Sabato, 26 Giugno 2021 12:16

Contenzioso parcheggio Collemaggio, botta e risposta Cialente-Biondi

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Botta e risposta tra l'ex sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, e l'attuale sindaco Pierluigi Biondi, sul lungo contenzioso riferito alla costruzione del megaparcheggio di Collemaggio tra il Comune e la società Imprepar-Impregilo, nel frattempo confluita in HCE Costruzioni spa, che ha dovuto restituire all'Ente 5,7 milioni di euro a seguito della sentenza della Corte d'Appello e delle azioni esecutive messe in atto dalla Ragioneria comunale [qui, la nota di Biondi].

"E’ da tempo che mi astengo dall’intervenire sulle questioni relative all’amministrazione della nostra città, per un misto di dolore - sì, dolore - frustrazione, rassegnazione, indignazione per i troppi silenzi, assordanti, rispetto alla giusta effervescenza popolare che aveva caratterizzato gli anni della mia amministrazione, da destra a sinistra", lo sfogo amaro di Cialente.

"Oggi mi vedo però costretto a rispondere all’incredibile e confuso comunicato di Biondi sulla vicenda del megaparcheggio di Collemaggio, annosa vicenda risalente agli anni novanta, momentaneamente conclusasi in sede di Appello, ma che ancora si trascina in Cassazione. Nel suo comunicato, pieno di ridicole ricostruzioni - l'affondo dell'ex sindaco dell'Aquila - Biondi conclude, mentendo sapendo di mentire, che noi avremmo lasciato cadere la cosa, rassegnati a perdere la causa 'secolare', ed aggiunde che 'la causa sarebbe stata persa ed anzi adesso, con ogni probabilità, si starebbe parlando dell’ultimo saldo da pagare per uno dei tanti accordi scellerati messi in atto da Cialente e dalla sua coalizione'. Mente sapendo di mentire per un semplice fatto: il ricorso in Appello, vinto dal Comune dell’Aquila, risale al 2015, e fu una nostra scelta - chiarisce Cialente - così come fu una nostra scelta non pagare subito le somme perché certi che avremmo ottenuto una profonda revisione nel giudizio di secondo grado".

Biondi "mente anche quando dice che non c’era copertura per i debiti fuori bilancio, visto che lasciammo cifre notevolissime per debiti ereditati dalle amministrazioni di centrodestra. Tutto documentato agli atti. La strategia processuale è stata sempre condotta seguendo le indicazioni dei nostri dirigenti, dell’Avvocatura e della Ragioneria. Spiace che nel comunicato, ambiguo e confuso, si lasci trasparire qualche responsabilità a carico del bravissimo dirigente di allora, Fabrizio Giannangeli, ora approdato alla Regione Abruzzo; come altri, andati via dal Comune dell’Aquila".

"Perché il Sindaco se ne esce con questo comunicato, pieno di falsità, travisante la realtà?", si domanda Cialente; "due possibili spiegazioni: la prima è che, nonostante una finta tracotante sicurezza, il centrodestra comincia a respirare il fastidio fra i cittadini, la delusione e l’allontanamento degli elettori che lo avevano premiato. La riprova è nelle continue divisioni e polemiche, i tentativi di smarcamento da molte vicende delle diverse forze di maggioranza, e non ultimo la speranza del Sindaco, indebolito dagli ultimi accadimenti, quali ad esempio la cacciata del Direttore generale della ASL Roberto Testa, di evitare di ricandidarsi per non doversi riproporre all’elettorato". La seconda possibile spiegazione, "che traspare nella narrazione della vicenda, come se si fosse trattata della madre di tutte le battaglie, sta forse nel fatto che lui, confinato nella precedente esperienza di Sindaco di un bellissimo centro ma dalle dimensioni di un condominio, l'ha vissuta senza comprendere che per una città importante essa è abbastanza consueta e si affronta, avendo un minimo di cultura amministrativa, ascoltando i Dirigenti, risorsa fondamentale di grandi enti. Dirigenti che non si cacciano o allontanano, essendo servitori dello Stato".

