Venerdì, 20 Agosto 2021 10:39

Covid hospital Pescara, il centrosinistra: "Sia hub di riferimento regionale"

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"Adesso basta prese in giro. Chiedo al Ministro della Salute Speranza, al commissario Figliuolo ed alla Corte dei Conti d'intervenire sulla vicenda dell’utilizzo dell’ospedale Covid a Pescara. Ciò che sta accadendo, che abbiamo denunciato da subito nell’indifferenza generale, è inaccettabile".

A dirlo è la deputata del Pd Stefania Pezzopane che interviene, così, sul duro botta e risposta tra il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi e il referente regionale per le maxi emergenze sanitarie Alberto Albani sull'utilizzo del covid hospital di Pescara [qui, l'approfondimento], centro di riferimento regionale realizzato con un investimento pubblico di 11 milioni di euro. 

Biondi aveva proposto di trasferire nella struttura i ricoverati nelle terapie intensive degli ospedali abruzzesi; lapidaria la risposta di Albani: "non si può fare". Di qui, la durissima risposta del sindaco dell'Aquila che ha chiesto le dimissioni del referente regionale per le maxi emergenze sanitarie.

"Finalmente anche Biondi si sveglia dall’omertoso silenzio di 12 mesi e si accorge che l’ospedale Covid di Pescara non viene utilizzato per il suo vero scopo", l'affondo di Pezzopane. "Ma ora il sindaco è tenuto ad andare fino in fondo, non solo con Albani - le cui dichiarazioni di ieri lasciano inorriditi - non è certo lui il decisore politico di questo scandalo: Biondi chiami in causa il vero artefice di tutto ciò, il Presidente Marsilio e la Giunta regionale. Il sindaco è autorità sanitaria e Presidente del Comitato dei Sindaci, non se la può cavare con un bisticcio con Albani".

"Faccio presente al Ministro Speranza, al generale Figliuolo ed alla Corte dei Conti - aggiunge Pezzopane - che l’ospedale Covid a Pescara, inaugurato in pompa magna lo scorso anno, è stato realizzato in meno di tre mesi con 11 milioni di € con fondi della Protezione Civile appositamente richiesti ad Arcuri e Borrelli per un ospedale Covid regionale, a cui sono stati aggiunti 2 milioni di fondi di una donazione alla Regione dalla Banca d’Italia. L’ospedale ha ampliato l’offerta della Asl di Pescara con 214 posti letto Covid di cui 40 di Terapia Intensiva. L’ospedale deve servire specificamente per il Covid tutta la regione ed accogliere i pazienti provenienti da altre Asl abruzzesi. È stato fatto apposta, sono stati spesi 11 milioni per questo".

Pezzopane ricorda che il Pd ha posto da subito interrogativi su questa operazione "che è sempre sembrata posticcia e finalizzata ad altro: utilizzare i fondi Covid per potenziare l’offerta ospedaliera di Pescara e precostituire l’ospedale di II livello. Se così non è, allora l’ospedale Covid venga utilizzato per il suo scopo, oppure c’è stata una cinica e colpevole distorsione di fondi pubblici che non si può accettare da nessun punto di vista. Marsilio e la giunta diano indicazioni chiare: l’ospedale Covid di Pescara sia immediatamente messo a disposizione delle Asl abruzzesi per i ricoveri Covid e per le terapie intensive. In particolare, la Asl dell’Aquila ha sofferto un sovraccarico enorme e solo grazie a medici e personale eccezionalmente motivato ha retto per 18 mesi in condizioni estreme: ora basta prese in giro".

Sulla vicenda è intervenuto anche Massimo Cialente, responsabile regionale salute del Pd. "La polemica di queste ore, avviata dalla tardiva, ed isolata nel centrodestra, posizione assunta dal sindaco Biondi, sollecitata da decine di medici del nostro ospedale, non può e non deve essere interpretata come il solito scontro di campanile e di meschini interessi localistici. Essa porta finalmente allo scoperto un altro oscuro angolo della dissennata gestione della sanità abruzzese", l'affondo.

Ricapitoliamo. "Allo scoppio della pandemia da infezione covid, la regione decide di concentrare a Pescara, in un edificio da recuperare, l'ospedale Covid, destinano ad accogliere i pazienti da tutto l'Abruzzo. Per fare questo prende milioni di euro dalla struttura commissariale di Arcuri ed inaugura in pompa magna questo nosocomio, definendolo 'struttura destinata a tutti gli abruzzesi'. Molti di noi espressero perplessità sulla possibile efficacia ed efficienza di questa scelta, ma fummo travolti dalle dichiarazioni del centrodestra, in particolare aquilano (Biondi, Liris, Imprudente, Santangelo e vari consiglieri comunali) che, servile come sempre, ci spacciò il G8 come la soluzione per L'Aquila e provincia. Tutti sappiamo come è andata".

