Giovedì, 15 Ottobre 2020 10:13

Biondi revoca gli incarichi agli assessori della Lega ma in Commissione la maggioranza vota in modo compatto. Una crisi grottesca in tempi d'emergenza

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Come se nulla fosse accaduto nelle ultime ore, come se il sindaco dell'Aquila non avesse 'rotto' con il partito di maggioranza relativa, cacciando dalla giunta i tre assessori della Lega, stamane si è riunita la Commissione territorio, presieduta da Luca Rocci; alla crisi non ha fatto cenno nessuno, né dai banchi della maggioranza né da quelli delle opposizioni. Anzi, i provvedimenti all'ordine del giorno, illustrati dal primo cittadino Pierluigi Biondi, sono stati approvati col voto unanime e compatto della maggioranza - sì, anche dei consiglieri della Lega - e con l'astensione delle opposizioni.

Via libera, dunque, ad un permesso per costruire in deroga relativo a lavori di riparazione e miglioramento sismico di un'unità strutturale e alla demolizione e ricostruzione di un fabbricato all'Aquila; ad un cambio di destinazione d’uso da “artigianale” a “commerciale di vicinato, terziario e servizi/direzionale”, di locali siti nel quartiere di Pettino; alla riqualificazione urbana di edifici non residenziali dismessi con trasformazione in residenziale, siti in via Casale Calore all'Aquila.

Appuntamento a domani, con la seduta del Consiglio comunale; all'ordine del giorno, due proposte deliberative riguardanti, rispettivamente, l’ampliamento e la realizzazione di impianti sportivi, riferiti ad una struttura ricettiva, e il cambio di destinazione d’uso, da “artigianale” a “commerciale di vicinato”, di un locale sito nella frazione di Paganica. All’attenzione dell’assemblea, ai fini della relativa approvazione, arriverà poi lo schema di accordo tra l’ente comunale e l’Azienda per il diritto allo studio universitario (Adsu) relativo alla permuta dell'area di via XX Settembre dove sorgeva la Casa dello Studente, l'amministrazione intende realizzarvi un luogo del ricordo, con l'area di viale Duca degli Abruzzi dove insisteva la scuola Carducci e che diventerà la nuova Casa dello Studente.

Poi, i consiglieri dovranno discutere anche il Piano del Commercio che verrà portato in aula dal vice sindaco Raffaele Daniele. E così, dovrebbe chiudersi il cerchio: giusto tre mesi fa infatti, era il 14 luglio, e proprio al momento di discutere il Piano, illustrato in Consiglio sebbene non fosse stato ancora approvato dalla Giunta, il capogruppo della Lega Francesco De Santis aveva aperto la crisi che ha portato, ieri, alla revoca degli incarichi di assessore a Daniele Ferella, Fabrizio Taranta e Fabrizia Aquilio dopo 90 giorni di sospensione delle deleghe. 

Che cosa accadrà è davvero difficile a dirsi; in questi tre mesi è successo di tutto: prima l'affondo di De Santis, condito da parole durissime - il capogruppo della Lega è arrivato a dire di vergognarsi dell'azione amministrativa - che ha aperto la crisi sebbene la Lega non abbia mai chiarito le ragioni di una rottura così fragorosa; poi la sospensione delle deleghe agli assessori del Carroccio che, comunque, sono rimasti formalmente in Giunta, prendendo lo stipendio pur non partecipando alle riunioni dell'esecutivo; quindi, il lungo silenzio 'balneare' rotto soltanto, a pochi giorni dalle amministrative di Chieti e Avezzano, dall'uscita del coordinatore regionale della Lega, Luigi D'Eramo, che ha ribadito il sostegno del partito a Biondi - "La Lega sostiene e sosterrà il sindaco Pierluigi Biondi con la convinzione e la determinazione del primo giorno", le esatte parole usate dal deputato leghista - non motivando, di nuovo, il cambio di rotta. 

Un cambio di rotta che ha assunto contorni grotteschi allorquando i consiglieri della Lega hanno approvato l'assestamento del bilancio dell'Ente che, in dicembre, non avevano votato. Strategia politica: la sortita di D'Eramo, infatti, 'guardava' alle elezioni amministrative ma serviva, anche, a sfilare la Lega dal confronto sul rimpasto di Giunta. 

Sta di fatto che Biondi ha deciso di tirare dritto e, all'indomani delle amministrative, ha chiesto ai partiti di fornire i profili per la ricomposizione dell'esecutivo, di fatto annunciando l'azzeramento della Giunta, ponendo i vincoli di un assessore ogni due consiglieri e delle 'quote rosa'. 

