"Qualche cittadino ancora si domanda se gli amministratori comunali conoscano le misurazioni dei pesi e delle misure; poiché dal 'Limbo' non giungerà mai alcuna risposta, ci proviamo noi consiglieri di minoranza. I componenti della Giunta municipale conoscono molto bene l’uso delle misure e dei pesi. Per alcuni casi, vicinissimi agli amici degli amici, il metro si allunga fino a 160 centimetri ed oltre ed il chilogrammo arriva a sfiorare il raddoppio. Nel caso si debbano adottare provvedimenti a favore di semplici contribuenti il metro si accorcia fino a trenta centimetri e il chilogrammo non supera i 400 grammi".
L'affondo è del consigliere comunale del Passo Possibile Antonio Nardantonio che sottolinea come non si tratti soltanto di un difetto di miopia amministrativa, "ma, anche e soprattutto, di un’anomalia della elasticità mentale che naviga contro corrente, in dispregio delle normative vigenti con la tracotanza di chi afferma impunemente 'Qui comando io', senza che nessuna autorità, preposta al controllo della materia, si degni di intervenire per rimettere i tasselli al giusto posto".
Nardantonio fa riferimento ad alcuni provvedimenti posti in essere dall'amministrazione che - denuncia - "appaiono del tutto antitetici alla tendenza nazionale, regionale e locale. Fino ad oggi si è sempre parlato di decongestionare il centro urbano dal traffico degli autoveicoli. La più elementare logica vorrebbe che il piano parcheggi possa prevedere l’allocazione di queste strutture all’esterno della città, Piazza d’Armi e anche oltre, Gignano, parcheggio di Collemaggio (da utilizzare e vitalizzare), con l’istituzione di un servizio di navette da e per il centro storico. Questa Giunta, invece, cosa mette in programma? La demolizione delle case Ater di S. Maria di Farfa per la realizzazione di un parcheggio all’aperto e, quel che più disgusta, in pieno centro abitato e a ridosso delle mura civiche. Parcheggio da fiore all’occhiello per l’attuale amministrazione, scaturito dalla geniale mente di qualche geniale assessore, offuscata, forse, dai contagi del COVID 19".
Per questo modestissimo giochetto sono stati messi in ballo pochi spiccioli da spendere, oltre 11 milioni di euro, pari a circa 22 miliari delle vecchie lire. "A tutto ciò occorre aggiungere che si farà un a vantaggiosa permuta con l’ATER, cedendo in cambio un cospicua quantità di appartamenti di proprietà del Comune, rimessi a nuovo con la ricostruzione post terremoto, cioè con i soldi dei contribuenti".
Aggiunge Nardantonio: "Si è parlato a profusione, fino alla noia, della città territorio da ideare, non certo da realizzare. Infatti, mentre da noi si fanno ampollosi discorsi in proposito, in altre parti della Regione, si parla di meno e si produce di più, la realizzazione della 'Città Metropolitana' procede speditamente. Basta osservare l’iter del progetto per l’alta velocità 'Roma Pescara', l’ampliamento del porto di Ortona, il rilancio del Mercato ortofrutticolo regionale e il Centro Intermodale di Manoppello. Questa amministrazione cosa propone? La realizzazione di un ramo secco L’Aquila-Pescara per servire quali poli industriali? Forse quello dell’Aquila, sprovvisto di qualsiasi struttura commerciale e industriale? Anche in questo caso il comune viaggia in senso inverso, dirigendo le attenzioni sui rami secchi, ossia quelli della bassa velocità".
Vogliamo parlare ora della tanto reclamizzata pista ciclabile, presentata come un gioiello coniato da questa amministrazione? "Bene. Le piste ciclabili sono state concepite per decongestionare le strade dalla presenza dei ciclisti, oggetto di numerosi incidenti anche mortali. A questo importante concetto se ne aggiunse anche un altro e, cioè, che le piste ciclabile avrebbero potuto costituire un bel 'percorso vita', allontanando i ciclisti e i pedoni dall’influenza dei gas di scarico delle auto e dal relativo smog. Inoltre, le ciclabili avrebbero fornito l’ambiente ideale per la socializzazione delle famiglie che, opportunamente ricomposte, si sarebbero recate con i figli e gli amici ad una gita su queste strutture per consentire ai bambini di conoscere le bellezze della natura, dell’ambiente, dei corsi d’acqua, delle emergenze archeologiche e artistiche che si incontrano sui percorsi ciclabili. Il Comune dove vuole realizzare la posta ciclabile? In città. Alla presenza di un traffico incontrollato e ingarbugliato cittadino, con una struttura viaria fatta di continui saliscendi che sollecitano sensibilmente l’emissione dei gas di scarico. Non hanno minimante pensato che la nuova struttura, perfettamente pavimentata, possa essere oggetto di immediato paragone con le fatiscenti e pericolose condizioni delle pavimentazioni stradali circostanti che fanno veramente pena. Con questa prospettiva, la pista la useranno tutti, tranne i ciclisti. Ai fini della sicurezza rappresenta il massimo. Immaginate di tenere i ragazzini sulla pista, sfiorati dal traffico incontrollato. Un bell’esempio di sicurezza stradale. Altre risorse economiche gettate al vento per assicurarsi, forse, qualche sparuto consenso elettorale".
L’ultima iniziativa messa in campo, soltanto per accontentare qualche amico, riguarda la realizzazione dei dossi stradali trasversali, ideati per rallentare la velocità dei veicoli sulla strada statale 80. "Bene. I cittadini di Preturo si battono da anni per la realizzazione dei predetti dissuasori, interessando anche la Procura della Repubblica, la Corte dei Conti e tutte le autorità interessate alla materia, contro l’annosa inerzia del Comune, da cui hanno ottenuto negli ultimi tempi soltanto una risposta: 'non si possono realizzare perché risulterebbero dannosi e pericolosi per il traffico'. Di grazia, il traffico di Preturo, di Sassa e di Paganica è diverso da quello della ss 80? L’attuale Giunta, che si arroga la pretesa di guardare in alto, oltre i confini dell’infinito, farebbe bene ad abbassare lo sguardo sulle urgenze cittadine e territoriali, se vuole fare qualche piccolo progresso, prima che la città venga declassificata al ruolo di semplice borgata. Pensi a valorizzare il polo di Collemaggio, ex Ospedale Psichiatrico, come complesso scolastico di primo ordine, se veramente vuole appuntarsi al bavero della giacca un simbolico distintivo di elevato valore sociale e, se vuole, anche di oculata amministrazione. Per chiudere, una semplice raccomandazione. Se vogliamo che questa città possa iniziare a decollare, sarà necessario che l’Amministrazione si confronti seriamente con i propri simili, cioè con noi e i cittadini tutti, aprendosi al dialogo più razionale e trasparente, allo scopo di gettare le basi per una concreta programmazione seria e realizzabile".