Il Consiglio comunale dell’Aquila, riunito stamani all’Auditorium del Parco, ha eletto il sindaco Pierluigi Biondi e il capogruppo di Articolo 1 Giustino Masciocco quali rappresentanti nell’assemblea dei soggetti portatori d'interesse dell’Azienda pubblica dei servizi alla persona (Asp) della provincia dell’Aquila. Costituite con la legge regionale 17 del 2011, le Asp hanno sostanzialmente preso il posto degli Ipab e di altri enti di assistenza per erogare servizi socio-assistenziali e socio-sanitari, in particolar modo in ambito scolastico.
Il voto a scrutinio segreto poteva nascondere qualche insidia per la maggioranza, nel pieno di una crisi non ancora risolta: è probabile che, anche per questo, il centrodestra abbia deciso di eleggere il sindaco, rimandando la resa dei conti tra le forze politiche. A meno di non pensare che Biondi reputasse così importante l'incarico. In entrambi i casi, è arrivato un messaggio politico piuttosto chiaro al primo cittadino: ci sono stati, infatti, ben cinque franchi tiratori.
Biondi ha ottenuto 13 voti: 2 sono andati alla consigliera Tiziano Del Beato, con 1 scheda nulla e 2 preferenze accordate a Masciocco dai banchi della maggioranza (i consiglieri di opposizione presenti erano 9, il capogruppo di Articolo ne ha avute 11). Esclusi gli assenti, insomma - Vito Colonna, Leonardo Scimia e Giorgio De Matteis - sono mancati all'appello 5 voti che, chissà, potrebbero essere ricondotti ai tre consiglieri della Lega e ai dissidenti Roberto Silveri e Luciano Bontempo. A meno di non credere che Del Beato si sia votata per reclamare, chissà, una maggiore considerazione dopo la rottura con la Lega. E poi, potrebbe aver votato scheda bianca anche un membro dell'opposizione: in questo caso, sarebbero addirittura 6 le preferenze che mancano all'appello del centrodestra.
Si tratta di supposizioni, sia chiaro. Sta di fatto che stamane è arrivato un avvertimento preciso a Biondi. La maggioranza potrebbe non avere più i numeri in Consiglio.
Tra l'altro, l'assenza di Colonna e Scimia di Fratelli d'Italia non è passata inosservata, considerato che il primo punta da tempo ad un assessorato e il secondo alla carica di capogruppo che pure, nelle settimane scorse, gli ex Insieme per L'Aquila confluiti in FdI gli avevano accordato, scatenando la reazione di Ersilia Lancia, esponente meloniana della prima ora, con la segreteria regionale che aveva stoppato l'operazione. Una ulteriore grana per il sindaco Biondi, commissario provinciale del partito.
D'altra parte, la crisi - come detto - è di fatto congelata a due mesi dal durissimo affondo all'esecutivo del capogruppo della Lega Francesco De Santis cui è seguito il ritiro delle deleghe agli assessori del Carroccio. Oltre le indennità economiche comunque riconosciute ai membri della Giunta, sebbene privati delle deleghe, di cui si è discusso ampiamente in queste ore, il nodo resta politico: l'attività amministrativa in settori pure importanti - l'urbanistica, su tutti - è ferma da quasi 60 giorni, ed una città in ricostruzione non può permetterselo; per non dire, ne abbiamo già scritto nelle settimane scorse, che l'esecutivo ha affrontato l'emergenza incendi senza l'assessore delegato alla Protezione civile e l'estate post-lockdown, oltre alla Perdonanza celestiniana, senza l'assessore al turismo.
Non volendo credere che l'amministrazione attiva possa governare con una Giunta azzoppata, e le deleghe - tante, troppe - accorpate nelle mani del sindaco, è chiaro che la città meriti una spiegazione e una soluzione non più rinviabile della crisi. Di certo, le spaccature in queste settimane si sono incancrenite col mescolarsi di diversi livelli di confronto, e scontro, che rischiano di minare gli ultimi due anni di legislatura.
Da una parte c'è il braccio di ferro tra il sindaco Biondi e il coordinatore regionale della Lega, il deputato Luigi D'Eramo, uomo forte del Carroccio, vicinissimo a Matteo Salvini: i rapporti non sono mai stati sereni, anzi, ora si aggiunge la guerra sotterranea per strappare un seggio in Parlamento, alle prossime elezioni, con i seggi che potrebbero ridursi a seguito del referendum costituzionale del 20 e 21 settembre. Tra l'altro, Biondi ha spine anche interne a Fratelli d'Italia, con il coordinatore regionale Etel Sigismondi e, chissà, l'assessore regionale Guido Liris che potrebbero tentare di giocarsi la stessa partita.
D'altra parte si intrecciano questioni squisitamente locali, di equilibri consiliari: non è un mistero che Forza Italia pretenda un altro assessorato, considerati i rapporti di forza tra i partiti di maggioranza; ciò significherebbe 'far fuori' uno dei tre assessori della Lega, e Fabrizia Aquilio pare la più debole: una decisione che sarebbe pure comprensibile, se è vero che il gruppo del Carroccio si è assottigliato ancora dopo la rottura polemica di Elisabetta De Blasis. Tuttavia, la Lega non intende cedere. Se si aggiunge il mal di pancia dei consiglieri confluiti da Insieme per L'Aquila in Fratelli d'Italia che vorrebbero la testa dell'assessore Vittorio Fabrizi per far spazio a Vito Colonna, si comprende la difficoltà di ritrovare un equilibrio accettabile per le parti in causa.
Vedremo che effetto avrà il voto di stamane.
Dopo aver discusso le interrogazioni sui residui della ricostruzione privata post sisma (Romano - Italia Viva) e sul servizio Informagiovani (Romano e Vicini, Italia Viva, Banushaj, consigliere straniero aggiunto), il Consiglio ha dunque approvato tre ordini del giorno.
Il primo (firmatari Colantoni - Fdi e altri) impegna l’amministrazione attiva a predisporre un progetto per cercare di trovare soluzioni idonee per combattere l’isolamento sociale delle persone anziane. Il secondo (prima firmataria Lancia - Fdi) impegna il presidente del Consiglio a sollecitare la presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero dell’Istruzione per la stabilizzazione degli insegnanti di religione precari. Il documento, in particolare, prevede che venga chiesto al Governo di valutare l’avvio di procedure di stabilizzazione per il tramite di un piano straordinario di assunzione esclusivamente per titoli e servizio. L’ulteriore ordine del giorno (primo firmatario Romano - Iv) impegna il sindaco a proporre un’anticipazione di cassa in favore dell’istituto scolastico capofila del progetto Scuola Internazionale “Eagles around the world”, che fa parte del programma Restart, a copertura delle spese relative al progetto sostenute nell’anno scolastico 2018-2019, già rendicontate e in attesa del definitivo trasferimento delle somme da parte dei competenti organismi statali.
Al termine della seduta odierna, il Consiglio comunale ha approvato una mozione con la quale viene chiesto che l'Auditorium del Parco diventi la sede provvisoria delle sedute consiliari, in attesa di poter riutilizzare l'Aula di Villa Gioia quando le condizioni, legate all'emergenza coronavirus, lo consentiranno.