"La revoca del manager della Asl 1 L’Aquila-Avezzano–Sulmona è la piena conferma che il vero problema della sanità abruzzese in tempi di pandemia non è (soltanto) l’operato di Testa - e se così fosse è davvero stridente che la stessa persona designata a suo tempo come eccellente e di alto profilo sia stata poi puntualmente attaccata e messa definitivamente all’angolo da chi lo ha scelto - bensì le dinamiche politiche del (non)governo regionale indirizzate ormai solo a salvaguardare i sottili equilibri di potere tra le forze interne alla coalizione di centro-destra".
Così il consigliere regionale Americo Di Benedetto (Legnini presidente) sulla revoca del manager Asl 1, Roberto Testa.
"E’ sotto gli occhi di tutti, infatti, come questa scelta sia l’ennesimo improvvido tentativo di nascondere le proprie incapacità gestionali sul’emergenza sanitaria in atto, cercando di scaricarle pretestuosamente sui propri vertici Asl dopo due anni e più di colpevole latitanza. Si pensi solo ad una circostanza: in occasione del Consiglio comunale straordinario all’Aquila dello scorso 4 novembre 2020 – convocato su mia iniziativa vista le criticità legate all’esplosione dei contagi – il manager Testa illustrò un Documento strategico di riprogrammazione, datato 8 maggio 2020, sul quale la Regione era stata chiamata ad esprimersi, ma che in realtà la stessa si è ben guardata dal perseguire, ma anche dal sollevare eccezioni e /o contestazioni. E a come, poi, sia cambiato l’atteggiamento negli ultimi mesi in cui lo stesso Testa è stato più volte criticato e tacciato di indisciplina e incapacità, quasi di irriverenza, come in occasione del Consiglio comunale del 19 febbraio 2021 a margine del quale gli sono state fatte pagare a caro prezzo le discrezionali nomine apicali in seno alla Asl 1, non per ultima quella del Direttore Sanitario Alfonso Mascitelli, persona di indiscusse qualità ma, forse, poco assonante al 'metodo di scelta'".
Oggi, dopo un lungo periodo “sotto sfratto” segnato da diverse e mirate contestazioni sul suo operato, il Manager Testa viene rimosso anzitempo dal suo incarico, "peraltro con un provvedimento che, manifestando ipotesi di illlegittimità per mancanza di valide motivazioni, potrebbe essere impugnato in sede giudiziaria, con il rischio di esborso di ingenti somme a carico delle casse regionali in caso di soccombenza da parte dell’Ente", aggiunge Di Benedetto.
Scientemente non si è voluta attendere la verifica di metà mandato dei Manager delle Asl abruzzesi che avrebbe messo il Governatore nella scomoda posizione di porre sullo stesso piano di giudizio tutti i nominati "piuttosto che sostituire ora il solo Testa e difendere indirettamente l’operato dei rimanenti, sebbene anche loro nelle sue stesse condizioni rispetto agli adempimenti Covid. Nell’incauta decisione della Giunta Marsilio pesa, poi, il non aver coinvolto il Comitato ristretto dei Sindaci del territorio provinciale, dal cui parere si può prescindere solo in casi di particolare gravità e urgenza, evidentemente non motivati né ravvisabili nel caso specifico (è trascorso abbondantemente un mese fra le controdeduzioni del Manager e il provvedimento di revoca dello stesso, tempo congruo per rendere edotti i rappresentanti del territorio provinciale che sovraintendono al buon andamento della Sanità dell’importante azione revocatoria che si aveva intenzione di porre in essere), ciò quindi in palese violazione dell’art. 2, comma 5, del D.L. n. 171/2016 in materia di Dirigenza sanitaria".
Che senso ha rimuovere un manager in un momento di piena pandemia, peraltro con il rischio di retribuirlo fino alla fine del mandato previsto per il 2023, con il risultato di avere l’intera struttura della Asl n.1 sotto tensione e una spesa aggiuntiva sulle spalle dei contribuenti abruzzesi? "Ha senso farlo nel momento in cui la Provincia dell’Aquila, ad oggi, risulta essere quella più avanti nell’attuazione della campagna vaccinale anti-covid ed i risultati conseguiti nella gestione della pandemia e l’efficacia delle misure adottate assolutamente confortanti su scala regionale e nazionale? Va da sé come la defenestrazione di Testa sia la certificazione di quanto a questa maggioranza di centro-destra interessino poco le necessità delle persone e la qualità della sanità, presa com’è dal preservare l’equilibrio politico delle forze interne alla propria coalizione, con i cittadini spettatori sfiduciati e impotenti dinanzi a queste continue 'prove di forza'. L’ingerenza della politica proprio non fa bene alla sanità: se avessimo avuto bisogno di prove in tal senso, potremmo dire che la Giunta Marsilio anche in questa occasione ce le ha ampiamente fornite".