"Il disegno di legge n.203 del 15 luglio 2021, che porta la firma dei consiglieri della Regione Abruzzo Testa e Quaglieri e del sottosegretario alla presidenza D’Annutiis, esponenti del partito Fratelli d’Italia, finalizzato a garantire la sepoltura dei feti mai nati di età gestazionale inferiore alle ventotto settimane, anche in assenza del consenso dei familiari, rappresenta un ignobile e vile attacco al diritto di autodeterminazione della donna".
Così, in una nota, il Dipartimento Politiche di Genere dei Giovani Democratici d’Abruzzo coordinato da Annachiara Di Lorenzo.
"L’idea di normare quella che ormai costituisce una mesta prassi in numerose Regioni di Italia dove, complice una disciplina legislativa piuttosto scarna e non troppo stringente nel campo della sepoltura e dello smaltimento dei rifiuti ospedalieri, associazioni prolife stringono accordi con le aziende ospedaliere al fine di provvedere all’inumazione dei feti anche all’insaputa dei genitori, è assolutamente priva di ogni morale e totalmente irrispettosa del trauma sofferto in occasione di un aborto. L’abietta intenzione contenuta nel suddetto disegno di legge, che sarà discusso domani in Commissione a L’Aquila, di creare un cimitero di feti contraddistinto da una distesa di croci recanti il nome ed il cognome delle donne ritenute 'responsabili' di aver abortito, rappresenta pertanto una immagine sconcertante e spregevole".
Il diritto alla sepoltura dei bimbi mai nati di età gestazionale inferiore alle ventotto settimane è oggi già riconosciuto dal Decreto del Presidente della Repubblica del 10 settembre 1990, n. 285. In particolare, l’art. 7, commi 2, 3 e 4 del d.P.R. n. 285/1990 prevede la facoltà ai soggetti legittimati di formulare una domanda di seppellimento dei feti di presunta età di gestazione compresa tra le venti e le ventotto settimane complete, dei feti che abbiano presumibilmente compiuto ventotto settimane di età intrauterina, oltre che di feti di presunta età inferiore alle venti settimane. "Il Decreto, dunque, rende già sempre possibile la inumazione del feto. La realizzazione di un cimitero dei feti configurerebbe solo l’ennesimo colpo inflitto a donne che dovrebbero essere, al contrario, pienamente libere di assumere scelte inerenti alla loro maternità. Non sembrano essere sufficienti a mortificare ingiustificatamente le donne che decidono di abortire i lunghi tempi di attesa, le procedure infinite, la presenza enormemente maggioritaria di obiettori di coscienza nelle strutture sanitarie e le violenze psicologiche causate dallo stigma sociale".
A differenza di quanto vogliano far credere i firmatari di tale proposta di legge - conclude il Dipartimento Politiche di genere dei GD - "essa non va affatto nella direzione di promuovere la 'cultura della vita', perché essere a favore della vita significa essere a favore, innanzitutto, di quella di chi è vivo, portando rispetto alla scelta di abortire, che può essere più o meno sofferta, attribuita dal legislatore a ciascuna donna ed al conseguente diritto di rifiutare la sepoltura del feto. Disegni di legge scellerati, come quello proposto dai consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, comprovano la necessità di avviare un urgente e quanto più trasversale dibattito politico sul tema dell’interruzione volontaria di gravidanza. È paradossale che in una Regione, che dovrebbe essere garante della libera scelta di abortire, si discuta in Consiglio una legge che condanna moralmente ed eticamente quella stessa libera scelta della donna che andrebbe tutelata".