Sabato, 18 Giugno 2022 17:40

Sì di Regione Abruzzo a metanodotto Snam: si accende lo scontro politico

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Si acuisce lo scontro per il sì di Regione Abruzzo in sede di riunione governativa all'autorizzazione del metanodotto Snam Sulmona – Foligno. 

"Il parere favorevole all’opera è stato espresso da un funzionario regionale su mandato ufficiale del presidente della Regione Abruzzo", avevano denunciato i Comitati cittadini per l’ambiente e il Coordinamento No Hub del Gas attaccando frontalmente Marsilio: "ha gettato la maschera, è uscito completamente allo scoperto mostrando tutto il suo disprezzo verso i cittadini e le istituzioni".

Non si era fatta attendere la replica del governatore: "Sul parere reso dalla Regione è ora di finirla con le mistificazioni"; Marsilio aveva parlato di una "assemblea politica" in una "sede tecnica", una "recita" del Pd che non sfiducia il Governo, chiamando in causa il "presidente emerito (che si permette di partecipare a una riunione nella quale non ha nessun titolo ne è stato invitato)".

Chiaro il riferimento al senatore dem Luciano D’Alfonso, già presidente della Regione, che ha preso parte alla riunione, come si legge nella richiesta di partecipazione inviata il 10 giugno, nelle vesti di presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato.

"Alla riunione convocata dal ministero si esprimono pareri sulla base delle competenze attribuite", ha inteso spiegare Marsilio. "Una riunione del genere non è un’assemblea politica dove si va a fare propaganda. La regione aveva il compito e il preciso dovere di esprimere la compatibilità dell’opera con alcune precise normative tecniche e con determinati strumenti pianificatori. Non potevamo testimoniare il falso dicendo che l’opera contrasta con le norme e con questi strumenti pianificatori, quando l’istruttoria degli uffici certifica il contrario. I nostri uffici – aggiunge – hanno riscontrato la compatibilità dell’intervento sotto il profilo tecnico e amministrativo. Se avessi costretto i nostri uffici e i nostri dirigenti a dire il contrario avrei commesso un reato e avremmo prodotto in quella conferenza un vero e proprio falso ideologico. Chi è andato a fare politica in una sede tecnica ha solo dimostrato per l’ennesima volta i propri limiti culturali, politici e morali".

D’altronde - ha aggiunto - "è ora di finirla con questa recita: se il Partito democratico nelle persone del sindaco di Sulmona e del ‘presidente emerito’ vuole sfiduciare Cingolani e il governo che sostiene con molta determinazione la necessità di realizzare quest’opera, invece di prendere in giro i cittadini di Sulmona e della Valle Peligna votino la sfiducia al ministro Cingolani e al governo Draghi che ne sostiene l’azione. Tutto il resto sono chiacchiere vuote".

Durissima la risposta dei consiglieri d'opposizione Silvio Paolucci, Pierpaolo Pietrucci e Marianna Scoccia: "Spiace che il presidente Marsilio cerchi di confondere le idee agli abruzzesi, mischiando aspetti tecnici e aspetti politici. Mettiamola così: 

  • il tema energetico – soprattutto in questa fase – è quello più politico e strategico di tutti, sul quale si scatenano le guerre, si stipulano nuovi accordi commerciali internazionali, si fanno investimenti miliardari proiettati nei prossimi decenni, si cerca di aiutare famiglie e imprese colpite dai rincari. Scegliere come compensare il taglio del gas russo, insistere sulle fonti fossili o investire nelle energie rinnovabili è politica pura;
  • sulla realizzazione del gasdotto Linea Adriatica e sull’autorizzazione del tratto Sulmona-Foligno la Regione Abruzzo ha sempre espresso parere contrario con motivazioni legate alla sicurezza sismica del tracciato e avanzando anche proposte alternative. Insieme alla Regione tutti i livelli istituzionali, dai Comuni alla Provincia, fino ad oggi hanno espresso, con delibere motivate anche tecnicamente, il loro No;
  • la Giunta regionale presieduta da Luciano D’Alfonso ha prodotto sette delibere per negare l’Intesa della Regione con lo Stato, qualunque fosse il Governo in carica. Il Consiglio regionale, compreso quello attuale, ha votato all’unanimità 10 Risoluzioni di contrarietà al progetto della Snam. Anche la Commissione Ambiente della Camera dei Deputati nel 2011 ha approvato, con voti unanimi, una Risoluzione contraria, mai stata rispettata dai Governi che si sono succeduti;
  • la titolarità territoriale è dei Comuni e a loro spetta certificare se l’opera è compatibile o meno con gli strumenti urbanistici. La maggior parte dei Comuni ha attestato che il metanodotto non è compatibile. Così come non è compatibile con la legislazione sugli Usi Civici, presenti in molte aree attraversate dal metanodotto;
  • sul piano strettamente procedurale va ricordato che prima di assumere una decisione deve essere predisposto e verificato lo studio sulla sismicità del tracciato affidato dal MISE all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia".

Insomma, "Marsilio la smetta di fare battute sulla sfiducia a Cingolani o di nascondersi dietro le istruttorie tecniche degli uffici" l'affondo di Paolucci, Pietrucci e Scoccia: "se la Regione vuole cambiare orientamento e dare parere favorevole all’opera, porti un provvedimento in Giunta e in Consiglio. Proprio perché queste riunioni ministeriali non sono “un’assemblea politica dove si va a fare propaganda”, Marsilio si assuma le sue responsabilità: perché le Amministrazioni parlano con gli Atti ufficiali, non con le chiacchiere e i comunicati".

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