Giovedì, 30 Dicembre 2021 12:23

Pnrr, Palumbo: "Si è badato al consenso elettorale e non alle sfide strategiche"

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Usa una metafora Stefano Palumbo, capogruppo del Pd, per commentare gli interventi programmati dalla Giunta comunale a valere sul fondo complementare al Pnrr: come nel fortunato film ‘Don’t look up’, con gli scienziati che preferiscono guardare a terra e non alla cometa in rotta di collisione col pianeta, così il sindaco Pierluigi Biondi e i suoi assessori “hanno guardato in basso, alla pavimentazione di piazza Duomo, piuttosto che agli alti obiettivi strategici posti dal piano nazionale di rilancio e resilienza” l’affondo di Palumbo.

“Si sono programmati interventi ordinari, pensando al consenso in vista delle prossime amministrative piuttosto che alle opportunità da cogliere sul lungo periodo per il rilancio economico e sociale del territorio; interventi scollegati tra loro, non organici”, ha rintuzzato il capogruppo dem. Che si è poi domandato: “con quali tempi, con quali risorse umane e con quali strumenti amministrativi si pensa di poter realizzare gli interventi annunciati se, in questi anni di legislatura, la Giunta non è riuscita ad avviare progetti per oltre 300 milioni di euro, alcuni finanziati addirittura dal 2012?”.

Già ad ottobre, Palumbo aveva ‘sfidato’ Biondi ad aprire un confronto sul Pnrr con le forze politiche e sociali, invitandolo “ad alzare lo sguardo verso le grandi sfide lanciate dal Next Generation Ue e a non abbassarlo sulle prossime elezioni amministrative”: purtroppo, “è successo ciò che avevo tristemente profetizzato. Il confronto è stato ‘lucidamente’ evitato, si è tentato persino di boicottare il Consiglio comunale straordinario convocato sul tema, così da avere mano libera per mettere in campo interventi ordinari, disarticolati. Si pensi alla riapertura di viale Ovidio: sia chiaro, è un intervento che l’amministrazione ha facoltà di programmare; tuttavia, si sarebbe potuto realizzare un progetto strategico, come quello che era stato proposto da alcuni imprenditori aquilani e che prevedeva di interrare la viabilità così da valorizzare la Fontana luminosa e il piazzale che, oggi, sono relegati a parcheggi”.

Per non parlare del recupero di alcuni edifici che, in passato, ospitavano le scuole, “inseriti senza specificare a quali funzioni dovranno assolverle; tra l’altro – chiarisce Palumbo – almeno due edifici, la ex scuola di Pescomaggiore e quella di Menzano di Preturo, erano già state inserite nella richiesta di finanziamento a valere sul piano di riqualificazione delle periferie, con una idea precisa di rifunzionalizzazione, per i quali la passata amministrazione aveva ottenuto 18 milioni di euro che non si capisce che fine abbiano fatto”. Aggiunge il capogruppo dem: “Si potevano almeno inserire i lavori di riqualificazione della piscina di Verdeaqua: non si è fatto neanche questo”. D’altra parte, “non mi aspettavo nulla di più da una amministrazione priva di qualsiasi progettualità. Di fatto, si è proceduto ad un elenco di interventi come se il Pnrr fosse una delle delibere Cipe che, in questi anni di ricostruzione, hanno finanziato decine e decine di interventi pubblici. A questo è stato ridotto il fondo complementare al Pnrr. Con una differenza, sostanziale: se il governo, fino ad oggi, chiedeva di spendere i milioni fermi in cassa prima di concedere ulteriori finanziamenti, l’urgenza di programmare interventi ha modificato completamente l’approccio. Mi chiedo, però: quali garanzie è in grado di fornire il Comune dell’Aquila in termini di capacità di spesa? Con quali tempi, con quali risorse umane e con quali strumenti amministrativi l’amministrazione pensa di poter realizzare gli interventi annunciati?”.

La domanda è più che legittima se è vero che, ad oggi, sono fermi interventi, già programmati, per oltre 300 milioni di euro, alcuni a valere su finanziamenti che risalgono addirittura al 2012, di cui il Comune è soggetto attuatore. “Opere che la giunta Biondi, in cinque anni di legislatura, non è stata in grado di mettere in cantiere: si pensi alla sede unica comunale, per cui c’è un finanziamento di 35 milioni di euro congelato da anni, al completamento del Palajapan con 6 milioni disponibili, al Parco della Luna finanziato col Masterplan con 10 milioni, al recupero di Santa Maria dei Raccomandati, alla riqualificazione di Palazzo Ducale a Paganica per 2 milioni, al completamento del Cinema Massimo, ai 58 milioni ancora fermi per le scuole, alla riscoperta di Porta Barete, al parco urbano di Piazza d’Armi per cui sono disponibili 18 milioni, al progetto strategico di viale della Croce rossa, e potrei andare avanti a lungo”. Si tratta di progetti che si sono impantanati nella palude amministrativa: “se non si è stati capaci di spendere queste risorse, come si pensa di poter realizzare gli interventi a valere sul Pnrr? Nella migliore delle ipotesi, immagino, procrastinando ancora i progetti che erano già finanziati”.

Insomma, per Palumbo siamo dinanzi all’ennesimo “bluff dell’amministrazione attiva, messo in atto per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica da ciò che, in questi anni, non si è fatto. Le uniche scelte strategiche messe in campo col Pnrr, dalla scuola dei Vigili del Fuoco a quella per la Pubblica amministrazione, rispondono ad una chiara visione strategica messa in campo subito dopo il terremoto e che ha saputo immaginare L’Aquila come la città dell’alta formazione. E’ su quella visione che il Governo ha investito”. Purtroppo, “l’amministrazione comunale sta facendo campagna elettorale con i fondi elargiti dal Governo dentro una visione europea” ed è paradossale che a beneficiarne sia il sindaco Biondi, esponente di un partito, Fratelli d’Italia, che ha votato contro il Pnrr in Parlamento e si è opposto al Recovery Plan in Europa”.

A margine della conferenza stampa, Palumbo non si è sottratto ad una domanda sulle prossime elezioni comunali, considerata la disponibilità alla candidatura dichiarata dalla deputata Stefania Pezzopane, del suo stesso partito: “Riconfermo la mia disponibilità”, le parole del capogruppo dem. Che ha aggiunto: “Auspico che non si disperda il lavoro, faticosissimo, fatto per mettere a sedere intorno ad un tavolo coalizionale tutte le forze alternative al centrodestra. E’ questo il primo obiettivo. E’ evidente che la legittima presa di posizione di Stefania Pezzopane rischia di rompere l’equilibrio raggiunto, se è vero che il tavolo considera le primarie l’ultima spiaggia e la deputata, al contrario, si è candidata evocando proprio le primarie. Da parte mia – ha proseguito Palumbo – riconosco al tavolo il primato delle decisioni: se si dovesse decidere di ricorrere alle primarie, valuterei di partecipare state la necessità, che ho sempre sostenuto, di un rinnovamento. Se si dovesse arrivare ad una sintesi politica, rispetterò le valutazioni del tavolo. Una cosa è certa: la discussione non può essere affidata alle aspirazioni personali, pure legittime; va fatta una attenta valutazione sul tipo di campagna elettorale che si vuole affrontare, sui temi e sui linguaggi che si intendono adottare. In questo senso, non posso che confermare la mia disponibilità”.

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