli regionali.
A darne notizia, il presidente del Consiglio regionale d'Abruzzo Lorenzo Sospiri. "Oggi la situazione delle nostre scuole è sicuramente critica ovunque, riaprire le aule nelle attuali condizioni è impensabile, ecco perché dovremo centuplicare i nostri sforzi amministrativi per garantire una formazione piena, completa, puntuale ai nostri ragazzi".
D'altra parte, l’emergenza Covid-19 ha prodotto effetti notevoli sull’intera comunità scolastica imponendo cambiamenti radicali in ambito organizzativo e didattico. "Al tempo stesso la didattica a distanza, nel periodo di lockdown che ha assorbito mezzo anno scolastico, ha evidenziato problematiche e ostacoli spesso insormontabili, spesso legati anche ai problemi di digital divide del nostro Paese. Ora il nostro dovere è pensare alla ripresa della scuola il prossimo 14 settembre, che non potrà avvenire ricorrendo a soluzioni penalizzanti per chi studia, né per le famiglie chiamate a sostenere le turnazioni in aula dei loro figli, con ripercussioni anche nell’ambito lavorativo, sempre più difficile da conciliare con la vita quotidiana, tanto che dall’inizio della pandemia si stima che sono state ben 37mila le donne in Italia ad aver dovuto lasciare la propria attività professionale proprio per seguire i figli".
Appare dunque necessario oggi prevedere una programmazione adeguata delle attività che assicuri il più possibile il ritorno fisico, in presenza, in aula dei ragazzi, nel rispetto delle prescrizioni di sicurezza imposte dal Covid-19, che dovranno essere garantiti innanzitutto dagli investimenti nell’edilizia scolastica. "A oggi gli stanziamenti riservati dal Ministero a ogni Istituto scolastico, determinati dal decreto legge 34 del 2020, non appaiono sufficienti per far fronte a tutte le esigenze in essere, carenti le iniziative e i provvedimenti per la fascia d’età 0-3 anni, con grande danno per le famiglie, per i lavoratori dei nidi e per i bambini. Scelte finanziarie che sembrano in controtendenza rispetto agli interventi messi in atto dalla Commissione Europea il 27 maggio scorso con il Piano ‘Next Generation EU’ proprio per riparare i danni causati dalla crisi sanitaria, con la presentazione, per il 2021 della Garanzia Europea per l’infanzia e di un Piano d’azione aggiornato per l’istruzione digitale dei bambini. In contraddizione anche rispetto alle dichiarazioni del Comitato europeo delle Regioni del 7 maggio scorso, che ha sottolineato l’urgente necessità di salvaguardare il diritto all’istruzione e alla scolarizzazione di tutti, anche attraverso la digitalizzazione dell’istruzione e la formazione dei docenti".
Considerando il lavoro che le giunte regionali stanno già svolgendo per addivenire alla definizione di linee guida chiare e omogenee per tutti i Dirigenti scolastici e i Consigli d’Istituto - ha aggiunto Sospiri - "al fine di evitare disparità e disuguaglianze al momento della riapertura delle scuole a settembre, la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome ha oggi approvato un ordine del giorno con il quale - si legge nel documento – ‘si impegnano i Consigli regionali ad attivare e sostenere ogni possibile e utile iniziativa nei confronti del Governo affinchè dal prossimo settembre le attività scolastiche possano riprendere in presenza e in condizioni di sicurezza, tenuto conto dell’ineluttabilità di un coordinamento e di una condivisione delle scelte da adottare che non possono essere rimesse alla sola autonomia scolastica’, determinando la giungla di singoli provvedimenti sicuramente diversi da un Istituto all’altro determinando una inevitabile disparità di opportunità di formazione tra gli studenti".