Mercoledì, 27 Ottobre 2021 15:05

Cittadinanza onoraria a Liliana Segre, un ampio fronte democratico denuncia: "Biondi riscrive la storia, ritiri la delibera di Giunta. Onorificenza così solenne spetta al Consiglio che ha già approvato una mozione"

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"Per assegnare la Cittadinanza Onoraria a Liliana Segre sarebbe stata sufficiente la motivazione più breve, più semplice e più bella. Bastava scrivere:

  • Vista la Costituzione della Repubblica italiana frutto della guerra di Liberazione dal nazi-fascismo e fondata sui valori di pace, libertà, eguaglianza e giustizia sociale;
  • richiamate le motivazioni con cui il Presidente della Repubblica la nomina Senatrice a vita;
  • si conferisce la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, vittima delle Leggi razziali del Fascismo emanate in Italia nel 1938, prigioniera nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, testimone vivente degli orrori della Shoah perché la storia non cada nell’oblio.

E invece, il sindaco dell’Aquila - nonostante il Consiglio comunale avesse già approvato una mozione il 12 febbraio 2020 - ha deciso di scrivere ieri una nuova, incomprensibile delibera".

Un ampio fronte democratico ha inteso stigmatizzare così, con forza, il provvedimento di Giunta 443 del 26 ottobre con cui la l'esecutivo ha dato il via libera al riconoscimento della cittadinanza onoraria a Liliana Segre, "su cui sarà chiamato a esprimersi il Consiglio comunale" è scritto nel comunicato stampa diffuso nella giornata di ieri, sebbene l'assise, in realtà, avesse già approvato quasi due anni fa una mozione in tal senso presentata da Paolo Romano (Iv).

Un iter politico anomalo, senza dubbio, un tentativo, si può ipotizzare, di affrancarsi da etichette neofasciste che stanno minando, in queste settimane, la credibilità di Giorgia Meloni e del suo partito, lo stesso del sindaco Biondi. 

A lasciare davvero interdetti, però, è il testo del dispositivo; "nelle nove pagine del provvedimento sembra che non si stia parlando della storia d’Italia, della guerra, dello sterminio degli Ebrei, delle Leggi razziali del fascismo che condannarono la Segre bambina a una feroce prigionia a cui è miracolosamente scampata e condannarono con lei migliaia di persone - ebrei, rom, oppositori politici, omosessuali, disabili - alla tortura e alla morte", denunciano i consiglieri comunali di minoranza di Pd, Passo Possibile, Italia viva, Articolo 1, Coalizione sociale, Cambiare insieme, L'Aquila sicurezza e lavoro, oltre ad Anpi L'Aquila, Cgil, Arci provinciale e Circolo Querencia, Bottega futuro, Movimento giovanile della Sinistra, Partito Democratico, L'Aquila coraggiosa, LIBERA, Rifondazione comunista, Casematte/3e32, Potere al popolo e ANPPIA.

Non esistono campi di concentramento, la violenza, la fame a cui il ventennio costrinse gli italiani.

Nelle nove pagine del provvedimento "si parla vagamente e ipocritamente di 'regimi totalitari' europei, si citano prevalentemente i crimini del comunismo e quasi di passaggio quelli del nazismo. E mai – MAI – si nomina il fascismo, il regime responsabile delle sofferenze della Segre, che è stata la pagina più vergognosa, vile e crudele di cui l’Italia si è macchiata nella sua storia".

L’assurda ricostruzione e l’alterazione della verità di questa delibera, tra l'altro, "avviene a pochi giorni dal riemergere della violenza fascista che ha assaltato la sede della CGIL, richiamando alla memoria i fatti che anticiparono l’ascesa di Mussolini e la dittatura del ventennio. Eppure, con indifferenza e a sfregio della circostanza che richiedeva ben altro rispetto per la figura di Liliana Segre, il sindaco dell’Aquila vuole riscrivere la storia d’Italia - l'affondo del fronte democratico - e, tra negazionismo e revisionismo, ignora i crimini del fascismo (parola che proprio non riesce a pronunciare) e nella motivazione usa una formula che finisce per disconoscere la vita della Segre, la sua lunghissima e silenziosa sofferenza e poi la sua scelta coraggiosa di raccontare la ferocia nazifascista".

Una onorificenza così solenne – che deve riconoscere il valore storico e umano di chi la riceve – spetta al Consiglio Comunale che ha già votato una mozione che l’ufficio di Presidenza deve tradurre in atti d’intesa con i capigruppo: "perciò la Delibera 443/2021 è irricevibile anche sul piano procedurale. Il sindaco ritiri la sua delibera. Liliana Segre, vittima del fascismo, è testimone dei valori di dignità, civiltà e umanità: ed è così che merita di essere onorata come cittadina dell’Aquila". 

Ultima modifica il Sabato, 06 Novembre 2021 11:49

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