Giovedì, 23 Luglio 2020 10:30

L'Aquila, la crisi si acuisce. E il Consiglio torna a riunirsi in digitale

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Il presidente del Consiglio comunale dell'Aquila, Roberto Tinari, ha convocato l'assise per il prossimo 28 luglio: all'ordine del giorno, la quarta variazione di bilancio di previsione, resasi necessaria a causa delle maggiori spese e delle minori entrate dovute all'emergenza Covid; ebbene, i consiglieri si riuniranno su piattaforma digitale dopo che, il 14 luglio scorso, il Consiglio comunale si era finalmente ritrovato in presenza dopo 5 mesi. 

Evidentemente, non ci sono motivi sanitari che tengano; la questione è politica, ed è piuttosto grave.

A dieci giorni dal Consiglio straordinario sul commercio riunito in presenza all'Emiciclo, stravolto dall'affondo del capogruppo della Lega Francesco De Santis che ha aperto la crisi di maggioranza spingendo il sindaco Pierluigi Biondi a ritiare le deleghe agli assessori del Carroccio Daniele Ferella, Fabrizia Aquilio e Fabrizio Taranta - a quanto si apprende, gli esponenti leghisti non hanno partecipato alle ultime riunioni di Giunta, non avendo deleghe, ma mantengono lo stipendio da assessori - le spaccature tra i partiti di centrodestra non si sono ancora ricomposte. Anzi, le tensioni si sono acuite. 

Ed è lecito pensare che la decisione di riunire il Consiglio su piattaforma digitale discenda dalla preoccupazione che, stante alcune prevedibili assenze di consiglieri in vacanza, e considerate le tensioni in maggioranza, possa venire meno il numero legale; d'altra parte, tenere i lavori 'in virtuale' eviterà anche di arrivare ad una ennesima resa dei conti tra la Lega, che il bilancio di previsione non l'aveva neanche votato alla fine dell'anno, e il sindaco Biondi.

Di fatto, la città è ostaggio dell'ennesima crisi al buio in un momento complicatissimo che necessiterebbe di un'azione ammininistrativa responsabile. 

Una crisi che si spiega, anche, con le tensioni che attraversano il centrodestra a livello regionale, con le forze di coalizione che faticano a trovare la quadra verso le elezioni amministrative di settembre, ad Avezzano come a Chieti. "In Abruzzo alle scorse consultazioni elettorali abbiamo conseguito risultati storici e consegnato risultati importanti alle amministrative; in queste consultazioni la Lega è stata leale e responsabile, sostenendo i candidati di Fratelli d'Italia a L'Aquila, a Teramo e in Regione con Marsilio e l'attuale sindaco di Forza Italia a Pescara, Ci aspettiamo reciprocità con i nostri candidati sindaci Tiziano Genovesi ad Avezzano e Fabrizio Di Stefano a Chieti", ha avvertito il vicepresidente federale Andrea Crippa intervenuto, ieri, alla presentazione delle nuove adesioni al Carroccio in provincia di Teramo.

Parole che richiamano lo 'sfogo' del coordinatore regionale Luigi D'Eramo che, nei giorni scorsi, dopo aver chiesto, inascoltato, la testa dell'assessore regionale Mauro Febbo, colpevole di sostenere, a Chieti, Bruno Di Iorio e non il candidato della coalizione Fabrizio Di Stefano, ha ribadito come Forza Italia, ad Avezzano, abbia "iniziato a stancare". 

Il clima è rovente: in Marsica sono quotidiani gli 'scontri' verbali tra Genovesi e la candidata azzurra Anna Maria Taccone, che non ha alcuna intenzione di fare un passo indietro sostenuta dal coordinatore regionale forzista Nazario Pagano e dal coordinatore provinciale, e sindaco uscente, Gabriele De Angelis; a Chieti, invece, la sensazione è che Febbo, difeso dai maggiorenti di Forza Italia Lorenzo Sospiri, presidente del Consiglio regionale, e Umberto D'Annuntiiis, sottosegretario alla Giunta, guarda caso vicinissimi al governatore Marco Marsilio, porterà con sé un buon numero di voti d'area azzurra sebbene, formalmente, i forzisti sostengano Di Stefano. 

Tensioni che si riversano sull'Aquila, evidentemente, in uno scontro tra Biondi, sindaco e coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia, e D'Eramo, coordinatore regionale della Lega, che è personale prima ancora che politico. Non si dovesse fare sintesi verso le amministrative, rischierebbe di incancrenirsi anche la crisi nella città capoluogo di Regione. E d'altra parte, Biondi aspetta che la Lega prenda formalmete le distanze dalle pesantissime affermazioni di De Santis in Consiglio comunale: la foto pubblicata qualche ora fa sui social, che ritrae il capogruppo sorridente accanto a D'Eramo e al vice presidente della Giunta regionale Emanuele Imprudente, non lascia presagire che ciò possa accadere. 

Intanto, il prossimo venerdì in città - e non ad Avezzano o a Chieti, dove si andrà al voto - è attesa la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni che verrà a rivendicare "i risultati ottenuti dal buon governo di FdI in Abruzzo. I nostri amministratori locali si sono distinti per la concretezza mostrata nell'azione politico-amministrativa, come certificato anche dal sondaggio pubblicato recentemente dal Sole 24 Ore, in cui si evidenzia l'alto gradimento riscosso dal presidente Marsilio e dai nostri sindaci nei capoluoghi di regione e provincia, Pierluigi Biondi e Umberto Di Primio", si legge in una nota. 

Un messaggio chiaro alla Lega, una orgogliosa rivendicazione identitaria: lo scriviamo da giorni, è dall'Abruzzo che Meloni ha lanciato la sua offensiva alla leadership di Salvini nelle regioni meridionali, e non è affatto un caso che Biondi, ritirando le deleghe agli assessori della Lega, abbia dichiarato che la decisione è stata condivisa con i vertici del suo partito. E' stato lanciato un guanto di sfida. 

A farne le spese è la città.

Ultima modifica il Giovedì, 23 Luglio 2020 17:18

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