Domenica, 27 Settembre 2020 18:25

Ballottaggi: a Chieti, Ferrara incassa l'appoggio del M5s e si apparenta con De Cesare. Prove di dialogo tra Di Stefano e Febbo. Ad Avezzano, tensione tra Lega e FI

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Clima incandescente a Chieti e Avezzano verso il ballottaggio del 4 e 5 ottobre, col centrodestra che non ha ritrovato l'unità e le fibrillazioni che scuotono la tenuta stessa della maggioranza Marsilio all'Emiciclo. 

A Chieti, si sta costruendo un ampio fronte anti Fabrizio Di Stefano: il candidato di centrosinistra Diego Ferrara, dopo aver incassato l'appoggio politico del Movimento 5 Stelle - "la tornata elettorale per noi non è finita, siamo ancora in campo", le parole del candidato sindaco pentastellato Luca Amicone che ha incassato il 6,7% al primo turno; "Chieti è di fronte alla possibilità di una svolta. Con il mio gruppo sosterremo Ferrara al ballottaggio nella convinzione che possa incarnare, insieme ai nuovi volti emersi in questa tornata elettorale, la vera rinascita per Chieti" - ha firmato l'apparentamento con Paolo De Cesare che, al primo turno, ha ottenuto il 12,61%; il giovane imprenditore, in caso di vittoria, verrebbe nominato vicesindaco. 

Non solo. 

A quanto si apprende in queste ore, le liste 'Chieti viva' e 'Azione democratica' (la prima ha conseguito il 4,85%, la seconda il 2,80%), rompendo l'unità della coalizione che al primo turno aveva sostenuto Bruno Di Iorio, sarebbero orientate ad appoggiare Ferrara.

Resta da capire se Di Stefano riuscirà a trovare un accordo con l'assessore regionale Mauro Febbo, autosospesosi da Forza Italia per sostenere il progetto politico di Di Iorio che ha sfiorato il ballottaggio; apparentamenti ufficiali non ce ne sono stati: "se l’accordo ci sarà, sarà sul programma: ho sempre detto ai miei compartecipanti alla coalizione civica che mai sarei andato con la sinistra, alla luce della mia appartenenza alla destra, militanza che ha da sempre caratterizzato la mia vita politica – ha chiarito Febbo all'Ansa - Sul programma inseriremo le nostre istanze, tra cui punti sui quali saremo irremovibili, tra cui il no alla funicolare: se troveremo la quadra, nelle prossime ore ratificheremo la intesa politica".

Insomma, il fronte è caldissimo considerati i pessimi rapporti tra Febbo e Di Stefano che non hanno mancato di polemizzare con toni anche aspri in campagna elettorale; d'altra parte, sono ridotti ai minimi termini i rapporti tra l'assessore e il coordinatore regionale della Lega Luigi D'Eramo che, nei giorni scorsi, ne aveva chiesto le dimissioni, e più in generale tra Forza Italia e Lega

Una tensione che è deflagrata ad Avezzano. 

Anche qui, Forza Italia aveva aperto ad un apparentamento tecnico con Tiziano Genovesi che, però, è saltato. Ad Infomedianews, il coordinatore regionale azzurro Nazario Pagano ha accusato Luigi D'Eramo di aver fatto saltare l'accordo affermando che "è la Lega a volere il centrodestra diviso". Immediata la replica del coordinatore leghista: "I confronti tra i preposti di Forza Italia e della Lega, in questi giorni, sono stati continui e molteplici in vista dell’imminente ballottaggio a cui la Lega guarda con la massima responsabilità nei confronti dei cittadini di Avezzano. Noi ragioniamo di programmi e non di posti in Giunta quindi abbiamo rifiutato l’apparentamento tecnico: avremmo voluto un’apertura per un ragionamento politico sullo sviluppo di Avezzano. Nessuno impedirà agli amici di Forza Italia di votare per Tiziano Genovesi, anzi ce lo aspettiamo vista l’alternativa delle liste mascherate del Pd".

Parole che non sono piaciute affatto al coordinatore provinciale di Forza Italia, ed ex sindaco di Avezzano, Gabriele De Angelis, il principale sponsor della candidata sindaca Anna Maria Taccone che ha superato il 16% di preferenze: "Ci lascia stupiti e perplessi il comunicato stampa inviato dal coordinatore regionale Luigi D’Eramo che attribuisce a Fi la responsabilità di un mancato accordo politico. Innanzi tutto l’accordo politico è di per sè l’apparentamento, unica formula prevista dalla Legge elettorale per ricomporre le maggioranze politiche di secondo turno nell’ottica della massima trasparenza e lealtà nei confronti dei propri elettori. Altre formule diverse da questa sono accordi che non ci interessano e soprattutto mai richiesti al candidato sindaco Genovesi dal nostro partito". Poi, la minaccia: "Prendiamo atto della reiterata indisponibilità della Lega a ricomporre il centrodestra anche dopo il primo turno, rifiutando di sottoscrivere un apparentamento politico ufficiale e quindi privando di fatto l’elettorato moderato di centrodestra della possibilità di votare tutti i simboli della coalizione unitamente riportati sulla scheda elettorale. Ci riuniremo nelle prossime ore con i tutti i nostri candidati di lista e con gli altri delle liste civiche per confrontarci su quanto accaduto e prendere le nostre decisioni finali al riguardo".

Ora, è difficile immaginare un sostegno esplicito dei forzisti a Gianni Di Pangrazio, stante i pessimi rapporti con De Angelis: tuttavia, non si può escludere che gli azzurri lascino libertà di coscienza ai propri elettori, con i moderati di centrodestra che potrebbero ritrovarsi sull'ex sindaco e il suo progetto civico trasversale.

D'altra parte, sebbene non vi sia stato alcun apparentamento formale, è lecito pensare che larga parte del centrosinistra - al primo turno impegnato nel sostegno alla candidatura di Mario Babbo - possa ritrovarsi su Di Pangrazio, sebbene i rapporti col Pd si siano profondamente deteriorati. 

Un bel guaio per Genovesi.  

 

 

Ultima modifica il Domenica, 27 Settembre 2020 19:33

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