"In una settimana dall'inizio della crisi di maggioranza nel comune dell'Aquila, abbiamo assistito a 'prove di forza', pantomime e giravolte degne del miglior avanspettacolo. La sensazione è che anche stavolta finisca tutto a 'tarallucci e vino'. La motivazione non è da ricercarsi nell'alto spirito di servizio che qualsiasi amministratore pubblico dovrebbe avere, il mandato che disgraziatamente è stato loro affidato tre anni fa, ma solo perché nelle loro 'raffinatissime' menti c'è il disegno, non troppo velato, di continuare ad occupare i posti di potere nella tipica logica predatoria da comitati d'affari quali in realtà sono".
L'affondo è del gruppo di Potere al Popolo L'Aquila. Che aggiunge: "La riprova? La recente nomina di Alessandro Piccinini, ex assessore allo Sport della giunta di Pierluigi Biondi e intimo sodale di quest'ultimo, a presidente della Gran Sasso Acqua Spa, che va a sommarsi all'incarico affidato nei giorni scorsi all'ingegner Fausto Fracassi per la nuova perizia sul Ponte Belvedere. Casualità vuole che Fracassi sia anche sindaco del comune di Ocre, ente presso cui ha prestato servizio il nostro amatissimo primo cittadino. Una coincidenza, senza dubbio".
La triste, tristissima realtà è un'altra, attacca Potere al Popolo. "Tali signori sbandierano ai quattro venti una propaganda di bassa lega a colpi di hashtag sulla rinascita - peraltro tutta da provare - di un capoluogo di Regione che porta ancora addosso i pesantissimi segni di una gestione post terremoto fallimentare, a cui presto si sommeranno gli esiti devastanti della crisi post covid, di cui già si inizia a mostrare il vero volto tra crollo dei consumi, povertà in sensibile aumento, servizi ridotti all'osso. Il vero intento della pace ritrovata, però, è continuare a farsi i loro affari, con i testa un unico obiettivo: le poltrone. Comunali, regionali o di qualche altro ente, non importa, quel che conta è restarci attaccati. E chi se ne importa del destino della città, basta continuare a ripetere 'L'Aquila semplicemente straordinaria' come fosse un incantesimo, da cui però si può essere immuni facendo semplicemente il bilancio tra le cose fatte - zero - e quelle ancora irrisolte".
Dunque un consiglio, spassionato: "abbiate almeno la decenza di farla finita, una volta per tutte. Riconsegnate le chiavi di Palazzo Fibbioni e togliete il disturbo: questa città merita di meglio".