“La Regione torni ad utilizzare personale sanitario assumendolo direttamente, come le direttive governative indirizzano e riapra tavoli con i sindacati, per riattivare le capacità assunzionali dirette ed evitare differenze contributive fra i lavoratori”.
E’ questo l’oggetto dell’interpellanza presentata dal capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci.
“Da mesi - scrive in una nota il consigliere dem - invochiamo assunzioni per gestire i servizi sanitari connessi alla pandemia con personale competente e che conosce bene la trincea operativa. Il pesante utilizzo dei contratti interinali, a cui la Regione è ricorsa nei mesi scorsi, unito alla pratica delle esternalizzazioni fin qui effettuate (prassi che dovrebbe essere adottata soltanto in regime di urgenza e provvisorietà e che con l’uscita dal commissariamento dovrebbe essere sostituita alla reinternalizzazione) ha lasciato il personale coinvolto in una condizione di precarietà che dura da anni. Il ricorso a servizi in appalto - evidenzia Paolucci - ha offerto sì opportunità lavorative, ma ha anche fatto emergere, nel medio-lungo termine, criticità importanti sotto l’aspetto del dumping retributivo”.
L’invito è quello di “aprire un confronto sul fabbisogno di personale, per tornare a servizi interni e procedere in modo diretto alle assunzioni. Questo tenuto conto anche del know-how maturato dal personale in servizio presso i soggetti privati affidatari dei servizi esternalizzati e delle diseguaglianze tra quest’ultimi e il personale direttamente contrattualizzato dalle Aziende Sanitarie locali”.
“Si tratta di un argomento sentito a livello sociale che attende di essere ripreso con forza su un tavolo di confronto attivato e poi dimenticato al Dipartimento Salute e Welfare della Regione Abruzzo, come d’altra parte più volte richiesto anche dalla Fp CGIL di Chieti”.
“E’ necessario procedere e rendere operativa quella sede di confronto in cui si potrebbero proprio concordare strumenti e azioni volte a tutelare diritti, conoscenze acquisite e prestazioni di lavoro deil personale del Sistema Sanitario Regionale ingaggiato mediante soggetti privati”, conclude Paolucci.