"Voglio un Abruzzo ambizioso che si ingegni ad attivare nuovi interessi".
Luciano D'Alfonso ha rilanciato la sua idea di Abruzzo intervenendo nel dibattito in Consiglio regionale sul programma di legislatura illustrato dinanzi all'assise. "Non voglio un Abruzzo che si accasci e rimanga passivo sugli attuali interessi - ha rilanciato - penso invece ad un Abruzzo che abbia la forza e la volontà di aprire nuovi orizzonti di crescita e di sviluppo".
Il presidente della Giunta regionale ha dunque ribadito con forza "la volontà di aprire la Regione alle imprese e a chi ha voglia di fare qualcosa per questa terra, nel rispetto di regole indispensabili per una comunità moderna".
D'Alfonso non ha mancato di rimarcare alcune questioni che vanno chiarite. "Sono necessarie alcune operazioni verità: la prima riguarda la consistenza del deficit e del debito, così come la vita delle società partecipate della Regione che abbiamo il dovere di sottoporre ad un bombardamento riformista e che è stato punto di dolenza nella relazione di parificazione della Corte dei Conti".
Il presidente della Giunta ha poi annunciato che "nel rispetto dei tempi e della forma, il Dpefr verrà presentato per la discussione e approvazione in Consiglio regionale nel mese di settembre. Ci lavoreremo in agosto andando a recuperare, all'interno della Regione, risorse umane che sono state emarginate e che sulla programmazione provengono da una valida scuola".
Quindi, ha toccato il tema della ricostruzione dell'Aquila: "Mi attendo una seria e costruttiva collaborazione da parte di tutti i componenti del Consiglio regionale; noi abbiamo una nostra idea che siamo pronti a mettere in campo e che cambia l'impostazione di base".
Sotto il profilo politico, il presidente ha auspicato "una convergenza tra minoranza e maggioranza sulla revisione dei regolamenti, così da permettere al Movimento 5 Stelle di avere una propria rappresentanza in senso all'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale".
Discusso il programma di governo del presidente eletto, il Consiglio regionale ha quindi approvato la ricapitalizzazione della Saga - la società che gestisce l'aeroporto d'Abruzzo - per un importo di 5milioni 972mila euro. L'Assemblea ha poi eletto i consiglieri Maurizio Di Nicola (Centro Democratico) e Sara Marcozzi (M5S) rispettivamente componente effettivo e componente supplente del comitato referendario per l'abrogazione della legge nazionale che cancella i tribunali che hanno sede in città non capoluogo di provincia, tra cui Lanciano, Vasto, Avezzano e Sulmona.
Infine, l'Aula ha approvato due risoluzioni: la prima, riguardante il progetto del metanodotto e della centrale Snam a Sulmona, impegna il presidente della Regione a chiedere al ministero dello Sviluppo Economico il rinvio della Conferenza di Servizi prevista per il 7 agosto prossimo, oltre a chiedere, tra l'altro, allo stesso ministero una soluzione progettuale alternativa per l'opera; la seconda, invece, è sulla realizzazione di un impianto di stoccaggio per il gas naturale a San Martino sulla Marrucina (Chieti) e nel documento si chiede alla Regione di porre in essere tutte le iniziative, compresa un'azione giudiziaria, per bloccare la realizzazione della struttura.
Non solo. Il Consiglio regionale ha istituito - votando un documento all’unanimità - una commissione speciale "con il compito di esaminare ed elaborare proposte di modifica allo statuto, delle leggi di attuazione dello stesso, nonché di procedere alla revisione della legge elettorale". E' opportuno - si legge nel documento - "procedere alla revisione della legge elettorale alla luce del mutato assetto politico a livello nazionale e regionale".
L’organismo ha la durata di un anno, prorogabile per ulteriori 12 mesi: la conferenza dei capigruppo indicherà i componenti che poi eleggeranno il presidente, rappresentante della maggioranza di centrosinistra. Viene sospesa, così, "la corrispondente competenza della commissione permanente, limitatamente all’esame degli affari trattati dalla stessa commissione speciale". Una scelta legata alla necessità di velocizzare i tempi di approvazione delle modifiche necessarie.
"Dobbiamo fare un ragionamento per una legge elettorale più chiara e snella - ha spiegato il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio - alla luce del nuovo scenario politico ma anche per trovare le modalità per far partecipare le forze politiche regionali, espressione dei cittadini, alla vita di ogni organismo in seno alle istituzioni del consiglio regionale".