Chi si era detto convinto che il sindaco dell'Aquila avrebbe restituito immediatamente le deleghe agli assessori della Lega, stante la presa di posizione del coordinatore regionale Luigi D'Eramo che, con un colpo di spugna, ha 'cancellato' la crisi confermando la fiducia al primo cittadino e ribadendo l'asse granitico tra Carroccio e Fratelli d'Italia, è rimasto deluso.
In realtà, la crisi non è affatto risolta.
Ne abbiamo scritto ieri: la mossa improvvisa di D'Eramo sta dentro un ragionamento che attiene alle elezioni amministrative di Avezzano; tuttavia, il coordinatore regionale della Lega ha voluto, così, anche sfilarsi dalla discussione sul rimpasto di Giunta, considerato che, stante i numeri in Consiglio, il Carroccio dovrebbe rinunciare ad un assessorato. Confermando la fiducia a Biondi, in altre parole, D'Eramo ha tolto ogni alibi a chi vorrebbe imporre un avvicendamento tra assessori per risolvere la crisi.
Il deputato leghista ha approfittato delle tensioni che attraversano Fratelli d'Italia, lasciando il cerino nelle mani del sindaco Pierluigi Biondi alle prese con gli equilibri instabili in seno al suo partito.
Non è un mistero che i consiglieri di Insieme per L'Aquila, confluiti in FdI dopo l'elezione in Regione di Guido Quintino Liris, vorrebbero imporre Leonardo Scimia come capogruppo - l'avevano già nominato, in realtà, se non fosse che sono stati stoppati dalla segreteria regionale - e chiedono insistentemente un assessorato per Vito Colonna. Nel mirino è finito Vittorio Fabrizi che, a valle dell'ultima crisi di maggioranza, era stato 'assunto' in quota Fratelli d'Italia. Il sindaco Biondi non intende privarsi del suo assessore e, d'altra parte, pure dovesse decidersi a defenestrarlo, si ritroverebbe contro Forza Italia che, dati i numeri in Consiglio, potrebbe reclamare un altro assessorato ma pare sarebbe pronta ad 'accontentarsi' di intestarsi Fabrizi come accaduto, di fatto, col vice sindaco Raffaele Daniele.
Insomma, Biondi potrebbe ritrovarsi in un vicolo cieco e D'Eramo questo lo ha capito: considerato che Raffaele Daniele, Carla Mannneti, Fausta Bergamotto, Maria Luisa Ianni e Francesco Bignotti non sono in discussione, per assecondare le richieste del gruppo di consiglieri che fa riferimento a Liris il sindaco dell'Aquila dovrebbe far fuori un assessore della Lega (ed il nome sarebbe quello di Fabrizia Aquilio), riaprendo così il fronte col Carroccio che non intende cedere, oppure defenestrare Fabrizi, una mossa che sarebbe difficile da spiegare alla città e che potrebbe aprire un altro fronte, come detto, quello con Forza Italia che, dinanzi al siluramento dell'ex dirigente, potrebbe reclamare per sé un altro assessorato.
Un bel guaio.
E' chiaro che, da un lato, c'è il gruppo consiliare di Forza Italia, decisivo per gli equilibri della maggioranza, dall'altra il gruppo degli ex Insieme per L'Aquila che, non arrivassero risposte, potrebbero mettersi di traverso, aprendo un fronte difficile da gestire non solo per Biondi ma anche per il consigliere regionale Guido Liris. E' qui che sta il nodo da sciogliere. E ciò spiega il protarsi della crisi: è presumibile che, a questo punto, i confronti vengano rimandati all'indomani delle elezioni amministrative del 20 e 21 settembre.