Domenica, 25 Ottobre 2020 11:13

Coronavirus, Conte firma il nuovo Dpcm: stop a bar e ristoranti alle 18. Il premier: "No a lockdown generalizzato". E promette ristori per le aziende

di 

Nella notte, il premier Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm che resterà in vigore fino al 24 novembre con misure più restrittive per cercare di contenere la nuova ondata di contagi in Italia.

Una nuova bozza, rispetto a quella circolata nelle ore scorse, che contiene minime modifiche per andare incontro alle richieste formulate ieri dalle Regioni.

Resta lo stop alle 18 per le consumazioni in bar e ristoranti, ma viene consentita la loro apertura la domenica e i festivi, a differenza di come riportava la precedente versione del Dpcm. Insomma, si dovrebbe salvare il pranzo domenicale al ristorante. Consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi ma "limitatamente ai propri clienti". Porte aperte negli autogrill, oltre a bar e ristoranti negli ospedali e negli aeroporti.

I centri commerciali resteranno aperti nel weekend.

Didattica a distanza per le scuole superiori almeno al 75 per cento: con questa aggiunta le Regioni potranno anche estenderla al 100 per cento come hanno richiesto con insistenza. C'è apertura ad una stretta anche sui trasporti con decreto, però, che è stato demandato al ministro competente.

Nella nuova versione del Dpcm non c'è il divieto di spostamento tra regioni. Nel provvedimento è scritto: "È fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi".

Confermata invece la chiusura di cinema, teatri, palestre, piscine e impianti nei comprensori sciistici (che però le Regioni avrebbero voluto salvare), centri natatori, centri benessere, centri termali, "fatta eccezione per le prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza", mentre restano aperti parrucchieri ed estetiste. Chiusi centri culturali, centri sociali e ricreativi. Sospese le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo e casinò. Come anche quelle di parchi tematici e di divertimento. Vietate le sagre, le fiere ed eventi simili. Consentito, invece, l’accesso di bambini e ragazzi a "luoghi destinati allo svolgimento di attività ludiche, ricreative ed educative, anche non formali, al chiuso o all’aria aperta, con obbligo di adottare appositi protocolli di sicurezza predisposti in conformità alle linee guida del Dipartimento per le politiche della famiglia".

Niente feste, nemmeno con numero ridotto di invitati, comprese quelle legate a cerimonie civili e religiose. È raccomandato di non ricevere a casa persone diverse dai conviventi, salvo che per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza.

L’altra novità è che gli stadi e i palazzetti torneranno ad essere senza pubblico, mentre finora potevano ospitare un massimo di mille tifosi. Nel Dpcm si dispone la sospensione di "eventi e competizioni sportive di ogni ordine e disciplina; restano consentiti gli eventi e le competizioni sportive, nonché le sedute di allenamento, degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza pubblico".

Arriva lo stop ai concorsi pubblici e privati, salvo quelli già banditi, che siano in regola o si adeguino al protocollo organizzativo validato dal Comitato tecnico-scientifico. Tra questi dovrebbe rientrare il test per assumere nuovi docenti nella scuola, che è cominciato pochi giorni fa tra le polemiche e dovrebbe proseguire fino alla metà di novembre. In generale, tutti i concorsi già avviati si potranno concludere, a patto di rispettare i parametri di sicurezza indicati dagli esperti. I nuovi bandi in procinto di essere pubblicati restano, invece, congelati. Esclusi dal blocco anche i concorsi riservati al personale sanitario e a quello della protezione civile. Potranno svolgersi anche tutte le prove di selezioni "in cui venga effettuata la valutazione dei candidati esclusivamente su basi curriculari o in maniera telematica". 

Conte: "No a lockdown generalizzato". E promette indennizzi, "già pronti", per coloro che verranno penalizzati

"L'obiettivo chiaro del governo è tenere sotto controllo la curva epidemiologica per gestire la pandemia senza rimanerne sopraffatti. L'indice Rt del contagio ha raggiunto la soglia critica di 1.5. Dobbiamo fare il possibile per proteggere insieme salute ed economia. L'italia è un grande paese, lo ha dimostrato la scorsa primavera. Ce l'abbiamo fatta allora e ce la faremo anche adesso. Un paese che è grande una volta deve essere grande sempre". Poi l'annuncio sui vaccini: "A dicembre potrebbero arrivare le prime dosi. Se gli impegni saranno confermati, potremo intervenire subito per somministrarli alle categorie più fragili ed esposte al pericolo".

