“I Nuclei di cure primarie (Ncp) continueranno a operare sul territorio grazie alla sostituzione dei medici di famiglia in quiescenza con personale che continuerà a garantire i servizi di assistenza alla popolazione”.
Ad annunciarlo è il primo cittadino dell’Aquila, Pierluigi Biondi che nei giorni scorsi, e in qualità di presidente del Comitato ristretto dei sindaci della Asl provinciale, ha raccolto “le preoccupazioni manifestate dalle organizzazioni sindacali, allarmate dal mancato avvicendamento dei medici in pensione”.
Un’eventualità che avrebbe comportato, oltre alla chiusura delle associazioni dei medici di base, anche la perdita dei posti di lavoro per il personale amministrativo che vi opera. “Nelle more di un riscontro da parte dei competenti uffici regionali sul quesito posto alla Sisac, Struttura interregionale sanitari convenzionati, in ordine al periodo di vigenza di tutte le forme associative, ivi inclusi i Ncp e alla contestuale richiesta di chiarimenti in riferimento ai tetti di spesa assegnati all'assistenza primaria, saranno destinati ai Nuclei i medici che su base volontaria si renderanno disponibili per le sostituzioni”, le parole di Biondi.
“Il mio ringraziamento va ai vertici aziendali Asl 1 Avezzano, Sulmona, L'Aquila che hanno raccolto, in maniera molto celere, le segnalazioni che ho formulato e l’invito a cercare un percorso risolutivo che, seppur non definitivo, è stato individuato affinché venisse garantita l’erogazione di un servizio essenziale per la salute pubblica della comunità”.
“E’ grazie al lavoro sinergico tra l’Assessore regionale alla Sanità, dott.ssa Verì ed al manager della ASL1 Sulmona-Avezzano-L’Aquila, dott. Ferdinando Romano che si è risolto in tempi brevi la problematica”, ha tenuto a sottolineare il vice presidente del Consiglio regionale, Roberto Santangelo. “E' datata 23 marzo la nota con la quale chiedevo chiarimenti all’Assessore circa l’incresciosa situazione rapprasentatami da alcuni medici di medicina generale aquilani; l’immediato interessamento ha fatto si che si giungesse alla soluzione, garantendo il diritto inviolabile del cittadino alla salute, ripristinando quanto sancito per legge relativamente alla costituzione di forme associative da parte di medici e alla relativa retribuzione delle prestazioni erogate. Avevo espresso fiducia nel cambio di passo che la parte manageriale della ASL aquilana sta utilizzando nell’azione di risanamento e riorganizzazione di una struttura d’eccellenza quale è la nostra Azienda Sanitaria; ritengo di dover condividere la soddisfazione di aver dato una risposta sollecita e risolutiva, frutto di collaborazione e di sinergia d’intenti tra politica e dirigenza”, ha rivendicato Santangelo.
Soddisfatti i sindacati dei medici di famiglia: “La mobilitazione dei Medici di Medicina Generale della Provincia dell’Aquila e del personale di studio dei Nuclei di Cure Primarie ASL ha ottenuto un primo significativo successo: con atto dirigenziale del 04/04/2022 la Direzione Generale della ASL dell’Aquila ha autorizzato, anche se in via transitoria, la sostituzione nei Nuclei dei medici andati in pensione. Questa soluzione, da noi prospettata fin dall’inizio, garantisce nell’immediato la sopravvivenza dei NCP e quindi la continuità dei servizi assicurati alla popolazione (assistenza medica H12, accoglienza e attività di sportello H12, assistenza infermieristica H12) e il mantenimento dei posti di lavoro del personale dipendente".
Pertanto, le Organizzazioni sindacali di categoria FIMMG, SMI, SNAMI e la CGIL provinciale, in rappresentanza dei lavoratori dei NCP, hanno deciso di sospendere il sit-in di protesta programmato per il 7 aprile, ribadendo però che lo stato di agitazione proseguirà fino a quando la ASL non darà attuazione a quanto stabilito, nell’interesse dei cittadini, che hanno diritto al mantenimento e, ancor più, al potenziamento e alla valorizzazione dei servizi della Medicina del Territorio.