Lunedì, 28 Dicembre 2020 18:05

L'Aquila, la Lega si astiene su razionalizzazione partecipate

di 

E' fissato per mercoledì 30 dicembre, alle 9:30 in videoconferenza su piattaforma digitale, l'ultimo Consiglio comunale dell'anno.

All’ordine del giorno, l’approvazione dello schema di accordo di programma con la Provincia dell’Aquila per la realizzazione della viabilità funzionale alla ricostruzione dell’edilizia scolastica del Comune dell’Aquila. L’Aula si occuperà inoltre dell’analisi dell’assetto complessivo delle società partecipate al 31 dicembre 2019, nell’ambito della razionalizzazione periodica delle partecipazioni azionarie dell’ente che deve essere approvato prima della fine dell'anno. 

E sul punto potrebbero 'giocarsi' gli equilibri della maggioranza di centrodestra, alle prese con una crisi che non trova soluzione. 

Il 21 dicembre scorso, infatti, in Commissione bilancio la Lega aveva votato con le opposizioni il rinvio della discussione sul provvedimento. Non si era discusso del merito della delibera, sia chiaro, piuttosto del metodo. I consiglieri di opposizione avevano chiesto tempo per approfondire il documento, oltre 500 pagine, che attiene ad un ambito assai importante per il Comune dell'Aquila, e cioé la tenuta delle società partecipate che si occupano di garantire alcuni servizi pubblici essenziali, richiesta condivisa dalla Lega che, non avendo più assessori in Giunta, aveva ricevuto il deliberato, come gli altri gruppi consiliari, a poche ore dalla seduta della Commissione.

Ma il nodo era squisitamente politico, soltanto l'ultimo capitolo di una vicenda che, come detto, si trascina da un anno: dodici mesi fa, di questi tempi, la Lega non votava il bilancio di previsione dell'Ente, l'atto amministrativo più importante del governo cittadino. Da allora, le spaccature tra il Carroccio e il sindaco Pierluigi Biondi si sono acuite fino ad esplodere nel luglio scorso, con l'intervento del capogruppo leghista Francesco De Santis che è arrivato a dire di "vergognarsi" per l'inerzia amministrativa della maggioranza; è seguito il ritiro delle deleghe agli assessori Daniele Ferella, Fabrizio Taranta e Fabrizia Aquilio fino alla decisione di revocargli l'incarico.

E non è stato ancora chiarito alla città il motivo di una crisi che ha lasciato la Giunta 'azzoppata' in un momento storico delicatissimo.

Oggi la Commissione bilancio ha dato il via libera al provvedimento di razionalizzazione delle partecipate, con la Lega che stavolta ha deciso di astenersi. Ora, bisognerà capire che cosa accadrà mercoledì in Consiglio comunale. 

Il Carroccio, forte dell'accordo raggiunto con i consiglieri Luciano Bontempo e Roberto Jr Silveri che si sono 'federati' col gruppo consiliare, chiede al sindaco Biondi il reintegro dei tre assessori altrimenti la rottura sarà totale. E se i leghisti dovessero rompere con la maggioranza, il centrodestra non avrebbe più i numeri per governare considerato che il primo cittadino potrebbe contare su soli 15 consiglieri contro i 12 delle opposizioni di centrosinistra cui si aggiungerebbero i 5 esponenti della galassia salviniana. D'altra parte, il primo cittadino tiene fermo il principio che prevede un assessore in Giunta ogni due consiglieri eletti, col rispetto delle 'quote rosa': alla Lega, dunque, spetterebbero - secondo questo schema - due assessori e non tre, un uomo e una donna. 

Certo è che Biondi, ai nostri microfoni, ha lasciato intravedere una possibile soluzione alla crisi: "In politica come nella vita vigono le regole, e le regole sono quelle che si decidono in maniera condivisa; al di là dei 4 o 5 consiglieri della Lega - formalmente il gruppo consiliare ne ha 4, federandosi con l’Udc arriva a 5 - ci sono altri 15 consiglieri che fanno parte della maggioranza: le discussioni si fanno a livello collegiale. La Lega aveva la possibilità di fornire dei nomi per la ricomposizione della Giunta, ad oggi questo non è avvenuto. Ed è una questione di metodo".

Biondi ha scritto una lettera a tutti i coordinatori regionali dei partiti del centrodestra, offrendo la massima apertura per una ricomposizione della crisi "che non è stata generata certo da me: ho chiesto che, dinanzi alla possibilità di ristabilire un dialogo con la Lega, si possano ridiscutere le regole che il tavolo si era dato, non in mia presenza tra l’altro. Ho chiesto la convocazione di una riunione, sono in attesa. Io sono pacifico, tendo a conciliare le posizioni: se si pretende di andare avanti a sportellate, però, non si va molto lontano. Personalmente, mi sono dato un principio aureo: non ricatto nessuno e non subisco ricatti; per un motivo semplice: ricattare è uno strumento deleterio della politica e farsi ricattare significa mettersi sotto padrone".

La regola che il tavolo di maggioranza si era dato, appunto, è quella che prevede un assessore in Giunta ogni due consiglieri eletti, col rispetto delle quote rosa. La Lega, però, non intende cedere e, dunque, Biondi chiede alle forze partitiche di arrivare ad una sintesi: "se lo stesso tavolo dovesse accordarsi diversamente, sono disponibilissimo a prenderne atto".

Ultima modifica il Lunedì, 28 Dicembre 2020 19:11

Articoli correlati (da tag)

Chiudi