Esattamente due mesi fa, il capogruppo della Lega Francesco De Santis apriva l'ennesima crisi di maggioranza: "Non c'è più niente da dire sulle beghe politiche tra forze di centrodestra cui assiste la città intera, da settimane, e che imbarazzano tutti, e per primi noi della Lega. Avevamo regalato un sogno all'Aquila, vincendo le elezioni in modo inaspettato e, direi, rivoluzionario, cavalcando un'onda che avrebbe dovuto portarci a rinnovare la città", aveva aggiunto De Santis. "Ci siamo ritrovati imbrigliati e di questo mi vergogno".
Parole durissime che avevano scatenato la reazione del sindaco Pierluigi Biondi, conseguente nel ritirare le deleghe agli assessori del Carroccio chiedendo al partito se condividesse, o meno, la presa di posizione del capogruppo. D'altra parte, a dicembre la Lega non aveva votato neanche il bilancio di previsione dell'ente, il provvedimento più importante per una maggioranza di governo che dovrebbe disegnare le politiche programmatiche per l'anno a venire.
Sessanta giorni dopo, e con l'attività amministrativa rimasta congelata da allora, la Lega non ha sconfessato le parole di De Santis ma, d'improvviso, ha chiarito, in una nota firmata dal coordinatore regionale Luigi D'Eramo, che "sostiene e sosterrà il sindaco Pierluigi Biondi con la convinzione e la determinazione del primo giorno".
Che cosa sia cambiato negli ultimi giorni, è davvero difficile a dirsi; quali fossero i motivi della crisi, e come è stata risolta, resta un mistero considerato pure che, non più tardi di 48 ore fa, la maggioranza si era spaccata al momento di indicare il nome del rappresentante nell'assemblea dei soggetti portatori d'interesse dell'Azienda pubblica dei servizi alla persona della provincia dell'Aquila, col legittimo - anzi, più che legittimo - sospetto che i voti mancanti a Biondi e dirottati sul consigliere di opposizione Giustino Masciocco siano arrivati proprio dai banchi della Lega.
Evidentemente, a pesare è stato l'annuncio delle minoranze di voler presentare una mozione di sfiducia al sindaco, con l'intento dichiarato di stanare le forze di maggioranza. "Lasciamo le offese, le illazioni e le congetture prive di fondamento al Pd e al centrosinistra: un metodo ormai acclarato che negli anni ha provocato e sta provocando problemi enormi alla città, come ultimo esempio, la questione migranti", la replica di D'Eramo che, sulla vicenda migranti, sta imbastendo una dura campagna politica.
Come se il problema dell'Aquila fossero davvero i migranti.
"Le esternazioni del centrosinistra - si legge nella nota del deputato - farebbero sorridere se non fosse per il fatto che, nel corso degli anni, hanno rappresentato la cifra di un modo di intendere la politica e l’attività amministrativa che ha provocato un disastro dietro l’altro. La questione migranti è la cartina tornasole del Pd, partito di governo a livello nazionale, responsabile di aver avallato lo scellerato arrivo di migranti sul territorio senza controlli adeguati: una situazione che sta producendo un rischio gravissimo sul fronte dell’ordine pubblico e su quello dell’emergenza sanitaria coronavirus".
E davvero si fa fatica a rinvenire questo rischio gravissimo, considerato pure che non ci sono focolai riconducibili a centri d'accoglienza, se non alcuni casi circoscritti.
"Sul piano meramente politico - incalza il segretario regionale del Carroccio - ribadiamo senza giri di parole che l’asse tra Lega e Fratelli d’Italia è granitico e imprenscindibile, un’alleanza che ha prodotto già ottimi risultati a tutti i livelli, dalla Regione in giù, e continuerà a farlo nell’immediato futuro". E in queste parole, in effetti, può rinvenirsi una presa di distanza, seppure non esplicita, dal capogruppo in Consiglio comunale. "Il confronto interno alla coalizione, che procede in maniera serena e costruttiva, rappresenta la forza stessa dell’alleanza e porterà, molto presto, a risolvere senza alcun problema le questioni sul tavolo, a partire da quella, strumentalizzata ad arte, della sospensione delle deleghe ai nostri assessori".
Staremo a vedere.
E' noto che la Lega non intenda rinunciare ai suoi tre assessori; d'altra parte, il gruppo consiliare, nel tempo, si è ridotto numericamente a valle delle uscite di Tiziano Del Beato ed Elisabetta De Blasis con Forza Italia che, forte dei numeri in assise, vorrebbe esprimere un altro profilo in Giunta. Una tensione che si intreccia con le beghe interne a Fratelli d'Italia che ha sfiduciato, di fatto, Vittorio Fabrizi e chiede di sostituirlo con Vito Colonna.
In conclusione, D'Eramo fa un accenno anche a ciò che sta accadendo sui territori. "Il Pd e il centrosinistra offendono le nostre comunità, come quella di Poggio Picenze, che si appresta al voto. Il tentativo evidente è quello di relegarla a un ruolo marginale e insignificante, non capendo che il territorio costituisce la principale ricchezza anche per la città dell’Aquila; su Poggio Picenze, come su tutte le altre realtà, la Lega ci mette la faccia con uomini e progetti chiari e credibili, mentre il Pd e il centrosinistra continuano nelle loro operazioni sottotraccia piazzando alla rinfusa 'yes man' e referenti solo ad uso e consumo delle elezioni ovvero pedine senza alcuna progettualità politica che offendono paesi, borghi e comunità".