Sono stati approvati in Commissione bilancio alla Camera dei Deputati alcuni emendamenti al così detto 'Decreto Pnrr' su cui, martedì, il Governo porrà la questione di fiducia; dunque, le misure sono blindate.
In particolare, quattro proposte a prima firma la deputata dem Stefania Pezzopane riguardano le aree terremotate del 2009 e del 2016/2017, "un poker d'assi" lo ha definito Pezzopane.
Il primo emendamento, e di certo il più importante, è specificatamente pensato per il cratere 2009, e per il Comune dell'Aquila in particolare: "con il provvedimento, si semplificano le procedure autorizzative per consorzi e immobili in ricostruzione; viene introdotta, infatti, una deroga sulle così dette 'lievi difformità' che, fino ad oggi, per una interpretazione stringente del testo normativo da parte degli uffici del Comune, su cui la politica non ha ritenuto di intervenire, stavano bloccando la ricostruzione delle frazioni, e non solo, dove ci sono interi consorzi fermi. Si supera, in sostanza, la doppia conformità", ha chiarito Stefania Pezzopane. Si tratta di un emendamento che allinea il cratere 2009, e così le aree terremotate di Campobasso e Catania, al cratere 2016/2017 dove la norma è già vigente.
Il secondo emendamento approvato, invece, attiene alle Università delle quattro regioni del centro Italia colpite dagli eventi sismici (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria): "in queste settimane, i Rettori mi hanno segnalato dei vuoti formativi da colmare per dare attuazione, piena e celere, alle procedure del Pnrr, ed in particolare al così detto fondo complementare da 1 miliardo e 780 milioni, l'unica misura 'verticale' concessa per uno specifico territorio; a questo mi sono agganciata per fare sì che, già dal prossimo anno accademico, le Università delle quattro regioni possano ampliare l'offerta formativa, una procedura sottoposta, altrimenti, a lunghissimi percorsi autorizzativi".
Con il terzo emendamento, invece - ha aggiunto la deputata dem - "si supera il blocco del credito d'imposta: la proroga della misura, così come accaduto per le tasse sospese a seguito del sisma dell'Aquila, si era 'scontrata' con i rigidi dettami dell'Unione europea; con il provvedimento, superiamo anche questo ostacolo".
Il quarto ed ultimo emendamento a prima firma Pezzopane, infine, s'inserisce nella proposta multipartisan di stornare i 35 milioni frutto dei risparmi della Camera dei Deputati per i territori colpiti dai recenti terremoti; "di questi 35 milioni, 5 milioni - con il mio intervento - vengono assegnati alle strutture operative per il personale e l'organizzazione degli uffici".
Si tratta di emendamenti importanti,ha tenuto a a ribadire la deputata dem, che s'inseriscono in un Decreto "pensato per finalizzare e rafforzare le misure del Pnrr, risolvendo alcune criticità che comuni, Enti locali, forze sociali e produttive hanno messo in evidenza, col rischio che potessero ritardare gli interventi. Un provvedimento che vale 'doppio' per i crateri 2009 e 2016/2017 che beneficiano, oltre che delle misure generali del Pnrr, anche del fondo complementare".
Pezzopane ha inteso ringraziare, dunque, l'ingegner Dino Iovannitti e l'ex assessore comunale alla ricostruzione Pietro Di Stefano, presenti stamane alla conferenza stampa, che hanno contribuito alla stesura dell'emendamento sulla deroga per le lievi difformità.
Non è mancata una stoccata all'amministrazione comunale e alla Regione, "che dimostrano di non avere una strategia, un disegno complessivo" e lo hanno confermato nel corso dell'incontro di venerdì scorso alla presenza del ministro Enrico Giovannini; in questo senso, "c'è il rischio concreto che il Pnrr possa essere interpretato come un bancomat per piccoli interventi che non colgono il senso vero dello strumento, e cioé il rilancio economico e sociale del territorio".
D'altra parte, ha concluso Pezzopane, "Marsilio e Biondi sono esponenti di Fratelli d'Italia, il partito che ha contestato il Recovery Found, si è opposto al Next Generation Ue e non ha votato l'approvazione del fondo complementare per i crateri; è curioso che siano proprio loro, oggi, a gestire un fiume di risorse che non si era mai visto e, probabilmente, non si vedrà mai più".