Martedì, 17 Maggio 2022 18:31

Carta degli aiuti di Stato, eventuale revisione rinviata a giugno 2023

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Oggi pomeriggio si è riunito il Consiglio regionale; la seduta si è aperta con il confronto sulla Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale 2022-2027, così come richiesto dal consigliere dem Pierpaolo Pietrucci che, nei giorni scorsi, aveva messo in atto una protesta non violenta, lo sciopero della fame, per l'esclusione dalla carta di quasi tutti i comuni dei crateri sismici d'Abruzzo.

Al termine della discussione, è stato approvato il documento della maggioranza di centrodestra che dà mandato alla Commissione consiliare Politiche europee di monitorare l’andamento e l’efficacia dello strumento nella sua attuale perimetrazione, acquisendo i motivati parerei delle parti sociali e imprenditoriali, degli enti locali e delle altre forme di rappresentanza dei territori, al fine di pervenire a una eventuale proposta organica di revisione secondo i criteri già seguiti e nel rispetto del plafond di popolazione assegnato e delle procedure previste, in base a oggettive esigenze suffragate da dati statistici coerenti (dati Eurostat, Istat, Infocamere o altri dati ufficiali), stando al dettato della normativa europea e statale di riferimento, e delle regole poste alla Commissione europea e dal Dipartimento per le Politiche di Coesione per il nuovo negoziato del giugno 2023.

E’ stato invece respinto il documento sottoscritto dai Consiglieri del centrosinistra. 

Non sono mancati i momenti di tensione, con un durissimo botta e risposta tra Pietrucci e il presidente della Giunta regionale Marco Marsilio che ha paventato interessi personali del consigliere regionale dietro la richiesta di reintroduzione di alcuni comuni.

"Un affronto di una violenza inaudita", lo definiscono i consiglieri dei gruppi Pd, Legnini Presidente, Abruzzo in Comune e Gruppo Misto; la protesta di Pietrucci è stata necessaria per fare includere nel documento i comuni teramani, aquilani e pescaresi ricadenti nei crateri, essendo stati ignorati dall’esecutivo, e non per altro come Marsilio oggi ha insinuato, durante un intervento carico di astio, ma di poche buone intenzioni per la comunità. Un fatto gravissimo, non solo sul fronte della dialettica politica, ma nei confronti dei comuni che dal 2009 e dal 2016 hanno vissuto la realtà dolorosa e svantaggiata del terremoto e della tempesta perfetta", l'affondo delle opposizioni.

"Marsilio non si è limitato ad attaccare con foga chi ha legittimamente focalizzato l’attenzione su una esclusione grave e penalizzante per il futuro di quei Comuni – hanno aggiunto i consiglieri regionali – ma ha offeso i territori con una serie di insinuazioni, prendendoli in giro e sminuendo l’importanza che venissero ricompresi nel documento varato dalla Regione, come hanno invece fatto i suoi colleghi nel Lazio, in Umbria e nelle Marche comprendendo appieno quanto fosse importante coniugare le risorse del Pnrr dedicate alle aree sisma con le misure previste dall’articolo 107.3c del Trattato sul Funzionamento dell’Unione, nonché il pieno e migliore funzionamento dei benefici economici a vantaggio delle imprese presenti nelle aree speciali a cui i provvedimenti sono destinati".

Una violenza scomposta, "che ben poco si addice a un presidente e che nulla ha di costruttivo, rispetto a un argomento che invece doveva essere affrontato al meglio, perché ai territori arrivassero vantaggi e attenzione. Ma questa è una Regione che non programma, come conferma la paralisi della sanità, quella su lavoro e imprese, e che non ama il confronto. E questo in aula oggi è affiorato in modo forte e chiaro in tutta la sua virulenza".

Ultima modifica il Mercoledì, 18 Maggio 2022 14:58

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