Lunedì, 20 Luglio 2020 17:36

Avezzano, D'Eramo: "Forza Italia inizia a stancare". Centrodestra nel caos: rischia di complicarsi la crisi all'Aquila

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"L'entusiasmo cresce in maniera tangibile, così come la responsabilità che avvertiamo nei confronti delle persone che sempre in numero maggiore stanno riponendo speranza nella nostra rivoluzione del buon senso. Chi, invece, dimostra di non avere buon senso è Forza Italia, che anziché sostenere questo progetto sembra, piuttosto, voler fare di tutto per tirarsene fuori, rompendo la coalizione".

A dirlo è il coordinatore regionale della Lega, Luigi D'Eramo, a proposito delle elezioni amministrative di Avezzano. "L'atteggiamento di Forza Italia - incalza D'Eramo - che insiste nel marcare una distanza dalla candidatura, ormai condivisa e supportata da tutte le altre componenti del centrodestra, inizia a stancare. In questo modo si fa solo il gioco delle sinistre che, divise e litigiose, si presenteranno al voto in ordine sparso. Il centrodestra sta dimostrando di avere le carte in regola per poter amministrare una città importante che merita ben altre sorti rispetto a quelle recenti. Tiziano Genovesi si sta accreditando ogni giorno di più come un candidato serio, credibile, dedito al lavoro, in grado di catalizzare l'entusiasmo e la voglia di cambiamento degli avezzanesi. Questo patrimonio, frutto di un lavoro costante, non può essere disperso o inficiato da atteggiamenti che poco hanno a che vedere con le necessità impellenti della popolazione e appaiono, al contrario, legati a vecchie logiche partitocratiche di cui alla gente interessa pochissimo".

Dunque, D'Eramo ribadisce come l'unità del centrodestra sia "un valore da preservare: è quanto ci chiedono con forza gli elettori della nostra area politica. Chi per tattica o per egoismo non guarda all’interesse del centro destra ad Avezzano e non rispetta la diffusa condivisione di tutte le forze politiche sulla candidatura di Tiziano Genovesi fa un torto agli elettori di centro destra che sognano una Avezzano diversa e con le sinistre all’opposizione”.

Parole che risuoneranno fin nelle stanze di Palazzo Fibbioni, all'Aquila; d'altra parte, è evidente come la crisi politica nel capoluogo s'intrecci con gli appuntamenti elettorali di settembre. I rapporti tra Lega e Forza Italia sono ai minimi termini: ad Avezzano, il coordinatore regionale Nazario Pagano e il coordinatore provinciale Gabriele De Angelis intendono tirare dritto sulla candidatura di Anna Maria Taccone; a Chieti, invece, sebbene formalmente i forzisti sostengano la candidatura del leghista Fabrizio Di Stefano, l'ala azzurra che fa riferimento all'assessore Mauro Febbo sta lavorando sulla candidatura di Bruno Di Iorio: nei giorni scorsi, D'Eramo aveva lanciato un ultimatum a Febbo, chiedendone la testa qualora non avesse fatto un passo indietro. Ebbene, non solo l'assessore non sosterrà Di Stefano ma il partito, per voce del presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri e del sottosegretario Umberto D'Annuntiis lo ha pubblicamente difeso.

E qui sta il nodo: non è un mistero che Sospiri e D'Annuntiis siano vicinissimi al governatore Marco Marsilio; in sostanza, la Lega si aspetta una presa di posizione chiara di Fratelli d'Italia sulle amministrative che, tuttavia, non è ancora arrivata. E chissà se arriverà. 

Lo scriviamo da giorni: Giorgia Meloni, in Abruzzo, sta tentando la sfida alla leadership di Matteo Salvini con l'obiettivo, più o meno dichiarato, di lanciarla a livello nazionale a partire dalle regioni del Sud, dove la Lega è in calo di consensi. Ecco che la crisi politica all'Aquila diventa lo 'specchio' di uno scontro sotterraneo, fatto anche di vecchi rancori personali tra Pierluigi Biondi e Luigi D'Eramo, che investe il livello regionale fino alle segreterie nazionali, e lo scontro si fa, di ora in ora, più 'caldo'. 

Al passo in avanti della Lega, che ha teso una mano, tra le righe, al sindaco Biondi per trovare una via di uscita che rasseneri gli animi anche ad Avezzano e, dunque, a Chieti, Fratelli d'Italia ha risposto col silenzio: non ci si accontenterà, certo, di un caffé per stilare un programma di fine mandato su cui trovare la quadra. Biondi, e i meloniani più in generale, vogliono le scuse pubbliche, o qualcosa che gli somigli, e magari un passo indietro del capogruppo Francesco De Santis, 'colpevole' di aver aperto la crisi.

E se pure si arrivasse ad una pace 'armata', non è affatto detto che Forza Italia - considerata la tensione ad Avezzano e la rottura che è maturata in Consiglio comunale all'Aquila con gli esponenti leghisti - resti a guardare. Anzi. Potrebbe mettersi di traverso, e allora le spaccature potrebbero persino acuirsi. Insomma, la crisi del centrodestra rischia davvero di 'avvitarsi'. 

 

Ultima modifica il Lunedì, 20 Luglio 2020 18:08

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