Il senatore Gaetano Quagliarello, coordinatore nazionale di "Italia al centro", ha affidato ad un post su facebook la sua decisione di non ricandidarsi alle elezioni politiche del 25 settembre.
"Ho deciso di mettere il mio seggio a disposizione del partito e di non candidarmi a queste elezioni. Non è certo una scelta di disimpegno: resto accanto a tutti voi nelle mie funzioni di coordinatore nazionale di “Italia al Centro” e, inoltre, intensificherò ancor di più l’impegno della Fondazione Magna Carta perché sia un crogiuolo di idee e di classe politica. Io ci sono. E non vi dico che ci rivediamo presto perché non ci siamo mai lasciati!" queste le parole del senatore, il quale inoltre ha dichiarato che questa scelta è dettata anche da motivazioni personali.
Quagliarello non ha tenuto nascosta la proposta fattagli dal Presidente Giovanni Toti, di un seggio blindato in un collegio uninominale.
"Il colleggio in questione - ha sottolineato il senatore - si trova in un’area geografica diversa da quella della quale mi occupo da molti anni; e si trova in una zona in cui altri esponenti del nostro partito hanno oggettivamente un maggior radicamento e una più significativa presenza. Così ringraziando per la proposta l'offerta non è stata accettata.
Non mancano critiche alla situazione politica attuale e accenni all'occupazione futura "il mio obiettivo resta quello di una politica che si possa qualificare sull’impegno e sulla competenza e possa per questo coprire quello spazio centrale che la degenerazione di Forza Italia ha lasciato pericolosamente sguarnito, in una scelta di campo – quella che ci vede con il centrodestra - che ritengo condivisibile perché “centro” non può certo significare farsi venire la labirintite appresso a una persona dall’atteggiamento e dall’orientamento instabile. Questo spazio centrale è stato negli anni occupato da alcuni piccoli “centrini” un po’ stantii che, anche a causa di presenze delle quali non ci si riesce a liberare, si sono col tempo trasformati in uffici di collocamento per leader in difficoltà. Quanto al nostro giovane partito, in questi mesi ho potuto constatare la presenza di impegni genuini e forti che convivono con atteggiamenti che tendono a considerare la partecipazione a un’intrapresa politica una rendita di posizione da far valere alla bisogna. Credo che a tutto questo sia necessario reagire politicamente affinché anche questa occasione non vada sprecata e perché una giusta concezione della politica e della vita di partito possa affermarsi e prevalere." Così conclude Quagliarello.
La scelta di Quagliarello non è passata affatto sotto tono.
I compagni di partito di Quagliarello, Srour, D'Angelo e Cappelli hanno commentato la notizia con queste parole “In un momento nel quale tutti si accapigliano per un posto sicuro, rinunciare a un collegio blindato perché estraneo al territorio per il quale ci si è tanto spesi per metterlo a disposizione del proprio partito con criteri di territorialità, come ha fatto il senatore Quagliariello, è un gesto che nobilita la politica e che dovrebbe essere da esempio per molti. La sua scelta ci carica ancor più di responsabilità, sapendo che l’impegno di Gaetano, del nostro partito e di tutti noi per il nostro territorio da oggi non si ferma ma raddoppia”. Lo dichiarano Mimmo Srour, segretario regionale di "Italia al Centro" in Abruzzo, Daniele D'Angelo, segretario provinciale dell'Aquila, e Mauro Cappelli, segretario cittadino aquilano.
Anche il presidente Toti ha commentato la notizia
"Il nostro partito non e' legato alle poltrone a tutti i costi e il gesto di uno dei suoi fondatori, Gaetano Quagliariello, di rinunciare a un seggio sicuro, gia' attribuito a lui come era naturale in quanto coordinatore del nostro partito, poiche' fuori dal suo territorio lo dimostra in modo concreto. Un gesto importante, ne' scontato, ne' dovuto. L'impegno che Quagliariello ha profuso in questi anni merita in se' un plauso. Anche se il Parlamento perdera' una delle sue figure piu' preparate, sono certo - riprende - che il suo lavoro per il Paese proseguira', cosi' come il suo progetto di dare una casa ai moderati a cui stiamo lavorando insieme. Ovviamente il suo grande senso delle istituzioni, legato all'importanza di rappresentare il territorio, sara' la stella polare del nostro operato anche nelle scelte che prenderemo in futuro". "Spero che il gesto sia in qualche modo di ispirazione e insegnamento a tutti coloro che, complice una legge elettorale che poco premia merito e impegno, ritengono un collegio blindato un diritto e non un mezzo per servire il territorio che si rappresenta", conclude.