"Un ministero sordo ed inappropriato nei confronti del comparto della pesca dell'Abruzzo". E' quanto dichiara il vicepresidente della Giunta regionale con delega alla pesca, Emanuele Imprudente. Sulla possibilità di cancellare il fermo biologico per le imbarcazioni abruzzesi che non hanno lavorato durante il lockdown e di scomputarne le giornate di inattività arriva, infatti, la risposta negativa della ministra delle politiche agricole, Teresa Bellanova.
"A distanza di quasi tre mesi dalla richiesta prendiamo atto che alla Ministra Bellanova non interessa supportare un settore che ha sospeso l'attività di pesca in mare per salvaguardare la salute dei propri lavoratori e che, dopo la chiusura delle attività di ristorazione per mesi, ha subito gravi danni economici - afferma Imprudente - Una risposta negativa ad una richiesta inviata il giorno 8 maggio, una risposta che riporta quale motivazione del diniego la mancanza di basi e presupposti biologico-scientifici ai fini della tutela della fauna marina".
"Ebbene - prosegue l'assessore regionale - avevamo inviato alla ministra anche l'autorevole parere dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale, su specifica istanza del sottoscritto, che valutava come non ottimale per la salvaguardia delle specie alieutiche il periodo agosto-settembre, nel quale solitamente avviene il fermo biologico per la pesca a strascico, ed ipotizzava in concreto la rinuncia ad una giornata di pesca a settimana durante l'interruzione temporanea obbligatoria ed aggiuntiva. La Ministra non ne ha tenuto minimamente conto, così come non ha ritenuto dare seguito alla richiesta di incontro, inviata congiuntamente dal presidente Marsilio e dal sottoscritto, al fine di approfondire e valutare insieme la questione".
"Prendiamo atto della lentezza delle risposte e della sordità alle istanze rivolte dalla nostra Regione al ministro delle politiche agricole - conclude Imprudente - evidentemente la Ministra Bellanova considera irrilevante dare al comparto ittico, alla ristorazione e alle attività balneari quella che da Confcommercio è stata definita una mazzata definitiva a tutto il comparto".