Stamane si è tenuta una seduta della Commissione bilancio, ovviamente su piattaforma digitale; alla stampa, non sono pervenute informazioni e, dunque, come accaduto altre volte nel recente passato, ci è stato impedito di svolgere il nostro lavoro, e cioè di raccontare l’attività amministrativa che riguarda la vita di ciascun cittadino. Eppure, l’ultima riunione di Commissione era stata comunicata ed era stata data la possibilità ai giornalisti interessati di partecipare. Purtroppo, la diffusione del covid ha finito per restringere gli spazi di democrazia; tuttavia, tra sedute di Commissione in digitale a “schermi chiusi” e riunioni del Consiglio comunale ancora non in presenza, il Comune dell’Aquila ci sembra stia indugiando in atteggiamenti che, francamente, non sono più accettabili.
Abbiamo assistito agli spettacoli dei Cantieri dell’Immaginario in piazza, si sta tentando di forzare la mano per andare in deroga alle norme in occasione della Perdonanza, i locali sono aperti e frequentati, la città è invasa dai turisti ma i Consiglieri comunali, evidentemente, non possono riunirsi in presenza.
Così, si sta mettendo a tacere il confronto democratico. Avete mai assistito ad una seduta del Consiglio su piattaforma digitale? Di fatto è impossibile, o quasi, discutere, approfondire e apportare modifiche ai provvedimenti; peggio, si sta appiattendo il dibattito pubblico sull’azione amministrativa, lo si sta soffocando, tra sedute di Consiglio e Commissione blindate e annunci che si susseguono con un comunicato stampa dietro l’altro. Preoccupante, considerato pure che la città assiste sconfortata all’ennesima crisi di maggioranza che si protrae da oltre un mese, senza che si sia sentito il bisogno di spiegarne i motivi, se ce ne sono, e senza che si sappia ancora come andrà a finire.
E’ probabile che la crisi rientri con un rimpasto di Giunta, l’ennesimo, che cambierà di nuovo il volto dell’esecutivo a tre anni dall’insediamento del sindaco Pierluigi Biondi.
Il valzer della Giunta Ve la ricordate la Giunta che si insediò dopo le elezioni del 2017? Il vice sindaco era Guido Quintino Liris, in quota Forza Italia; un anno e mezzo dopo, lascerà il Comune per uno scranno da assessore in Regione, sotto il simbolo di Fratelli d’Italia. I forzisti esprimevano nell’esecutivo anche Sabrina Di Cosimo e Anna Lisa Di Stefano, defenestrate dal primo cittadino. E poi c’erano Luigi D’Eramo e Emanuele Imprudente della Lega, all’epoca Noi con Salvini: il primo si è candidato ed è stato eletto alla Camera dei Deputati, il secondo è l’attuale vice presidente della Giunta regionale. Fratelli d’Italia, il partito del sindaco, era rappresentato da Alessandro Piccinini – fatto fuori per motivi di equilibrio politico e compensato con la presidenza della Gran Sasso Acqua – e Carla Mannetti, la superstite con Francesco Bignotti, nominato in quota L’Aquila futura. La lista del sindaco, Benvenuto Presente, esprimeva infine Monica Petrella, sopravvissuta al primo rimpasto di Giunta e poi sostituita per ragioni più o meno ignote.
La giostra dei gruppi consiliari Anche i gruppi consiliari avevano tutt’altro volto: Fratelli d’Italia era rappresentata in Consiglio da Ersilia Lancia, Giorgio De Matteis, Marcello Dundee e Berardino Morelli; oggi, è rimasta la capogruppo Lancia, “raggiunta” dai transfughi di Insieme per L’Aquila: Leonardo Scimia, eletto con Benvenuto Presente, Vito Colonna, Giancarlo Della Pelle e Ferdinando Colantoni, che hanno seguito Liris nella scissione da Forza Italia.
I forzisti, che a inizio legislatura avevano un gruppo di 7 consiglieri – il presidente del Consiglio Roberto Tinari, Maria Luisa Ianni, Elisabetta De Blasis e i quattro malpancisti passati a Fratelli d’Italia – si ritrova oggi con il presidente dell’assise, con Chiara Mancinelli e i tre consiglieri che hanno fatto il giro inverso, passando dal partito di Giorgia Meloni a quello di Silvio Berlusconi: parliamo di De Matteis, Dundee e Morelli. La consigliera De Blasis ha prima rotto con Forza Italia per approdare nel gruppo della Lega, per poi rompere col Carroccio; oggi, sebbene formalmente al gruppo Misto, orbita di nuovo intorno agli azzurri.
E la Lega, poi: ad inizio legislatura aveva quattro consiglieri, Daniele Ferella, Luigi Di Luzio, Fabrizio Taranta e Francesco De Santis; poi Ferella e Taranta sono entrati in Giunta e sono subentrate Tiziano Del Beato e Laura Cucchiarella. Quindi, si è unita al gruppo De Blasis che, infine, ha rotto con il Carroccio confluendo, con la collega Del Beato – lei staziona in orbita Fratelli d’Italia – nel gruppo Misto. Con loro Roberto Jr Silveri che, eletto in Forza Italia, ha seguito gli scissionisti in Insieme per L’Aquila per rompere anche con loro.
