Il governo ha deciso di impugnare l'ordinanza 106 con cui il presidente della Giunta regionale d'Abruzzo, Marco Marsilio, ha riportato la regione in zona arancione contro il parere dell'esecutivo.
Lo aveva lasciato intendere il ministro della Salute Roberto Speranza in un passaggio dell'intervista rilasciata ieri sera a "Di Martedì" su La7: "È chiaro che la porteremo davanti al giudice", l'affondo. "Noi chiediamo alle regioni di rispettare in maniera molto ferma le ordinanze che sto firmando a nome del Governo: le misure sono queste e le confermiamo, le norme restano queste" ha ribadito Speranza.
La conferma è arrivata stamane dal ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, ospite di Agorà su Rai3. "Stamattina presentiamo l'impugnativa; serve a tutelare gli abruzzesi", ha aggiunto. "Quella scelta unilaterale del governatore Marsilio ha messo in difficoltà l'intero sistema a partire dai sindaci, agli amministratori, ai dirigenti scolastici. Qualcuno deve preoccuparsi ed occuparsi del rispetto delle regole".
Intanto, ieri Marsilio ha fatto il giro delle tv nazionali: prima è stato intervistato da Salvo Sottile per "I fatti vostri" su Rai2, poi è apparso su Rai1 nel programma "Oggi è un altro giorno" condotto da Serena Bortone, quindi è stato ospite di Barbara D'Urso in "Pomeriggio cinque" su Mediaset, infine è stato a "Porta a Porta", ospite di Bruno Vespa su Rai 1.
Nei diversi interventi, il presidente della Giunta regionale ha ribadito di non aver mai voluto sfidare il Governo: "ho sempre collaborato e con il ministro Speranza ho rapporti cordiali; io sono lo stesso che ha chiuso la Regione con netto anticipo. Sono una persona responsabile, sono uno che quando i propri medici e il comitato tecnico scientifico regionale gli segnalano il superamento delle soglie di allarme, non aspetta che il maestro gli dica di andare dietro la lavagna ma si mette in zona rossa da solo anticipando la cura".
Dunque, ha dichiarato che "il Governo ha deciso di percorrere la strada del ricorso al Tar per una pura questione di principio, di cui posso anche comprendere la ragione, che rischia però di trasformarsi in un'impuntatura che può produrre l'effetto paradossale e irrazionale di riportare la regione in zona rossa"; per questo, Marsilio si è augurato che l'esecutivo "non voglia insistere e trascinarci alla contesa sul piano giudiziario" anche perché "l'oggetto del contendere sarà cessato da qui a breve: le conseguenze le pagherebbero i commercianti".
Tuttavia, le parole di Speranza sono parse piuttosto chiare; d'altra parte, il Governo non può permettersi di creare un precedente così spinoso.
Tra una intervista e l'altra non sono mancati momenti di tensione; quando Salvo Sottile, su Rai2, ha ricordato a Marsilio che i ministri Boccia e Speranza hanno affermato che se ci saranno nuovi contagi dovrà prendersi lui la responsabilità dell'accaduto, il presidente ha risposto in modo piuttosto nervoso: "se qualcuno vuole dire che le persone si contagiano per responsabilità del presidente della Regione, potrei chiedere di chi è la responsabilità delle altre 60mila persone già contagiate, visto che le norme le impone il Governo. Non scenderei su questo piano anche un po' meschino". Poi, la lite con la deputata del Pd Lia Quartapelle in "Oggi è un altro giorno": la dem ha accusato Marsilio di voler fare solo polemiche come altri suoi colleghi, "respingo questa barzelletta - la replica - e non prendo lezioni da lei"