"All’emergenza dei contagi e alla confusione amministrativa di cui la Regione sta dando pessima prova, in questi giorni si aggiunge per molti cittadini un altro elemento di ansia e preoccupazione. E’ l’incertezza sulla condizione dei propri cari ricoverati in ospedale di cui i familiari non riescono ad avere notizie per l’intasamento delle linee telefoniche e l’insufficienza del personale che – se non potenziato a dovere – non può fare più di quanto le forze e il tempo consentano loro. Così accade che persone disperate – perché da giorni non riescono ad avere notizie sulla situazione dei familiari ricoverati in ospedale – sono costrette a telefonare a chicchessia, ad implorare un interessamento, una mediazione, un aiuto per sapere qualcosa e capire cosa fare".
A dirlo è il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci che spiegano come "molte di queste povere persone chiamano da Campotosto, da Castelvecchio Subequo, da Pescasseroli, da paesi lontani decine di chilometri dagli ospedali dell’Aquila o di Avezzano, e chiamano con la rabbia di non potersi neanche muovere dal proprio Comune per via delle norme in vigore in Abruzzo che da domani diventerà 'zona Rossa'".
Per questo, Pietrucci rivolge una richiesta, "un appello accorato al Direttore Testa e alla dott.ssa Cicogna: si istituisca subito un numero dedicato a cui smistare esclusivamente le chiamate delle decine di famiglie in cerca di informazioni sullo stato e la sorte dei propri cari. E’ un modo per rispondere doverosamente all’ansia dei cittadini in grave pensiero per la salute dei loro congiunti. Ma è anche una azione che può aggiungere dignità e umanità al ruolo della ASL verso la popolazione. Si tratta di una proposta semplice ma importante al tempo stesso. Una proposta utile e fattibile. Una proposta che potrebbe realizzarsi in tutte le ASL abruzzesi. E’ il nostro modo di contribuire con proposte concrete ad affrontare e risolvere i problemi. Oltre la rabbia e l’intransigenza con cui critichiamo inefficienze e ritardi, sappiamo e vogliamo indicare ogni giorno piccole e grandi soluzioni al dramma che stiamo vivendo".