"Tra gli effetti nefasti che si sono registrati a L’Aquila a causa dei mesi di confinamento a cui il CoVid ci ha costretti, c’è anche quello di aver offerto ad una maggioranza inadeguata e litigiosa lo strumento delle sedute di commissione e consiglio in videoconferenza, luogo non fisico nel quale è più facile sottrarsi al confronto. C’è quello, in buona sostanza, di aver messo in pausa la oramai cronica crisi all’interno della maggioranza".
A dirlo sono il capogruppo di Italia Viva Paolo Romano e i consiglieri Elisabetta Vicini ed Edlira Banushaj.
Già a gennaio - viene ricordato in una nota - "l’attività amministrativa e politica del comune si era arrestata a causa delle beghe interne ai partiti di governo, crisi che si era apparentemente risolta con la produzione di un documento programmatico unitario senza nessun rimpasto di giunta. Il documento, lasciando totalmente inevase le questioni politiche irrisolte, si concentrava su temi che andavano dal nuovo Piano regolatore al Pums passando per le politiche per il centro storico e frazioni, lavoro, politiche sociali, sviluppo del Gran Sasso, rafforzamento del ruolo dell’Aquila capoluogo e tanto, troppo altro; tutto quello, in buona sostanza, che non si era portato a compimento nei primi tre anni di governo. Un secondo programma di mandato che veniva stilato senza mai aver messo mano al primo, vergognosamente disatteso".
Oggi, all’indomani delle pesanti dichiarazioni della Lega nei confronti della sua stessa maggioranza guarda caso durante il primo consiglio comunale in presenza, la città assiste a vecchie crisi che tornano a galla. "Altro giro, altra corsa, verrebbe da dire, magari sulla metro di superficie, unico vero progetto che la politica di centrodestra ha lasciato in eredità alla città da vent’anni a questa parte; altro purtroppo non è pervenuto".