Giovedì, 16 Luglio 2020 14:35

Crisi, il Pd lancia un appello a tutte le forze alternative al centrodestra

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“Il fallimento di questa giunta è stato certificato dalle stesse forze di maggioranza. Ma questo momento deve servire anche alle forze di opposizione per riflettere e lavorare a un nuovo progetto politico il più ampio e condiviso possibile”.

Mentre, con il ritiro delle deleghe agli assessori leghisti da parte di Biondi, deflagra definitivamente la crisi di maggioranza scatenata dall’attacco sferrato dal Carroccio nel consiglio comunale di due giorni fa, il Partito democratico, tramite il segretario comunale Emanuela Di Giovambattista e i consiglieri comunali Stefano Palumbo (capogruppo) e Stefano Albano, lancia un appello a tutte le forze partitiche e civiche “che si riconoscono come alternative a questo centrodestra” a mettere da parte “distinguo, appartenenze e tatticismi” e a lavorare a un progetto nuovo, fondato anzitutto su una visione chiara e condivisa degli obiettivi da raggiungere.

Un invito, insomma, a fare una scelta di campo, contro ogni ipotesi o tentazione di alleanze trasversali. Ed è chiaro che, sebbene non siano mai nominati espressamente, i destinatari dell'appello sembrano essere soprattutto Americo Di Benedetto e il Passo Possibile, con i quali, già in passato, sia il Pd che altre forze di centrosinistra avevano avuto frizioni circa i rapporti da tenere con la giunta Biondi e alcune frange del centrodestra.

“Questa amministrazione” dice Di Giovambattista “ha disatteso tutti gli impegni presi con i cittadini tre anni fa. Non lo diciamo noi, è la stessa maggioranza ad aver certificato questo fallimento. Non si può andare avanti in questo modo: o c’è un cambio di passo oppure occorre prendere atto che non si hanno più i numeri per governare e quindi avere il coraggio di riaprire un confronto democratico con la città che porti a nuove elezioni. Ma responsabilità e chiarezza devono esserci anche da parte dell’opposizione” aggiunge il segretario dem “Chiunque si riconosca alternativo a questo centrodestra deve mettere da parte i distinguo, spesso e volentieri basati su questioni personali. E’ arrivato il momento di chiamare a raccolta non solo tutte le forze politiche ma anche la società civile. Occorre unirsi intorno agli obiettivi e a una visione in grado di ridare a questa città, sempre più rannicchiata in se stessa e sempre più in crisi, una svolta”.

“Dal consiglio comunale di martedì” osserva Stefano Palumbo “è emersa in modo chiaro la consapevolezza diffusa tra tutte le forze di maggioranza del fallimento dell’esperienza di governo. Non è stata solo la Lega, con l’attacco di De Santis, a prenderne atto ma anche altri consiglieri di centrodestra. Tutto ciò impone una riflessione. Vogliamo andare avanti per altri due anni così, con una maggioranza che si tiene in piedi non in virtù di un programma di governo condiviso ma solo per ricatti reciproci? Sono convinto che questa crisi non porterà a niente perché avrebbe delle conseguenze anche sulla regione. E’ chiaro, però, che questa situazione ha delle conseguenze pesanti sulla città, che vive ormai una totale disillusione. Ma la riflessione” precisa Palumbo “deve esserci anche dall’altra parte della barricata perché se sta succedendo tutto questo è anche perché non siamo riusciti a porci come valida alternativa di governo. Non possiamo perdere altro tempo, bisogna rilanciare un cantiere politico che sappia riaccendere le speranze che la città ha perso. Insieme a tutti gli altri membri del centrosinistra, sento la responsabilità di lavorare a un nuovo progetto. Mi domando se c’è ancora la capacità di mettere da parte le posizioni personali per guardare a un orizzonte condiviso, rinunciando ai tatticismi. Una coalizione non è una mera sommatoria di gruppi e partiti. Guardando ai tre anni di governo del centrodestra sappiamo cosa non dobbiamo fare. Il percorso che dobbiamo costruire è completamente diverso”.  

“Un anno fa, era maggio” specifica Albano “il consiglio comunale votò all’unanimità un documento sul rilancio del commercio che era frutto in gran parte di proposte e ragionamenti partoriti dalle forze di opposizione. In quel periodo era forte il malcontento dei commercianti ma mettendo da parte le strumentalizzazioni e pensando prima di tutto al bene della città, offrimmo alla maggioranza la nostra collaborazione. La giunta aveva un’occasione d’oro, invece quel documento è rimasto del tutto inapplicato. E a fronte di questa presa in giro, il sindaco e l’assessore Daniele hanno avuto anche il coraggio di annunciare, il giorno prima del consiglio di due giorni fa, il bando da 6,5 milioni e il nuovo piano del commercio. Sui 6,5 milioni” puntualizza Albano “Biondi si è preso meriti non suoi. La delibera Cipe anzitutto risale a maggio e poi dietro di essa c’è anche tutto il lavoro fatto dalla struttura di Fabrizio Curcio e un’interlocuzione trasversale. Senza contare che noi avevamo proposto anche di rimodulare una parte dei 10 milioni del programma Restart destinati al sistema dei Confidi e quindi alle Pmi per pagare gli affitti delle attività commerciali. Quanto al piano del commercio, come del resto su tutti i documenti di programmazione, dal Pums al piano parcheggi, siamo ancora nel campo degli annunci”.

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