Giovedì, 16 Luglio 2020 17:53

L'Aquila, la crisi di maggioranza e gli equilibri politici in Regione: Fratelli d'Italia prova a mettere all'angolo la Lega

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E dunque, si è aperta ufficialmente la crisi di maggioranza, l’ennesima, al Comune dell’Aquila: stamane, il sindaco Pierluigi Biondi ha ritirato le deleghe agli assessori della Lega Daniele Ferella, Fabrizio Taranta e Fabrizia Aquilio.

A scatenare la reazione del primo cittadino, il durissimo intervento del capogruppo del Carroccio Francesco De Santis che il 14 luglio scorso, innanzi all’assise consiliare riunita finalmente in presenza dopo 5 mesi, ha lanciato un attacco frontale all’amministrazione attiva, arrivando a dire di vergognarsi per l’immobilismo dell’esecutivo comunale.

In realtà, è soltanto l’ultimo capitolo di una crisi irrisolta che si trascina da tempo: ricorderete che, alla fine dell’anno, la Lega non aveva votato il bilancio di previsione dell’Ente e il documento unico di programmazione, gli atti qualificanti l’azione amministrativa di una maggioranza di governo. In quella occasione, Biondi non aveva avuto la forza di reagire ad uno schiaffo politico che avrebbe dovuto aprire una profonda riflessione in seno alla coalizione di centrodestra; d’altra parte, la Lega non aveva avuto il coraggio di andare fino in fondo, non votando il bilancio ma restando saldamente in Giunta con i suoi assessori.

Una contraddizione politica.

La crisi si era apparentemente chiusa con un banale documento programmatico che, tuttavia, non è servito a risolvere i problemi ma ha soltanto rinviato la resa dei conti.

Ora, i nodi sono venuti al pettine.

E stavolta, Biondi ha avuto il via libera da Roma per dire basta e aprire una crepa che, ovviamente, avrà ripercussioni a livello regionale. C’è un passaggio del comunicato stampa che svela scenari interessanti: “la decisione - scrive il sindaco dell’Aquila - è stata condivisa anche con i rappresentanti del mio partito, a tutti i livelli, e comunicata a tutte le componenti della maggioranza di centrodestra”.

Stando a fonti qualificate, Biondi avrebbe incontrato a Roma Giorgia Meloni che ha assecondato la decisione del sindaco dell’Aquila, condivisa, evidentemente, con il governatore di Regione Abruzzo Marco Marsilio.

A dire che Fratelli d’Italia è pronta a sfidare la Lega e, su questa via, troverà il sostegno di Forza Italia: non è un mistero che Meloni stia lanciando la sua leadership nazionale a partire dalle regioni del centro sud e l'Abruzzo, per i fratelli d'italia, è il primo vero banco di prova.

Di fatto, il Carroccio si è chiuso in un angolo: è difficile che la crisi possa rientrare con l’ennesimo accordo su un documento, si tratterebbe di una presa in giro poco digeribile per la città che, da mesi, assiste ad una azione amministrativa congelata dalle beghe interne; Biondi è stato chiaro: “ai fini di ripristinare una modalità equilibrata di governo della città, attendo che la Lega smentisca quell’inconcepibile ‘sentimento di vergogna’ che ha espresso il suo capogruppo”.  Ciò significa che il Carroccio, per ricucire, dovrebbe 'sfiduciare' il suo capogruppo; altrimenti, la crisi non rientrerà. Tertium non datur.

D’altra parte, si dice che stia maturando una spaccatura interna ai salviniani, con gli assessori defenestrati, in particolare, che non avrebbero affatto digerito l’intervento di De Santis; le bocche restano cucite e la rigida ‘disciplina’ di partito che caratterizza l’azione della Lega non farà deflagrare eventuali spaccature pubblicamente. Tuttavia, ci sarebbe un malcelato mal di pancia. Non è un caso che Biondi abbia voluto sottolineare di aver ritirato le deleghe agli assessori “a malincuore”, esaltando in modo piuttosto vistoso l’azione di governo degli esponenti leghisti nella Giunta.

In altre parole, il sindaco dell’Aquila starebbe tentando di infilarsi nella crepa che potrebbe aprirsi nel Carroccio.

E così arriviamo alle segreterie regionali: se la crisi all'Aquila non dovesse rientrare, ciò avrebbe ripercussioni immediate a Chieti ed Avezzano dove il Carroccio sta facendo fatica a raccogliere la coalizione unita intorno ai suoi candidati a sindaco.

Giusto oggi è stato diffuso un comunicato stampa, firmato dal presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, dal sottosegretario Umberto D’Annuntiis e dal consigliere regionale Daniele D’Amario che, a nome di Forza Italia, hanno inteso ribadire di essere “saldamente in maggioranza” difendendo l’operato dell’assessore Mauro Febbo di cui il segretario regionale della Lega, Luigi D’Eramo, aveva chiesto la testa, qualche giorno fa, se non avesse sostenuto Fabrizio Di Stefano nella corsa alle amministrative di Chieti.

Ebbene, non soltanto Febbo ha ribadito il suo sostegno al candidato civico Bruno Di Orio, ma Forza Italia ha inteso fornirgli supporto pubblicamente, rendendo ancora più rumoroso, così, il silenzio del governatore Marco Marsilio e di Fratelli d’Italia che restano spettatori interessanti.

E proprio oggi, il coordinatore regionale dei forzisti, Nazario Pagano, ha sottolineato come la candidatura di Anna Maria Taccone a sindaco di Avezzano, in contrapposizione a Tiziano Genovesi della Lega, sia ancora in campo e, anzi, si tenterà fino all’ultimo di convincere il tavolo nazionale a convergere sulla presidente di Aciam.

Una guerra di nervi, con la Lega messa all’angolo dai suoi stessi alleati.

In questo quadro, il fatto che Fratelli d’Italia - “a tutti i livelli”, come ha ribadito Biondi - abbia avallato la decisione del sindaco di ritirare le deleghe agli assessori del Carroccio, significa che si è fatta una valutazione sulle possibili ripercussioni della crisi, che arriverebbero fino all'Emiciclo, e che i meloniani non sono preoccupati che la Lega possa staccare la spina alla giunta Marsilio.

Un segnale piuttosto eloquente.

C’è un altro passaggio interessante, nel comunicato stampa diffuso stamane da Biondi: il sindaco dell’Aquila fa riferimento esplicito ad “una parte dell’opposizione, rancorosa e risentita”, soltanto ad una parte; si potrebbe leggere, dietro le righe, un messaggio al Passo Possibile e ad Americo Di Benedetto che, non più tardi di qualche mese fa, aveva teso una mano al sindaco in difficoltà. Una apertura ad un governo cittadino di ‘responsabilità’? Staremo a vedere.

Certo è che la prossima mossa, a questo punto, spetta alla Lega.

Ultima modifica il Giovedì, 16 Luglio 2020 18:28

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