Mercoledì, 26 Gennaio 2022 00:35

Elezione del presidente della Repubblica, altra 'fumata nera' in seconda votazione. 527 le schede bianche. Terna di nomi dal centrodestra, orientato domani a votare Nordio. Ma si dovrà arrivare a sintesi

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Altra fumata nera.

È questo il risultato della seconda giornata di votazione per l'elezione del presidente della Repubblica.

I votanti sono stati 976, come al primo scrutinio: a prevalere le schede bianche, 527 (in prima votazione erano state 672); 38 le schede nulle, 147 i voti dispersi. I più votati sono stati il presidente uscente Sergio Mattarella e Paolo Maddalena, candidato degli ex M5s confluiti nel gruppo misto, con 39 preferenze.

Fuori dall'aula di Montecitorio, sono proseguite a ritmo serrato le trattative tra i partiti; il centrodestra ha formalizzato la sua rosa di nomi: Letizia Moratti, in quota Lega, Marcello Pera, espressione di Forza Italia e Carlo Nordio, indicato da Fratelli d'Italia. "Nessuno dei nostri ha una tessera di partito ma hanno ricoperto ruoli importanti. Non vogliamo imporre niente a nessuno", ha inteso sottolineare Matteo Salvini. E Giorgia Meloni ha aggiunto: "Non sono candidati di bandiera, ma di alto profilo". Sebbene il segretario del Pd Enrico Letta abbia parlato di "nomi di qualità" assicurando che verranno valutati "senza pregiudizi", in serata, dal vertice tra dem, M5S e Leu è venuto un appello alla responsabilità: "Basta tatticisimi, chiudiamoci in una stanza e buttiamo la chiave finchè non troviamo soluzioni condivise. Domani è il giorno chiave, da giovedì il quorum sarà del 51 per cento".

Per questo, il campo progressista non ha fornito nomi e, oggi, voterà ancora scheda bianca. Al contrario, il centrodestra pare orientato a 'misurarsi' scrivendo sulla scheda il nome di Carlo Nordio; è chiaro che non sarà lui il prossimo capo dello Stato, a meno di sorprese inattese, e tanto meno saliranno al Colle Letizia Moratti o Marcello Pera: tuttavia, il centrodestra si conterà per avere maggiore forza sul tavolo delle trattative. A farla semplice: se Nordio dovesse avvicinarsi ai 505 voti necessari per l'elezione in quarta votazione, la coalizione si presenterebbe al vertice con i progressisti, fissato per oggi pomeriggio, da una posizione di forza.

Ma "non è il momento del muro contro muro" ha tenuto a ribadire Giuseppe Conte, ed è condivisa l'idea che non ci sia tempo da perdere: nessuno vuole andare oltre la sesta, settima votazione e, dunque, sarà necessario fare sintesi anche per assicurare che ci sia un governo credibile che accompagni il paese a fine legislatura. Per fare in modo che ciò avvenga, il capo dello Stato dovrà essere eletto con una alleanza parlamentare larga quanto la coalizione di unità nazionale che sostiene l'esecutivo.

Dunque, resta in campo la candidatura di Mario Draghi, a patto che si raggiunga un accordo su chi dovrà sostituirlo a Palazzo Chigi, così come salgono le quotazioni della presidente del Senato Elisabetta Casellati. Stabile Pierferdinando Casini. Sullo sfondo, però, inizia a stagliarsi ingombrante la figura di Sergio Mattarella che garantirebbe lo status quo

Ancora qualche ora e sapremo.

Ultima modifica il Mercoledì, 26 Gennaio 2022 08:34

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