"Lo scontro politico che si sta consumando attorno alla figura del direttore sanitario della Asl 1 è l’ennesimo round di un conflitto che gli esponenti di punta del centrodestra aquilano continuano ad armare nonostante l’armistizio di facciata siglato qualche giorno fa con il reintegro dei tre assessori della Lega nella giunta comunale".
Ad affermarlo, in una nota congiunta, sono i consiglieri comunali del Pd Stefano Palumbo (capogruppo) e Stefano Albano.
"Come campo di battaglia questa volta hanno scelto la sanità, nonostante il periodo storico che stiamo vivendo, nonostante la pessima gestione dell’emergenza covid da parte della direzione sanitaria abbia messo a durissima prova tutto il personale medico e procurato gravi danni al sistema economico locale. Elementi ritenuti evidentemente secondari rispetto alle ambizioni di una candidatura al parlamento alle prossime elezioni politiche che Biondi, Liris e D’Eramo si contendono ormai da tempo e senza esclusione di colpi".
"Succede così che una postazione di importanza strategica per poter intraprendere una gestione più efficiente delle prestazioni sanitarie provinciali diventa un presidio da occupare, un ruolo da affidare non sulla base di un curriculum ma molto più pragmaticamente ad una persona che faccia riferimento all’uno o all’altro capobastone, come se la gestione Testa non ci avesse insegnato nulla. Archiviata la breve parentesi della dott.sa Sabrina Cicogna, di cui la Lega, il partito del pensionamento anticipato, ne chiedeva inspiegabilmente il rinnovo nonostante i sopraggiunti limiti di età, la figura del direttore sanitario rischia di diventare, nelle mani di Fratelli d’Italia, un contrappeso territoriale con la marsica in cambio di un appoggio futuro per le elezioni politiche ad un candidato aquilano. Manovre squallide, consumate sulla pelle dei cittadini destinati come sempre a pagarne le conseguenze".
"Tutto questo è inaccettabile. No, la salute degli aquilani non è barattabile con le ambizioni politiche di qualcuno, ma va garantita al meglio delle possibilità. E’ per questo che chiediamo a gran voce al governo regionale di porre fine a questi sporchi giochi e di individuare un profilo al di sopra di ogni sospetto, un professionista che per capacità, competenza, credibilità ed autonomia decisionale possa fare le scelte necessarie a traghettarci nel migliore dei modi fuori dalla pandemia e sappia indirizzare l’azienda in un indispensabile percorso di riorganizzazione dei servizi territoriali. Chiediamo, molto semplicemente, di mettere dunque da parte gli interessi personali per iniziare a fare quelli dei cittadini".