Cialente aggiunge un post scriptum: "A proposito di accordi scellerati, aver ceduto la caserma Rossi all’Agenzia del Demanio è stato un tradimento delle giuste attese e dei precedenti accordi intercorsi tra Comune e Ministeri. Quello sì che è un accordo scellerato, tuttora inspiegabile. Vicenda che però non sembra aver destato interesse tra i cittadini e le forze politiche".

La replica di Biondi

"Sulla delicata vicenda del contenzioso tra Comune dell'Aquila e Imprepar-Impregilo, il recupero operato da questa Amministrazione di quasi 6 milioni di euro, di cui beneficerà l'intera comunità cittadina, leggo ricostruzioni fantasiose e pittoresche. Tra queste quella dell'ex sindaco Cialente conquista il gradino più alto del podio in quanto a creatività".

È quanto dichiara il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi.

"Senza entrare nel merito della vicenda giudiziaria, ampiamente sviscerata e chiarita dai media, ciò che i cittadini hanno il diritto di sapere è che fu precisa volontà di Cialente - testimoniata addirittura da una sua nota ufficiale dell'ottobre 2016 alla Imprepar-Impregilo - rinunciare al ricorso dietro transazione di circa 8,6 milioni, da versare in tre rate da parte dell'ente. Nella stessa nota scriveva che addirittura in quel mese sarebbero state appostate delle somme per il riconoscimento del debito fuori bilancio da sottoporre all'attenzione del Consiglio.

Chi mente sapendo - o non ricordando - di mentire è proprio Cialente, con tutto il Pd, "visto che non solo non pagò quanto dichiarato ufficialmente, ma neanche inserì somme nel bilancio a copertura del debito dell'ente nei confronti dell'azienda. Sfortuna vuole, per Cialente e le persone come lui abituate a creare confusione per meri scopi propagandistici, che non solo sono abituato a leggere le carte, ma soprattutto a trovare soluzioni. Sempre e, dunque, anche quando il quadro è fosco come quello dipinto ed ereditato dalla precedente Amministrazione che era pronta a sottoscrivere un patto scellerato pur di non dover più sentire parlare del faticoso procedimento".

Gli aquilani, ora, potranno contare su ‘soli’ 5,7 milioni di euro.

"Questi sono i fatti, spiegati nel modo più semplice possibile affinché tutti, compreso Cialente, possano capire la complessità dei fatti e lo scaricabarile a cui, tutti i giorni di questa Amministrazione, ci hanno costretto per incapacità, insipienza e superficialità”.

La risposta di Cialente

Il botta e risposta è proseguito con una controreplica al comunicato di Biondi che Cialente ha pubblicato sempre sul proprio profilo Facebook.

"Replico alla risposta del sindaco Biondi al mio commento sulla vicenda del Parcheggio di Collemaggio, poi per me finisce qui perché ho un certo rispetto per me stesso e grande per la città, e quindi non posso finire a ciarlare alla 'Don Camillo e Peppone'. Rispondo solo ribadendo che le carte quando si cacciano si devono saper leggere, soprattutto se si fa il Sindaco e ci si vanta di essere uno che legge. Se l’intento di Biondi era di distrarre la città dalle problematiche del centro storico, della ASL o del   caos della sua maggioranza, mi dispiace ma non ci è riuscito. Se il tentativo era invece un modo per ridare una verginità  alla sua amministrazione, è riuscito a mostrarne  ancor di più tutte le difficoltà politico-amministrative".

Un Sindaco decide, non cerca alibi.

"Io le mie decisioni le ho prese procedendo con ben due appelli, che la sua Giunta ha ereditato", le parole di Cialente. "Le valutazioni su eventuali transazioni le avalla la politica ma sono fatte dagli uffici preposti e per essere efficaci devono passare prima in Giunta e poi in Consiglio Comunale dato che sono equiparate a debiti fuori bilancio. Basta che qualunque cittadino vada sull’Albo Pretorio per capire che non solo non si è dato seguito a questi passaggi ma addirittura questa valutazione è stata posticipata al 2018. Puntavamo infatti all’Appello, certi che sarebbe andata bene".

"Biondi ha pagato 11 milioni, io, col mio appello, ho permesso di recuperarne 6: il resto sono chiacchiere diversive di una persona costretta ad annaspare nell’inconsistenza".

Ultima modifica il Domenica, 27 Giugno 2021 00:40

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