Conte rassicura ancora una volta che non ci sarà un secondo lockdown generalizzato: "Non possiamo permettercelo". Per questo la necessità di un nuovo decreto: "Ieri le persone positive ha raggiunto l'elevato numero di quasi 20mila. Questo rende difficoltose le operazioni di tracciamento. Dobbiamo tutelare salute e economia per non dover scegliere tra l'una e l'altra. Le nuove misure saranno in vigore da stasera fino al 24 novembre. I dati che stiamo esaminando dimostrano che l'epidemia sta correndo e in modo assolutamente critico su tutto il territorio nazionale. L'Italia nei momenti più difficili dimostra sempre coesione e forza. Se nel mese di novembre seguiremo le regole per tenere la curva sotto controllo, riusciremo così ad allentare le misure e affrontare dicembre e le festività natalizie con maggiore serenità".

Rivolgendosi poi alle categorie più colpite dal nuovo Dpcm, come ristoranti, bar e locali, il presidente del Consiglio aggiunge: "Non mi piace fare promesse, prendo un impegno a nome del governo. Mi rendo conto delle difficoltà e dei sacrifici che chiediamo in particolare a determinate categorie come ristoratori, gestori di palestre e commercianti. Sono già pronti indennizzi per tutti coloro che verranno penalizzati da queste nuove misure. I ristori arriveranno sul conto corrente degli interessati attraverso un bonifico dell'Agenzia delle Entrate". Tra i settori più in sofferenza rientra anche il mondo dello spettacolo: "La decisione sulle categorie culturali come teatri e cinema è stata una delle più sofferte", riconosce Conte; "il decreto legge con gli indennizzi che saranno aggiuntivi a quelli già esistenti, saranno già in gazzetta ufficiale martedì, per essere erogati nel mese di novembre. Il Cdm, non sarà oggi, come annunciato da qualcuno, ma lunedì o martedì", precisa il premier.

Conte spiega: "Arriveranno nuovi contributi a fondo perduto, ci sarà un credito d'imposta per gli affitti commerciali per i mesi di ottobre e novembre e verrà cancellata la seconda rata Imu dovuta entro il 16 dicembre". E ancora: "È confermata la cassa integrazione, sarà fornita una nuova indennità mensile una tantum su stagionali di turismo e spettacolo, un'ulteriore mensilità per il reddito di emergenza e misure di sostegno alla filiera agroalimentare. Grazie all'aiuto dei ministri Gualtieri e Patuanelli riusciremo a garantire gli indennizzi con le risorse attuali e non ci saranno scostamenti di bilanci".

Inevitabile un commento sugli incidenti nelle piazze di Napoli e Roma: "Dico di stare attenti. Ci sono gruppi di antagonisti, anche un po' professionisti, che cercano di alimentare la protesta. Mi dicono che ci fossero semplici cittadini, ma occhio alle infiltrazioni. Nella scorsa notte ci sono stati scontri anche nella Capitale. Dobbiamo stare attenti a non offrire lo spazio a nessun professionista della protesta e del disordine sociale in un contesto di reale sofferenza per tutta la popolazione".

Conte dice di comprendere le difficoltà dei cittadini: "Siamo in un periodo duro, sulle proteste ci mancherebbe: se fossi dall'altra parta avrei anche io motivo di dolermi e proverei rabbia per le misure del governo. Ma io dico: aspettiamo di vedere le misure adottate e valutiamole. Sono un sostegno economico cospicuo, o comunque adeguato. Dovremo fare tutti dei piccoli sacrifici. Se non entriamo in questa logica non riusciamo a tenere sotto controllo la curva del contagio e gestire così la pandemia". I sacrifici continuano a essere tanti ma "se siamo una paese forte lo dimostreremo anche adesso - osserva Conte - I conti li faremo alla fine e noi ce la faremo anche questa volta". Anche se "con rabbia, angoscia e paura riusciremo a venire a capo anche di questa seconda ondata. Ho sempre detto che personalmente non mi ritengo infallibile. Non è questione di dire non abbiamo sbagliato. Ci possono essere stati errori ma sottovalutazioni no. Si può sempre fare meglio però abbiamo lavorato su tutti i fronti. Quando si affronta una guerra - aggiunge - è difficile dire non hai fatto abbastanza per vincere. Quando si è sotto stress bisogna far ricorso a tutte le forze e i sacrifici. Gli stessi italiani sono più stanchi e frustrati rispetto alla prima ondata".

Ultima modifica il Domenica, 25 Ottobre 2020 15:54

Articoli correlati (da tag)

Chiudi