Sabato, 23 Ottobre 2021 11:40

A24 e A25, rischio aumenti del 34,5%. Pezzopane presenta emendamenti

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Audito in ottava Commissione alla Camera dei Deputati, il vice presidente di Strada dei Parchi Mauro Fabris, nei giorni scorsi, ha annunciato che, se non sarà approvato il piano economico finanziario su A24 e A25, dal 1° gennaio scatteranno rincari delle tariffe del 34,5%.

Si tratterebbe di una vera e propria stangata per gli abruzzesi. 

"Stiamo vivendo una situazione paradossale", le parole di Fabris; "si sono alternati 5 governi e 5 ministri e oggi il ministero delle Infrastrutture, nonostante la nostra disponibilità a trovare un’intesa sul valore di investimenti e sulla sostenibilità finanziaria del piano, non ho ancora deciso cosa fare. Tutto questo è inaccettabile: non possiamo sostenere ulteriori investimenti con risorse proprie della società".

Del piano economico finanziario si sta discutendo da anni, almeno dal 2012, e l'intesa sul provvedimento s'intreccia con il progetto di messa in sicurezza delle arterie autostradali, considerate strategiche in caso di calamità naturali. Per sbrogliare la matassa, il Consiglio di Stato ha ordinato il commissariamento, riconoscendo l'inerzia del Ministero dei Trasporti che avrebbe dovuto approvare il Pef entro il 30 ottobre 2019: è stato prima nominato il capo Dipartimento per il coordinamento amministrativo presso la Presidenza del Consiglio, Mario Barillà, sostituito poi, nei mesi scorsi, dall'avvocato generale dello Stato Sergio Ferentino.

Un lavoro, quello del commissario, che va coordinato con altre due strutture commissariali: quella prevista dal 'Decreto rilancio' per la messa in sicurezza delle autostrade, guidata dall'ex ad di Rfi Maurizio Gentile, e quella per la messa in sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso, affidata a Corrado Gisonni.

In audizione, Fabris ha ribadito che "sono passati dieci anni dalla legge 228, 17 mesi dalla nomina del commissario Gentile, e ancora non accade nulla; eppure i soldi ci sono, gli interventi da fare definiti, i commissari hanno consegnato il loro lavoro al governo, e non si arriva ad una decisione, nonostante la situazione di estremo rischio che il concessionario ha più volte denunciato. Se dovesse accadere qualcosa, sarebbe troppo tardi per piangere, troppo tardi per cercare responsabilità".

L'aumento minacciato del 34,5%, è stato spiegato in Commissione, è dovuto al fatto che e tariffe sono rimaste ferme ai valori del 2017 per effetto di una serie di decreti interministeriali. "Questo effetto perverso - ha proseguito Fabris - si sarebbe potuto evitare e si può ancora evitare col via libera al piano economico finanziario; con l’approvazione del Pef si risolverebbe completamente il problema, ovvero le tariffe non crescerebbero più del 1% all’anno fino al 2030, sarebbero effettuati i lavori di definitiva messa in sicurezza sismica, e non ci sarebbe proroga della concessione".

Una situazione potenzialmente esplosiva che va affrontata subito, e con determinazione.

Per questo, la deputata del Partito democratico Stefania Pezzopane ha presentato due emendamenti al così detto Decreto Infrastrutture che verranno discussi lunedì 25 ottobre in Commissione ambiente alla Camera. "Parliamo di aumenti inaccettabili" ha tenuto a sottolineare stamane, in conferenza stampa, la deputata dem; "le autostrade A24 e A25 sono infrastrutture essenziali per il nostro territorio: purtroppo, attualmente percorrere è una vera e propria 'gincana', una vessazione continua; a stento si arriva ad avere una velocità dignitosa. Per questo, la società concessionaria non può pensare di aumentare le tariffe di oltre il 30%". D'altra parte, "il Commissario ha consegnato la proposta di pef e attendiamo l'esame da parte del Ministero delle Infrastrutture; ho sollecitato il governo, e lo stesso Ministro Giovannini, a fare in fretta". 

Una inerzia, quella della politica, davvero incomprensibile se è vero che sono stati già stanziati, e sono disponibili, 3 miliardi di euro di fondi pubblici, cui vanno aggiunti più di 2 miliardi in capo al concessionario, per la messa in sicurezza di A24 e A25; una somma enorme che si riverserebbe sul territorio con benefici non solo in tema di sicurezza ma anche di indotto economico. "Risorse ferme per la mancata approvazione del Pef", ribadisce Pezzopane; "per questo, il Governo deve produrre necessariamente una svolta". 

Ma che cosa chiede Pezzopane con i suoi emendamenti? Col primo, "un blocco generale degli aumenti autostradali fino all'approvazione dei pef; con il secondo invece, più specifico, un blocco delle tariffe dal 1° novembre al 31 dicembre; l'ultimo intervento normativo, che ha congelato le tariffe per 2 anni, risale all'ottobre 2019: per questo, mi sono preoccupata di 'coprire' i mesi di novembre e dicembre. Sebbene il concessionario abbia minacciato l'aumento delle tariffe da gennaio 2022, non vorrei intervenissero delle sorprese in queste settimane. Mi auguro che il governo voglia affrontare la questione", l'auspicio della Pezzopane. 

Se si decidesse di respingere le proposte emendative, "l'esecutivo dovrebbe farsi carico del problema in Legge di Bilancio. Ma va scritta la parola fine su questa vicenda". 

Ultima modifica il Sabato, 23 Ottobre 2021 17:11

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