L'ospedale Covid di Pescara non ha mai funzionato per gli abruzzesi, Avezzano ha vissuto scene da girone dantesco ("non c'era un' indagine in corso?", si chiede Cialente), i pazienti erano ricoverati nella cappella del San Salvatore. "Nonostante ciò, i nostri medici - a fronte dei no che ricevevano alle richieste di trasferimento a Pescara dei malati - in nome  di un richiamo deontologico hanno accolto anche pazienti della Asl di Pescara. Questa è storia. Storia drammatica e per certi versi vergognosa. Chi vuole vada a rivedersi la rassegna stampa di quel terribile periodo. Oggi la Regione, se avesse un minimo di idea di programmazione, sganciata dai traffici e dalle furbizie, dovrebbe programmare seriamente la possibile quarta ondata, che si spera possa essere più contenuta nei ricoveri grazie alle vaccinazioni. Questa programmazione trova come base l'utilizzo dell'ospedale covid di Pescara, per il quale gli italiani hanno messo ingenti risorse. Su questo non si può discutere. È assiomatico. Il covid hospital è nato per questo".

Vi sono problemi di personale? "Cari amici, ve lo avevamo detto. Ci avete tranquillizzato ed accusato di invidia e campanilismo. Ora risolvete. Marsilio, Sospiri, Verì, Albani, Cosenza, datevi da fare. Nel frattempo sono contento che sia l'onorevole Pezzopane che Pietrucci mi abbiano confermato la presentazione di interrogazioni ed il coinvolgimento dello stesso Generale Figliuolo".

"Vengono al pettine i nodi denunciati da subito quando si decise in piena emergenza pandemica di realizzare un Covid Hospital a Pescara assorbendo enormi risorse finanziarie, senza la indispensabile implementazione del personale specializzato e, di fatto, pregiudicando per il futuro, l’assetto organizzativo e infrastrutturale della Sanità abruzzese", aggiunge il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci. "L’atteggiamento sprezzante, inopportuno e gravissimo del dottor Alberto Albani, referente regionale per le maxi emergenze sanitarie, che in queste ore rifiuta (come se spettasse esclusivamente a lui!) di concentrare a Pescara tutti i malati di Covid in terapia intensiva, dimostra che 13 mln di euro tutti concentrati su Pescara non servivano. Erano previsti 220 posti letto. Perché non si attivano? I macchinari necessari alle terapie d’emergenza che sono stati acquistati perché non vengono messi in opera?".

Per l’emergenza a Pescara sono stati spesi finora 58 milioni di euro, mentre 19 ne sono stati investiti su L’Aquila che è in proporzione, rispetto a tutte le ASL abruzzesi, l’Azienda che sul suo territorio ha registrato il maggior numero di casi di contagio in rapporto agli abitanti. "Il Covid Hospital è una struttura regionale, non pescarese o della ASL dove si trova", ribadisce Pietrucci. "Io da subito espressi dubbi e contrarietà proprio in nome di una gestione equilibrata dell’emergenza e di una redistribuzione equa delle risorse sui territori provinciali, soprattutto per i problemi del personale. Ero contro il Covid hospital e quello che è accaduto e sta accadendo in queste ore mi da ragione. Adesso, tuttavia, venga almeno utilizzato in una ottica di solidarietà regionale, dando seguito alle scelte scellerate di allora per salvare almeno la faccia e la dignità".

Senza una soluzione urgente, si aggraverà il dramma di molte persone che per patologie gravi (come quelle oncologiche) oggi sono costrette ad andare a curarsi fuori ASL aumentando i costi, i disagi e la mobilità passiva. "Presenterò una interrogazione urgente all’assessore Verì sul gravissimo e inadeguato comportamento di Albani e segnalerò il caso alla Corte dei Conti perché accerti se le infrastrutture realizzate con le risorse dello Stato possono restare inutilizzate solo per il puntiglio di un dirigente che – sostituendosi a tutta la filiera istituzionale della Sanità regionale – pensa di decidere sulla testa degli abruzzesi".

Ultima modifica il Venerdì, 20 Agosto 2021 17:16

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