Che la crisi politica al Comune dell'Aquila potesse passare senza scossoni, anche stavolta, era davvero difficile a credersi, considerate le durissime parole pronunciate dal capogruppo della Lega Francesco De Santis nel corso del Consiglio comunale del 14 luglio scorso, è arrivato a dire di "vergognarsi" dell'azione amministrativa, e la risposta altrettanto dura del sindaco Pierluigi Biondi che ha ritirato le deleghe ai tre assessori del Carroccio.
A 16 giorni dallo strappo che si è consumato in Consiglio, c'è la prima avvisaglia di ciò che potrebbe accadere: la consigliera Elisabetta De Blasis ha lasciato il gruppo consiliare della Lega per confluire nel misto; De Blasis, eletta con le liste di Forza Italia e poi folgorata da Salvini, aveva preso le distanze dall'intervento del suo capogruppo nel corso dell'ultima seduta del Consiglio, riunita su piattaforma digitale, e la decisione maturata in queste ore, dunque, era attesa. Tra l'altro, si vocifera che il passaggio nel misto sarebbe propedeutico ad un ritorno in Forza Italia.
E qui sta il punto.
Dopo aver perso De Blasis e Tiziana Del Beato, anche lei transitata nel misto ma in orbita Fratelli d'Italia, la Lega si ritrova con un gruppo consiliare di soli tre consiglieri e, stante la situazione, è davvero difficile che stavolta possa mantenere le tre poltrone in Giunta.
Già nel corso dell'ultima crisi di maggioranza, quella di dicembre, culminata col mancato voto della Lega sul bilancio di previsione e con l'uscita dal gruppo della consigliera Del Beato, si era parlato di un possibile rimpasto: il Carroccio, però, aveva tenuto il punto minacciando di rompere con la maggioranza; si era trovata infine trovata una via di uscita dignitosa, con la sottoscrizione di una sorta di accordo di legislatura.
Stavolta, sarà complicato per la Lega tenere il punto sui tre assessori. D'altra parte, è questione di equilibri: Forza Italia con 5 consiglieri comunali (cui potrebbe aggiungersi De Blasis) esprime il presidente del Consiglio Roberto Tinari e l'assessora Maria Luisa Ianni; i forzisti, di fatto, 'sostengono' la posizione del vice sindaco Raffaele Daniele che, tuttavia, è uomo di fiducia del sindaco Pierluigi Biondi. Fratelli d'Italia con 5 consiglieri, cui vanno aggiunti Tiziana Del Beato e Daniele D'Angelo, ha in Giunta, oltre al sindaco, tre assessori: Carla Mannetti e i due 'tecnici' Fausta Bergamotto e Vittorio Fabrizi. In questo quadro, è evidente che la Lega, con tre consiglieri, non possa pretendere di tenere in Giunta tre assessori.
Ed ecco che si sta facendo largo l'ipotesi di un rimpasto, con Forza Italia che potrebbe 'strappare' un assessorato alla Lega.
Come reagirà il Carroccio? Difficile a dirsi. Al momento, il partito non ha voluto fare passi indietro, prendere le distanze - come chiedeva Biondi - dalle parole del capogruppo; la sensazione è che la situazione resterà congelata almeno fino a quando non si saranno chiariti i rapporti di forza tra i partiti di coalizione verso le elezioni amministrative di Chieti e Avezzano. Ma il tempo non volge affatto al sereno, anzi.
Ad Avezzano, Forza Italia non intende 'cedere' sulla candidatura di Anna Maria Taccone e, ieri, è stato inaugurato il comitato elettorale alla presenza, tra gli altri, del coordinatore regionale Nazario Pagano e dell'assessore Mauro Febbo che ha sottolineato come l'esecutivo regionale "sarà vicino alla candidata". Parole che avranno fatto sobbalzare i vertici del Carroccio, già in campagna elettorale a sostegno di Tiziano Genovesi. La sensazione è che la candidatura imposta dalla Lega stia perdendo quota: pezzi di centrodestra, di Fratelli d'Italia e persino della Lega, si stanno staccando e correranno con Gianni Di Pangrazio; d'altra parte, da tempo si parla di un accordo 'tacito' tra l'ex sindaco di Avezzano e Gianfranco Giuliante, esponente di spicco dei salviniani in Abruzzo. E c'è il rischio concreto che, stretto tra Taccone e Di Pangrazio, Genovesi possa perdere il treno del ballottaggio.
A Chieti, Forza Italia - sebbene formalmente in coalizione - sosterrà la candidatura civica di Bruno Di Iorio, cui sta lavorando con tenacia Mauro Febbo, difeso dai maggiorenti del partito, ed in particolare dal presidente del Consiglio Lorenzo Sospiri e dal sottosegretario Umberto D'Annuntiis, vicinissimi al governatore Marco Marsilio, che hanno lasciato intedere chiaramente che l'assessore non si tocca, rispondendo così all'uscita del coordinatore regionale della Lega Luigi D'Eramo che ne aveva chiesto 'la testa' qualora non avesse sostenuto Fabrizio Di Stefano. Il rischio concreto è che si arrivi ad un ballottaggio tra Di Stefano e Di Iorio che aprirebbe squarci profondi in seno al centrodestra regionale.
Insomma, il clima è rovente: per il momento, Fratelli d'Italia resta a guardare ma è evidente che al partito di Giorgia Meloni non dispiacerebbe affatto se la Lega perdesse ad Avezzano e dovesse scendere a compromessi su Chieti. Ne scriviamo da giorni: è dall'Abruzzo che il movimento ha deciso di far partire l'assalto alla leadership nazionale di Matteo Salvini che dovrebbe passare da una avanzata di FdI nelle regioni meridionali. E non è un caso che oggi arrivi all'Aquila proprio la presidente Meloni, pronta a rivendicare i risultati ottenuti sin qui da Marco Marsilio in Regione e dai sindaci di Fratelli d'Italia, in primis Pierluigi Biondi.
Un messaggio chiaro agli alleati.
Stante le cose, se Biondi dovesse decidere per un rimpasto della sua Giunta, sacrificando un assessore della Lega, la maggioranza, quella uscita dalle urne, potrebbe implodere; tuttavia, essendosi assottigliato il gruppo consiliare del Carroccio, il sindaco dell'Aquila potrebbe anche rischiare la rottura, consapevole che i voti per governare, in Consiglio, potrebbe comunque trovarli.