Si preannuncia un "ferale taglio di risorse finanziarie" a danno della ASL1 Avezzano-L’Aquila-Sulmona, a seguito della decisione della Giunta regionale di modificare i parametri finora usati nell’assegnazione dei budget alle Aziende sanitarie abruzzesi.
A lanciare l'allarme è il consigliere regionale del Pd, Pierpaolo Pietrucci.
"Dalle notizie e dalle previsioni che emergono, si rischia un taglio di circa 40 milioni di euro. Una cifra astronomica – il più pesante di tutti, seguito da quello di 33 milioni ai danni della ASL di Teramo – che finirà per devastare anche l’attività ordinaria del San Salvatore e degli ospedali della provincia. Naturalmente i nuovi criteri – che tendono a far prevalere il numero degli abitanti e quindi a parametrare le risorse per quota capitaria – andranno ad avvantaggiare le ASL di Pescara e Chieti", l'affondo di Pietrucci.
Già la "gestione allucinante" della pandemia - aggiuge il consigliere regionale dem - "ha sbilanciato gli equilibri, con la realizzazione del Covid Hospital di Pescara che con i suoi complessivi 180 posti letto nuovi si accredita di fatto – come candidamente ammise in una intervista il responsabile dell’emergenza sanitaria regionale Alberto Albani – in Regione come unico DEA di II livello. Adesso questa scelta rischia di diventare la pietra tombale della sanità dell’Abruzzo interno".
La cosa grave è lo spaventoso debito che in meno di due anni la Giunta Marsilio ha riaccumulato sulla sanità, "facendo riprecipitare l’Abruzzo con ottime probabilità nella condizione di essere commissariata con le conseguenze ben note in termini di minore capacità di decidere, minori risorse, minori servizi". La decisione della Giunta, però, produce un danno in più: "prima infatti si teneva conto delle 'diseconomie di scala' per i servizi effettuati dalle ASL dell’Abruzzo interno e montano per garantire un equilibrio del fabbisogno sanitario; oggi, al contrario, invece di gestire la situazione con equilibrio e solidarietà tra i territori, ci si accanisce pesantissimamente contro una metà degli abruzzesi".
Come ha denunciato il DG della ASL di Teramo, questa scelta produrrà meno interventi su personale, macchinari, strutture tecnologiche e prestazioni sanitarie, "addirittura l’impossibilità di garantire l’ordinaria manutenzione degli ospedali" ribadisce Pietrucci.
Questo allarme si aggrava e si amplifica per la ASL1 che ne verrebbe ancora più penalizzata perché godrebbe di una 'mobilità sanitaria attiva', "col paradosso che le prestazioni sanitarie, che si producono e si offrono anche a chi viene da fuori ASL, costano di più di quelle 'passive' che si acquistano da altre Aziende. Insomma nelle scelte della Giunta Marsilio si sommano il danno e la beffa. Per questo ci opporremo in ogni modo a queste decisioni scellerate: perché questa volta gli effetti sulla sanità e la salute dei cittadini della provincia aquilana rischiano di essere definitivi e devastanti".
A stretto giro è arrivata la replica dell'assessora regionale alla Salute, Nicoletta Verì. "Devo purtroppo ancora una volta constatare come le minoranze in Consiglio regionale continuino ad affrontare i temi riguardanti la salute dei cittadini secondo una logica più consona ad una campagna elettorale che ad una orientata a risolvere le molteplici criticità lasciate anche dal precedente governo di centro sinistra, facendo finta, tra l’altro, di non vedere la diversa situazione economica e sanitaria in cui versa non solo la nostra Regione, ma l’intera nazione".
Verì ha inteso rassicurare il Consigliere Pietrucci sul fatto che nessun taglio di 40 milioni è previsto nei confronti della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, né tantomeno quello di 33 milioni nei confronti della Asl di Teramo. "L’assegnazione provvisoria 2021 prevista per l’azienda aquilana è pari a 560.4 milioni, a fronte di un finanziamento 2020 di 562.2 milioni e di una richiesta del management dell’Azienda pari a 563 milioni. Non mi sembra, dunque, ci si trovi di fronte ad 'un ferale taglio di risorse finanziarie a danno della Asl1 Avezzano-L’Aquila-Sulmona'".
L’assessore ha voluto rimarcare come, fin dal suo insediamento, abbia chiesto alle strutture del Dipartimento Sanità di rivedere le modalità di finanziamento delle Asl, "attraverso soluzioni che esaltassero le capacità manageriali dei manager nominati e che riducessero quel controllo centralistico da parte della struttura regionale, anche per il venir meno di accantonamenti pregressi che, in passato, anche nella scorsa legislatura, di anno in anno sono stati utilizzati per riportare in equilibrio l’intero sistema sanitario regionale. In questa direzione - ha aggiunto - quest’anno siamo riusciti a proporre alle Asl un modello di ripartizione del fondo che si proponeva due obiettivi: dare risorse definite anche se provvisorie (in assenza del riparto del Fondo Nazionale) per la costruzione di un bilancio di ciascuna azienda che fosse quanto più in grado di garantire una pronta attuazione delle misure di assistenza ai cittadini senza, al contempo, mettere in discussione gli equilibri di bilancio singoli e collettivi; responsabilizzare i direttori generali ed amministrativi delle Asl attraverso una gestione budgettaria basata su risorse quantificate fin da inizio anno su cui avviare fin dal prossimo mese un monitoraggio periodico".
Passando agli aspetti più propriamente tecnici, "vorrei ricordare al Consigliere Petrucci che il criterio di ripartizione del Fondo Regionale tra le varie strutture è disciplinato dalla ancora vigente legge regionale 146/1996 che all’articolo 15 comma 2 testualmente recita ' …, la Giunta regionale stabilisce i criteri per il riparto dello stanziamento di cui al presente articolo tra le Aziende USL nel rispetto del principio generale dell'assegnazione su base capitaria'. In questo scenario legislativo definito il modello proposto ha cercato di tener conto dei consigli e delle richieste dei singoli manager evitando di creare forti squilibri in termini di finanziamento tra un esercizio e l’altro".
Proprio in quest’ottica sono da leggere le modifiche introdotte al modello anche su richiesta dei vertici della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila con l’introduzione di un parametro definito 'misto' che tenesse conto delle loro richieste, mitigando l’effetto di una ripartizione su base capitaria 'secca', senza al contempo penalizzare le rimanenti Asl Abruzzesi. "Per garantire a ciascuna Asl un finanziamento idoneo ed in linea con le risorse ricevute negli anni precedenti - ha proseguito Verì - oltre che per introdurre dei sistemi premianti per le stesse aziende, sono stati previsti correttivi come un incremento del Fondo da attribuire a ciascuna ASL sulla base della maggiore mobilità attiva prodotta; la garanzia di ottenere, a prescindere dai criteri su base capitaria almeno un fondo pari a quello del 2019 (anno precedente alla pandemia). Aggiungo che, a differenza del passato, il modello proposto è stato oggetto di confronto con i vertici delle Asl che, in più di una occasione, hanno apprezzato lo spirito di condivisione di informazioni".
Per quanto riguarda i trasferimenti previsti alla Asl di Avezzano Sulmona L’Aquila – ha concluso l’assessora - "volevo segnalare al Consigliere Pietrucci che trattandosi di una assegnazione provvisoria, non appena siglata l’intesa provvederemo alla definizione dei budget definitivi. In quella occasione come già precisato, anche a seguito dell’avvio di una attività di monitoraggio sullo stato dei conti, potremo prevedere ulteriori criteri a sostegno delle singole aziende avendo ben fermo il principio del pareggio complessivo del sistema".