Venerdì, 23 Ottobre 2020 01:54

Regione, la crisi rientra con un rimpasto di giunta: D'Amario al posto di Febbo

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La crisi di maggioranza del centrodestra abruzzese finisce con un rimpasto di giunta.

Sarà Daniele D'Amario a prendere il posto di Mauro Febbo, l'assessore di Forza Italia sfiduciato da Marsilio su richiesta della Lega in seguito alla sconfitta di Fabrizio Di Stefano al balottaggio di Chieti, dovuta, secondo il Carrocio, alla scelta di Febbo di appoggiare il candidato civico Di Iorio.

L'accordo è stato trovato ieri al termine di un vertice di maggioranza tenutosi all'Aquila a palazzo Silone tra Marco Marsilio, Nazario Pagano (Forza Italia), Etel Sigismondi (Fratelli d'Italia), Luigi D'Eramo e Gianfranco Giuliante (Lega).

D'Amario, attualmente consigliere regionale di Forza Italia, avrà le stesse deleghe di Febbo (Attività produttive, Turismo e Cultura). Il suo ingresso in giunta darà vita, tuttavia, a una girandola di nomine e sostituzioni che scombussolerà, in parte, gli assetti dell'esecutivo, interessando anche il consiglio.

Per far posto a D'Amario, infatti, che, non essendo stato eletto ma essendo entrato in consiglio con una surroga, andrà a occupare la casella di assessore esterno, la Lega dovrà sacrificare Pietro Fioretti, al cui posto andrà l'attuale capogruppo del Carroccio in consiglio, Pietro Quaresimale. Quest'ultimo, a sua volta, sarà rimpiazzato da Simona Cardinale (la prima dei non eletti della Lega in provincia di Teramo, il collegio in cui è stato eletto l'ex sindaco di Campli) mentre il nuovo capogruppo dei salviniani sarà Emiliano Di Matteo.

L'accordo ricalca l'intesa trovata al tavolo romano partecipato dai leader nazionali del centrodestra e lascia un po' con l'amaro in bocca la Lega abruzzese, che invece avrebbe preferito percorrere altre strade: sostituire Febbo con il sottosegretario D’Annuntiis, manovra che avrebbe liberato per il Carroccio un altro posto consentendogli anche di tenere Fioretti. O modificare lo statuto per introdurre un altro assessore esterno. Per qualche ora, ieri, si era fatto largo anche un altro scenario, ovvero una staffetta Sospiri-Febbo. Ma era pura fantapolitica. Per questo, a caldo, all'uscita dal vertice, tutti i leader hanno detto che sarebbero servite altre 24 ore per dare ufficialità al rimpasto. E' il tempo che serve alla Lega a far decantare una decisione che se da un lato le fa ottenere quello che voleva (la testa di Febbo) dall’altro, però, non può farle cantare vittoria a tutto campo.

Ultima modifica il Venerdì, 23 Ottobre 2020 09:21

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