Venerdì, 16 Maggio 2014 17:32

Colpo di mano bipartisan in Consiglio regionale: cancellata la moratoria per lo stop all'eolico selvaggio

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Colpo di mano bipartisan nell'ultima seduta del Consiglio regionale. E' stata cancellata, infatti, la moratoria per gli impianti fotovoltaici in zona agricola, l'eolico selvaggio e per le centrali a biomasse di potenza superiore ad 1 MW, approvata il 16 aprile.

A denunciarlo il consigliere di Rifondazione comunista, Maurizio Acerbo, che si è a lungo battuto per l'approvazione: "Con il più profondo disprezzo - ha scritto qualche minuto fa sulla sua bacheca Facebook - comunico che nel corso dell'ultima seduta del Consiglio Regionale è stata cancellata la moratoria".

"L'emendamento - incalza Acerbo, candidato presidente alle prossime elezioni con la lista Un'altra Regione - sottoscritto da PD e Forza Italia (Giovanni D'Amico, Lorenzo Sospiri e altri) è stato cinicamente inserito nel provvedimento fuori sacco con cui si stanziavano fondi per Cotir e Mario Negri Sud. Approfittando della mia momentanea assenza - sono arrivato in ritardo perché impegnato in una trasmissione in tv con Chiodi, spiega Acerbo - i meschini hanno cancellato una norma di importanza enorme per la salvaguardia ambientale del nostro territorio".

Ancora una volta - sottolinea - "si conferma che come ambientalisti e cittadini dobbiamo combattere un nemico bipartisan che da anni saccheggia la Regione Verde. La moratoria approvata lo scorso 16 aprile era stata salutata come un esempio a livello nazionale ed era stata richiesta da tutte le associazioni ambientaliste. E' sempre più chiaro che per difendere la nostra terra non ci si può certo affidare ai caravanserragli lobbistici e affaristici di Chiodi e D'Alfonso e che in Abruzzo c'è bisogno di una svolta ambientalista".

Poi, la promessa: "Bloccheremo i lavori del Consiglio Regionale se non sarà riapprovata questa misura di tutela in apertura della prossima legislatura".

La moratoria era stata salutata con entusiasmo. Nello specifico, veniva sancito il "divieto di installazione di aerogeneratori o gruppi di aerogeneratori aventi potenza singola o complessiva maggiore di 0,300 Mw nelle aree interessate dalla presenza di specie di avifauna e di mammiferi tutelate a livello comunitario" (Grifone, Nibbio reale, Aquila Reale, Lanario, Orso bruno). Una vittoria per le associazioni ambientaliste e le comunità locali, che da tempo chiedevano alla Regione la regolamentazione del settore energie rinnovabili. La situazione abruzzese aveva suscitato l’interesse anche degli organismi internazionali e nazionali posti a tutela dell’ambiente. Nei mesi scorsi, le associazioni Lipu, Stazione ornitologica Abruzzese Onlus, Salviamo l’Orso e Altura, avevano, infatti, diffuso una nota risalente al 2012 a firma dell’Agenzia delle Nazioni Unite per l’Ambiente (Unep), in cui erano espresse preoccupazioni sulla diffusione incontrollata di impianti eolici in Abruzzo e sull’impatto che gli stessi avevano su specie di grande valore conservazionistico.

Nella nota, il segretariato della Convenzione di Bonn - l’accordo internazionale per la tutela degli uccelli migratori firmato da decine di Paesi, tra cui l'Italia – aveva chiesto chiarimenti sulla situazione abruzzese direttamente al ministero dell’Ambiente, anche alla luce di uno studio della Stazione ornitologica abruzzese che dimostrava come le aree individuate per la costruzione di nuovi impianti fossero ampiamente popolate da specie protette.

A sorpresa, però, è arrivato il colpo di spugna bipartisan nell'ultimo Consiglio regionale. Un pesante passo indietro.

Ultima modifica il Venerdì, 16 Maggio 2014 17:37

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