Nella serata di ieri, lunedì 22 febbraio, avevamo spiegato come, a cinque giorni dalla nomina di Alfonso Mascitelli a direttore sanitario della Asl 1, il quarto in un anno e mezzo per decisione del manager Roberto Testa, il professionista pescarese non fosse ancora operativo.
Avevamo chiarito il motivo: Mascitelli, dirigente medico della Asl di Pescara, non si era ancora visto accordare la richiesta di aspettativa che, d'altra parte, non è obbligata sebbene il rifiuto debba essere opportunamente motivato dal datore di lavoro.
E c'era chi si era detto convinto che si stessere esercitando forti 'pressioni' sull'azienda sanitaria di Pescara affinché si mettesse di traverso.
Ebbene, in giornata la vicenda si è sbloccata e Mascitelli ha potuto firmare il contratto: il suo mandato avrà la durata di 3 anni; l'ex senatore dell'Italia dei Valori subentra a Franco Marinangeli, direttore sanitario facente funzione a seguito della mancata proroga di Sabrina Cicogna.
Non è un mistero che la nomina di Mascitelli a direttore sanitario non sia andata giù al governatore Marco Marsilio e ai maggiorenti del centrodestra regionale, oltre che aquilano.
Il medico pescarese era stato cacciato qualche mese fa dall'Agenzia sanitaria regionale di cui era direttore per nomina del centrosinistra; il suo incarico sarebbe andato a scadenza nel 2021 ma la Giunta Marsilio aveva deciso di farlo decadere anzitempo per nominare, come commissario, Pierluigi Cosenza, espressione della Lega.
Per questo, la sua nomina è arrivata come un fulmine a ciel sereno, col manager Testa che ha voluto lanciare un guanto di sfida al governatore che, nelle ultime settimane, l'aveva di fatto scaricato mettendo in evidenza i ritardi nella realizzazione degli interventi di potenziamento delle strutture previste dal piano regionale contro l'emergenza covid. D'altra parte, Testa era già finito nel mirino della Lega per la decisione di non prorogare l'incarico di direttore sanitario a Sabrina Cicogna.
Messo alle strette, mollato da chi l'aveva portato all'Aquila, il manager ha reagito con un colpo di coda.
Ed ora, Marsilio starebbe cercando una 'via' per rimuovere il direttore generale che va in scadenza di mandato nel 2023; così si spiegano le lettere inviate alla Asl 1 e finite sui giornali con la denuncia delle pesanti inadempienze del Direttore generale. Tuttavia la strada è piuttosto stretta: certi contratti sono blindati, un primo momento di valutazione è previsto nel prossimo mese di maggio ma servono motivi solidi per licenziare il manager.