Sabato, 02 Luglio 2022 20:38

Biondi e D’Eramo: il gatto e la volpe

di  Giustino Masciocco

 

Si conoscono da sempre, non si sono parlati per quasi vent'anni ma i cittadini aquilani gli hanno appena riconfermato la fiducia per la gestione dell’Amministrazione comunale, costringendoli, gioco forza, ad una alleanza che li vede uniti nella proposta ma guardinghi nella gestione.

Eccoli qui il sindaco Pierluigi Biondi e il deputato Luigi D'Eramo, comodamente seduti per un caffè presso il bar Tropical, sorridenti per le elezioni appena vinte, che discutono sull’assetto della nuova Giunta comunale, come il Gatto e la Volpe di collodiana memoria.

Proviamo a ricostruire un retroscena (con le notizie che News Town ha raccolto in questi giorni) sulle trattative, sulle richieste e sulle discussioni che si sono succedute nei partiti e nei gruppi, per soddisfare le bulimiche richieste di tutti.

Iniziamo con la vicenda vicesindaco. Tale carica, di norma, viene affidata ad un partito diverso da quello che esprime il sindaco ma, in questo caso, vista la gratificante affermazione elettorale di Raffele Daniele, si è dovuto fare uno strappo alla “regola”. Infatti, il vicesindaco uscente, con una mossa che fa arrossire i più incalliti giocatori di poker, ha lanciato un “all in”, non avrebbe accettato altri incarichi, che Biondi non si è sentito di andare a vedere, concedendo il titolo richiesto. Questa situazione ha ridotto da quattro a tre i posti in giunta che sarebbero spettati a Fratelli d’Italia.

Appena tale situazione si è dipanata, è arrivata la “mandrakata” della Lega, con il coordinatore regionale D’Eramo: “va bene il vicesindaco dello stesso partito, non ci interessa la Presidenza del Consiglio, chiediamo tre assessori”. Anche in questo caso, richiesta concessa seduta stante. D’Eramo ha tirato un sospiro di sollievo: in questo modo accontenta tutti, eletti e subentranti, tenendo a bada eventuali lamentele per qualcosa che è andato storto nella ripartizione delle preferenze.

Poi si arriva alla trattativa con i Santangelo brothers (L’Aquila Futura), notoriamente ossi duri da spolpare, tenaci nel difendere le posizioni ottenute in seno all’amministrazione, forti dell’aumento del consenso della lista e con il vice presidente del Consiglio Regionale, Roberto, campione di preferenze, il più votato tra i Consiglieri. Loro chiedevano due posti di assessore, una donna e un uomo, che avrebbero permesso di recuperare ex consiglieri comunali rimasti indietro nella graduatoria finale. Non c’è stato nulla da fare: l’offerta è stata quella di un assessorato, andato alla dott.ssa Manuela Tursini, che risulta essere la prima dei non eletti nella lista di L’Aquila Futura, e la presidenza del Consiglio. Così hanno chiuso, nonostante i tentativi in zona Cesarini di riaprire la trattativa.

Eccoci arrivati a Forza Italia. La trattativa è iniziata subito in salita per la richiesta dell’ex presidente Roberto Tinari di poter doppiare l’incarico (come peraltro riuscì solo all’avv. Carlo Benedetti, presidente del Consiglio per dieci anni durante i due mandati Cialente), anche lui provando a dire: “la presidenza del Consiglio oppure faccio il consigliere semplice”. Non gli è andata molto bene: voci di popolo riferiscono che nelle ultime settimane di consiliatura ci sono stati scontri al calor bianco tra Tinari ed il sindaco, dovuti principalmente alla costruzione degli ordini del giorno per le sedute di Consiglio. Si aggiunge a ciò il fatto che coloro che il partito aveva delegato per le trattative con Biondi (Pagano e De Matteis) hanno sottoposto, al primo cittadino, il nome di Stefano Morelli, coordinatore comunale. Dopo un paio di notti tormentate ed insonni, l’ex presidente del Consiglio Tinari ha deciso, in quanto primo degli eletti nella lista di Forza Italia, di accettare l’incarico in Giunta, sfilando da sotto il cuscino del povero Morelli il sogno di entrare in giunta.

La lista del sindaco, Civici e Indipendenti, che ha eletto Fabio Frullo e Luigi Faccia (in ordine di arrivo) non ha posto, né rivendicato, alcuna postazione di governo. Era ipotizzabile, in quanto la lista era stata costruita dal primo cittadino in persona, chiedendo a professionisti e non di prestare la propria immagine alla causa: saranno stati tutti spontaneamente entusiasti di partecipare, oppure qualche consiglio o ricordo è stato necessario attivare?

In ultimo, ma non ultimi, come leggerete tra poco, c’è la lista L’Aquila al Centro, che ha eletto due consiglieri, Daniele D’Angelo e Stefano Flamini. Loro fanno capo, a livello nazionale, al senatore Gaetano Quagliarello che, non volendo appoggiare in Regione l’attuale presidente Marco Marsilio per un secondo mandato, restano fuori dal perimetro di governo, votando, così hanno affermato, di volta in volta i provvedimenti in Consiglio. I più maliziosi ritengono che il posto in Giunta per la loro lista c’era, ma non poteva essere di appannaggio di un uomo (sic!).

In conclusione, anche questa volta il sindaco Pierluigi Biondi ha dato le carte come ha voluto, accontentando o scontentando, ora l’uno ora l’altro. Ha mantenuto però un vezzo che lo contraddistingue, quello di nominare come assessori, dirigenti comunali appena andati in pensione, la volta scorsa Vittorio Fabrizi, questa volta Paola Giuliani. E’ sempre molto previdente, non si sa mai che nel corso del tempo possa servire una postazione in Giunta per qualche accordo (trasversale o no) e avere a disposizione un posto, fa sempre comodo.

Vi chiederete delle opposizioni? Al prossimo editoriale.

 

Ultima modifica il Sabato, 02 Luglio 2022 21:03

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