Un modo per mettere all'angolo la Lega che, nel frattempo, aveva visto il gruppo ridursi a soli tre consiglieri: stante il diktat di Biondi, al Carroccio sarebbe toccato un solo assessore ma il tavolo di maggioranza era comunque pronto a riconoscere alla Lega due assessori, a patto che fossero un uomo e una donna, così da consentire al sindaco dell'Aquila di accontentare l'ala di Fratelli d'Italia che fa riferimento a Guido Liris e che chiede da tempo la nomina in Giunta di Vito Colonna. Tuttavia, il Carroccio non ha voluto scendere a compromessi, non volendo sacrificare né Ferella né Taranta. E dunque, Biondi ha revocato gli incarichi agli assessori senza delega. 

Ora, è chiaro che la decisione di non procedere con un rimpasto sta a significare che il sindaco ha voluto lasciare comunque una porta aperta alla Lega, almeno per il momento; in questo senso, il voto favorevole dei consiglieri leghisti, stamane in Commissione, potrebbe essere letto anche come un primo segnale verso una possibile riconciliazione. Tuttavia, il Carroccio potrebbe anche aver deciso di tenere un atteggiamento responsabile per scaricare i motivi su Biondi e Fratelli d'Italia e, così, sfilarsi dalla maggioranza. 

D'altra parte, Biondi avrebbe comunque i numeri per governare, sebbene risicatissimi, e la Lega potrebbe dare l'appoggio esterno su alcuni provvedimenti ritagliandosi però, in questo ultimo anno e mezzo di legislatura, un ruolo di opposizione per intercettare il malcontento, diffuso in ampi settori del centrodestra cittadino, verso l'amministrazione attiva e costruire, così, una candidatura alternativa alle prossime elezioni comunali. 

Staremo a vedere. 

Un commento ci sia consentito: una crisi di questo tipo, fatta di tatticismi e di linguaggio squisitamente politichese, è davvero incomprensibile in un momento così delicato per la città dell'Aquila che si ritrova ad affrontare una emergenza sanitaria, economica e sociale, che si somma alle difficoltà mai superate del post terremoto.

Una fase, quella che stiamo vivendo, che potrebbe segnare la vita di decine e decine di piccoli imprenditori che avevano scommesso coraggiosamente sulla rinascita dell'Aquila, e che potrebbe arrestare drammaticamente il lento e difficile processo di rilancio del centro storico, il cuore pulsante della comunità.

Assistere al frantumarsi della coalizione di governo, per motivi che poco o nulla hanno a che fare con i problemi veri della città, segna drammaticamente la distanza tra la classe dirigente e i cittadini, e racconta l'inadeguatezza, e il fallimento, di una proposta politica che si è rilevata, alla prova dei fatti, un mero cartello elettoralistico.

Lelio De Santis: "Balletto incomprensibile e assurdo"

"Continua il valzer dei contatti e degli scontri nelle stanze del Palazzo, senza dare ancora una risposta chiara alla città sulle ragioni della crisi e, soprattutto, sulla possibilità di portare a termine o meno con la stessa Coalizione il mandato ricevuto dagli elettori nel 2017".

A dirlo, in una nota, è il consigliere comunale Lelio De Santis (Italia dei Valori/Cambiare insieme)

"Mai una spiegazione è stata data in aula dal Sindaco, mai una motivazione ufficiale è stata data dalla Lega, mai un confronto alla luce del sole: dichiarazioni di amore perenne verso il Sindaco, dichiarazioni di stima del Sindaco verso gli Assessori leghisti estromessi, ma tutto che sa solo di tattica politica".

"Il Sindaco ha il potere di modificare l’assetto di Giunta come e quando vuole, finché ha una maggioranza in Consiglio a sostenere le sue scelte, ma un po’ di chiarezza dovrebbe unirla alle sue decisioni, per rispetto dello stesso Consiglio e degli elettori che hanno votato una Coalizione che oggi si è liquefatta. Ma anche la Lega dovrebbe dire con chiarezza se è in maggioranza o no, visto che vota acriticamente a favore in Commissione, ma i suoi Assessori sono stati estromessi dalla Giunta per ragioni politiche. In questo balletto, incomprensibile ed assurdo, la città vive un momento così difficile senza avere certezze riconoscibili nella Guida amministrativa e gli stessi Uffici comunali, con la crescente diffusione del Covid,  sono privi perfino dei termoscanner agli ingressi e dei dovuti controlli agli accessi  delle diverse sedi municipali. Forse è ora che tutti capiscano che non si può più giocare sulla pelle dei cittadini".

Ultima modifica il Giovedì, 15 Ottobre 2020 13:35

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