"Traditore". "Prenditi un Maalox".
Duro botta e risposta tra il sindaco uscente di Chieti, Umberto Di Primio, e l'assessore regionale Mauro Febbo.
Lo scontro avviene sulle elezioni comunali del capoluogo teatino, in cui, com'è noto, Febbo non ha appoggiato il candidato ufficiale del centrodestra, Fabrizio Di Stefano, preferendo sostenere il civico Bruno Di Iorio, che però è arrivato terzo (alle spalle di Di Stefano e di Diego Ferrara, il candidato del centrosinistra) mancando così il ballottaggio.
Di Primio imputa a Febbo il risultato negativo del primo turno e chiede le sue dimissioni. "Prenditi un Maalox" è la risposta dell'assessore regionale. Va detto che tra i due già da tempo non correva buon sangue. Di Primio, che pochi giorni fa ha anunciato la sua adesione a Fratelli d'Italia, aveva lasciato Forza Italia proprio in seguito a uno scontro politico con Febbo.
La nota di Di Primio
“Mauro Febbo è solo un traditore del centrodestra che mistifica la realtà. L’anno scorso ha rischiato di far cadere la mia Amministrazione e quest’anno manda il centrodestra al ballottaggio. Dovrebbe dimettersi da assessore, lui che fa accordi con il centro sinistra, piuttosto che continuare a percepire lo stipendio per una carica che può ricoprire solo grazie ai voti degli elettori del centrodestra”.
“Per chi non ricorda evidentemente come si fanno i conti negli Enti pubblici, o peggio persiste nel portare avanti una campagna elettorale di basso livello – attacca Di Primio -, torno a ribadire, come già abbondantemente chiarito, che non c’è alcun buco di bilancio, come qualcuno si ostina in malafede a definirlo. A testimonianza del buon lavoro fatto dalla mia Amministrazione, anche nella gestione finanziaria, il buonissimo risultato degli assessori uscenti e della lista di Fratelli d’Italia, nonché, prova tecnica e terza, il parere favorevole del Collegio dei Revisori dei Conti sul bilancio consuntivo 2019”.
“Evidentemente fare l’assessore regionale grazie al centrodestra e tradire il proprio elettorato a Chieti, ha impedito a Febbo, alleato del peggiore centrosinistra che la storia di Chieti abbia mai visto (mi riferisco ai componenti dell’Amministrazione Ricci) – sottolinea -, di accorgersi che in Italia, da marzo, insieme alla crisi sanitaria, vi è anche una crisi economica che sta colpendo famiglie, imprese ed Enti”.
La risposta di Febbo
"Capisco lo stato d'animo di chi è rimasto senza poltrona (e senza indennità) dopo aver girovagato passando persino per NCD di Alfano, quindi per il csx, pur di avere la promessa di andare Roma o a L’Aquila. Capisco lo stato d'animo di chi per la seconda volta vede la sua amministrazione bocciata dal 63 % degli elettori, era già successo nel 2015, ma una reazione così sconsiderata e violenta da portarlo ad usare la parola "traditore" non me la sarei mai aspettata. Se fosse vero ciò che lui, e solo lui, sostiene, i suoi nuovi capi di FdI (e anche tutti gli altri) non starebbero a fare e chiedere riunioni perché desista dalla mia decisione di sostenere la coalizione civica di Di Iorio. Per cui ha sbagliato soggetto ed indirizzo, anche perché con la mia scelta ho messo in gioco il mio percorso politico futuro, anche perché ringraziando il Signore me lo posso permettere. Lui no, ha bisogno della poltrona e mi fermo qui".
"Quanto al mutuo contratto con CDP non ha risposto, si è arrampicato sugli specchi, un'arringa senza sostanza, ma la realtà è una: ha trasformato anticipazione di Tesoreria, cioè debito di ben 15 milioni di euro, in mutuo, cioè altro debito. Una bella eredità al nuovo Sindaco e "regalo" alla Città. E sono sicuro che non finisce qui. Comunque, se posso permettermi, gli consiglierei un bel “Malox”. Fa passare gli effetti dell'acido gastrico. Anche perché tra poco i suoi capi potrebbero riservargli delle sorprese".