Sabato, 12 Settembre 2020 10:25

Scossone politico a Scoppito: l'assessora Soncini rompe con la maggioranza

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Scossone politico a Scoppito.

L'assessora alle Politiche sociali, Pamela Soncini (Italia Viva), ha annunciato ieri sera, nel corso del Consiglio comunale, la rottura con la maggioranza che sostiene il sindaco Marco Giusti; come logico, il primo cittadino le ha immediatamente ritirato le deleghe. 

Il motivo della rottura è da ricercarsi nelle decisioni assunte dall'esecutivo circa l'edilizia scolastica, non condivise dall'assessora. "La mia posizione è nota fin da quando entrò in vigore l'obbligatorietà dell'esecuzione del calcolo dell'indice di vulnerabilità delle scuole", ha spiegato Soncini innanzi all'assise. "Non voler provvedere al trasferimento dei bambini e del personale scolastico della scuola di Madonna della Strada, che aveva ricevuto un indice di vulnerabilità insufficiente, è stata per me una sconfitta personale gravissima rispetto alla quale ho reagito cercando di sensibilizzare sia il sindaco che i consiglieri affinché almeno si rendesse nota la situazione; insistetti fino ad ottenere la convocazione di una conferenza de servizi durante la quale l'amministrazione venne sollecitata a rendere pubblico il dato dell’indice di vulnerabilità in virtù del principio della trasparenza".

Da allora sono state diverse le richieste avanzate dall'assessora Soncini, da altri consiglieri, dai genitori, rimaste inevase. "La scelta che si fece di ignorare non solo il diritto alla partecipazione e all’informazione dei cittadini, ma anche e soprattutto il diritto dei bambini a frequentare una scuola sicura, mi aveva spinto a non abbandonare il campo, ma a combattere. Si è andati avanti con la progettazione della nuova scuola centralizzata, ma nel frattempo sono stati resi noti i più recenti studi sulla microzonazione sismica: ho messo al corrente la maggioranza della mia decisione di prendere parte a tutti gli incontri pubblici promossi dai comitati aquilani e dagli esperti del settore durante i quali è emerso che la zona su cui insiste il progetto di insediamento della nuova scuola presenta un indice di amplificazione sismica pari a 7. Ho chiesto delucidazioni e mi è stato risposto che le soluzioni tecniche previste nel progetto sono tali da rendere la futura struttura scolastica assolutamente sicura. Per l'ennesima volta, al centro del pensiero dei colleghi c’erano le strutture e non i bambini, sottoposti anch'essi ad amplificazione in caso di sisma".

Successivamente è stata proposta in consiglio comunale la realizzazione di un centro di raccolta in prossimità della struttura della futura scuola. "Mi sono convinta ad appoggiare il centro di raccolta con le dovute modifiche ad un regolamento comunale ancora in embrione, ma ribadisco il mio fermo e convinto no alla scuola in quella posizione a causa dell'originaria scelta che deliberatamente non tiene conto dei nuovi dati scientifici e della destinazione d'uso".

Nel frattempo, è stata avviata la procedura propedeutica per alienare l'edificio della vecchia scuola, quella di Madonna della Strada, ma contemporaneamente il Comune ha partecipato al bando per ottenere i fondi per la progettazione di un suo adeguamento sismico. "Adeguamento sismico per cui oggi questa amministrazione vanta l'ottenimento di un contributo ministeriale superiore al mezzo milione di euro. Quindi in una scuola che l’amministrazione decretava sicura, tanto da farci rimanere i bambini, si avviavano contemporaneamente sia le procedure per la sua alienazione che per il suo adeguamento. Una contraddizione pazzesca", l'affondo di Pamela Soncini.

Quando poi ad emergenza si è aggiunta l'emergenza covid è divenuto necessario cercare più spazi e a dare seguito finalmente alla pubblicazione del bando per l'affitto di locali sicuri. "Bene: siamo a 3 giorni dall'inizio della scuola in gran parte d'Italia e a circa 13 giorni dall'inizio in Abruzzo, abbiamo già trasferito il comune in tre sedi differenti per dare spazio ai bimbi della materna nella stessa struttura da cui il sindaco Giusti li fece uscire nel 2016. A fronte di spese sostenute per trasferire, adeguare, arredare spazi scolastici di fortuna per i nostri figli, oggi, otteniamo finalmente la possibilità di affittare locali per pura bontà di un governo provvidenziale che ci assegna un importo di 100.000 euro. Un plafond di cui il Comune comunque disponeva per addizionale IRPEF e che comunque doveva essere ascritta tra le emergenze visto che si parlava di sicurezza dei bambini. Esco dunque da questa maggioranza perché rispetto alla assoluta priorità che la sicurezza delle scuole rappresenta non ho intenzione più di tollerare le scelte di questa amministrazione, rilevandone l'assoluta estemporaneità e inefficacia dell’azione politica e amministrativa".

Ultima modifica il Sabato, 12 Settembre 2020 10:40

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