"Tanto tuonò che piovve".
I vertici provinciali e regionali di Sinistra Italiana - Pierluigi Iannarelli, segretario circolo L’Aquila; Stefano Lucantonio, coordinatore provinciale L'Aquila, e Enrico Perilli, segreteria regionale - commentano così la nomina di Francesco D'Amore a presidente del Parco regionale Sirente-Velino.
"A sorpresa, si fa per dire" affermano i tre "è stato nominato presidente del Parco Regionale Sirente Velino o meglio di quel che resta del Parco Nazionale Sirente Velino, il sindaco pescarese di Fagnano, Francesco D’Amore. Il Circolo Sinistra Italiana L’Aquila si è battuto strenuamente insieme alla quasi totalità delle Associazioni ambientaliste del territorio al fine di evitare la sciagurata riperimetrazione".
"Purtroppo, inutili sono state le 150mila firme raccolte a difesa dell’integrità del Parco, inutile è stato l’appello di oltre 50 tra le maggiori personalità dell’ecologismo italiano (docenti universitari, scrittori, saggisti e giornalisti), inutili sono state le copiose pagine di relazioni scientifiche dell’ISPRA e dei Dipartimenti di Scienze Ambientali delle Università del Centro Italia che hanno lavorato in quel territorio".
"Tutto è risultato vano, tutto è divenuto superfluo difronte a calcoli elettoralistici e politici; così a malincuore assistiamo al paradosso che chi si è battuto più degli altri per riperimetrare e mutilare un territorio protetto è colui che è chiamato a gestirlo, chi più di altri ha dichiarato l’inutilità di un Ente è chiamato poi a gestire quell’Ente".
"Con rammarico e amarezza prendiamo atto di quanto oramai l’etica della politica si sia eclissata al cospetto di meri interessi di parte. Disgraziatamente quello che fa e farà fuggire i giovani dalle nostre aree interne non sono e non saranno i lupi, i cinghiali o difficoltà di altro genere, quanto piuttosto la moralità della peggiore politica che oramai rappresenta solo interessi individuali e particolari senza nessuna visione del futuro e del bene comune".
La nota di Giorgio Fedele (M5S)
“Non mi stupisce la nomina del centrodestra abruzzese che mette alla guida del Parco Sirente Velino, Francesco D’Amore uno dei principali fautori del vergognoso taglio che questa Giunta a trazione Lega, Fratelli D’Italia e Forza Italia ha applicato all’unico parco di sua competenza.
"Lo avevo addirittura preannunciato in alcune interviste e nello stesso Consiglio regionale che la scelta sarebbe potuta ricadere su D’Amore: non sono certo un veggente, ma i giochi politici legati alle azioni di questa maggioranza ormai sono abbastanza chiari a tutti".
"Si sta dando il Parco proprio a quella mano che ha azionato i motori per tagliarlo. Ora vedremo cosa saranno capaci di fare al territorio con i primi documenti che questo direttivo dovrà predisporre, ovvero il Piano Parco e il Regolamento".
"Di una cosa sono certo, noi saremo lì a leggere ogni parola continuando a combattere per salvare quanto più possibile del nostro Parco Sirente Velino e limitare i danni che potrebbero scaturire dalle azioni di chi, fino a oggi, non si è dimostrato all’altezza di tutelare la regione verde d’Italia”.
Così il Consigliere regionale Giorgio Fedele in merito alla nomina del Presidente del Parco Naturale Regionale Sirente Velino.