Daniele D’Angelo è rimasto fedele al logo di Benvenuto Presente sebbene, nel frattempo, abbia aderito e già litigato con i Fratelli d’Italia. Sul banco dell’Udc, Luciano Bontempo ha preso il posto di Raffaele Daniele, nominato vice sindaco a valle del primo rimpasto. L’unico gruppo che è rimasto fedele a sé stesso è L’Aquila futura, con Luca Rocci e Roberto Santangelo, il primo eletto nel frattempo consigliere provinciale e il secondo consigliere regionale, vice presidente vicario dell’assise.
Vi è venuto mal di testa?
Rischio rimpasto Torniamo alla Giunta, e al rischio rimpasto. Giorni di tensioni, crisi e spaccature culminate con le dimissioni, poi ritirate, del sindaco avevano portato al primo rimpasto, datato marzo 2019: tre assessori alla Lega – Daniele Ferella, Fabrizio Taranta e Fabrizia Aquilio – tre assessori a Fratelli d’Italia, uno espressione del gruppo storico – Carla Mannetti – gli altri due di Insieme per L’Aquila, Fausta Bergamotto e Vittorio Fabrizi. A chiudere il cerchio Francesco Bignotti e Monica Petrella, rimasti al loro posto, con Raffaele Daniele nominato vice in ‘quota sindaco’.
Forza Italia, però, nel frattempo aveva acquisito nuovo peso in Consiglio: qualche mese dopo, dunque, Maria Luisa Ianni è subentrata a Monica Petrella.
Ora dovremmo essere vicini ad un nuovo rimpasto, seguendo un minimo di logica.
Qui sta il nodo, però, perché il centrodestra è alle prese con una guerra sotterranea tra esponenti di partito più che tra i partiti stessi.
La Lega difficilmente potrà mantenere i tre assessori, considerato che ha aperto la crisi, non motivando l’intervento di fuoco del capogruppo De Santis nell’unico Consiglio comunale in presenza degli ultimi 6 mesi - ma guarda il caso… - e stante l’evidenza che il gruppo si è ristretto a tre consiglieri. Da Palazzo Fibbioni trapelano voci su una presunta volontà del sindaco di ‘far fuori’ Daniele Ferella: difficile a credersi, considerato che parliamo di un elemento di spicco del Carroccio cittadino. E’ possibile che Biondi stia alzando la posta in gioco per ottenere, infine, che la Lega rinunci ad un assessorato: si potrebbe arrivare ad un passo indietro di Fabrizia Aquilio.
Così, il primo cittadino potrebbe ‘accontentare’ i consiglieri di Fratelli d’Italia che fanno riferimento a Guido Liris: in questi mesi hanno provato a strappare la carica di capogruppo a Ersilia Lancia – fallendo, per il momento – e intanto chiedono la ‘testa’ di Vittorio Fabrizi cui, però, il sindaco non vorrebbe rinunciare. In realtà, è emerso anche il mal di pancia nei confronti di Carla Mannetti: tuttavia, dovrebbe trattarsi di un tentativo di agitare le acque per ottenere ciò che chiedono, e cioè un posto in Giunta. Stante la posizione solida di Fausta Bergamotto, con una donna indicata dal gruppo al posto della Aquilio i conti potrebbero tornare.
C’è il nodo Forza Italia, però: anche gli azzurri potrebbero reclamare un assessorato sebbene, al momento, abbiano di fatto assunto alla loro sfera d’influenza il vice sindaco Raffaele Daniele, debole con la sola protezione del sindaco, che è finito nel mirino della Lega e, pensate, del capogruppo del suo gruppo, l’Udc: non è passato inosservato l’affondo di Bontempo sulla vicenda del Ponte Belvedere. Forza Italia, si sussurra, potrebbe anche accontentarsi di mettere al riparo dal rimpasto Vittorio Fabrizi, così che Fratelli d’Italia possa esprimere un altro nome senza entrare in conflitto con la Lega, ma a quel punto Biondi sarebbe, di fatto, sotto scacco dei forzisti.
Adesso il mal di testa è aumentato, immagino.
A farla breve: Daniele, Mannetti, Bergamotto, Bignotti – a meno che non si decida un avvicendamento interno a L’Aquila futura - Ianni e due dei tre assessori della Lega dovrebbero restare saldi sulla loro poltrona. A rischio sarebbero Aquilio e Fabrizi, una situazione che, a dire il vero, si protrae da tempo.
Staremo a vedere. Prima o poi, la crisi dovrà pur rientrare. Intanto la città, un poco distratta e un poco tenuta sonnolenta, spera almeno di godersi la Perdonanza: su questo, c’è da scommetterci, le forze di maggioranza s’impegneranno al massimo.