Lunedì, 12 Settembre 2022 19:15

Quagliariello (Noi Moderati): presentato il rendiconto della legislatura 2018/22

di  Antonia Melaragni

Gaetano Quagliariello, senatore eletto alle scorse politiche nel collegio uninominale L'Aquila-Teramo, ha presentato a Palazzo Pica Alfieri dell'Aquila, il rendiconto della sua attività parlamentare nella legislatura 2018-2022.

L'occasione è stata anche quella per presentare i candidati con "Noi Moderati", la lista unica dei centristi del centrodestra, in campo per le imminenti elezioni.

“Il mio bilancio è un’iniziativa che ha cercato di tener presente le esigenze della città in maniera continuativa, ci sono state alcune iniziative importanti come l'emendamento che ha dato la possibilità alla Gran Sasso Science Institute di continuare a vivere, l'impegno per la scuola dei Vigili del Fuoco, un'idea della città che deve sfruttare la sua vicinanza con Roma e che può diventare una città della formazione. Può essere questo il suo volano, soprattutto in un momento diciamo economicamente difficile. Ma soprattutto quello a cui tengo è un metodo e cioè il costante contatto con il territorio. Ecco questo rendiconto ha anche questo senso e chiunque viene eletto spero abbia lo stesso metodo cioè riferire costantemente al territorio cosa succede nelle istituzioni e io ho fatto un piccolo libretto in cui ho raccontato quanti interventi ho fatto, quanti emendamenti, quali iniziative ho preso, quali sono stati i vantaggi che la città ha avuto dalla mia presenza all'interno delle istituzioni.” racconta Gaetano Quagliariello

“Questo perché la politica è in difficoltà e una delle difficoltà è che la gente non sa che cosa fanno i politici, anche perchè spesso non fanno niente, quindi credo che sia un dovere quello di rendicontare la propria attività” aggiunge Quagliariello.

Quagliarillo poi, spiega le ragioni politiche che lo hanno spinto a non candidarsi nella prossima tornata elettorale:

Il mio partito non aveva diritto ad avere un collegio uninominale in Abruzzo e a me aspettava un collegio di quelli blindati in un'altra regione del sud. Senza alcun tipo di recriminazione, con molta serenità, penso che la mancanza di rappresentanza dei territori è uno dei guai della politica e che si possa far politica anche al di fuori delle istituzioni, quindi piuttosto che essere un paracadutato ho preferito fare una scelta rischiosa, cioè quella di stare fuori dal Parlamento e provare a continuare a fare politica in questo modo per il territorio che conosco. Questo anche per un altro motivo, io faccio parte di una forza minoritaria, siamo i moderati del centro, i moderati del centrodestra, non ci sono molti moderati nel centro-destra, c'è una destra ma di moderati ce ne sono pochi. Sono tra quelli che ha votato Draghi fino alla fine e pur non essendo disponibile per andare a votare per la sinistra né per un centro che in realtà come la torre di Pisa pende a sinistra. Questa minoranza deve anche essere una minoranza creativa, deve dare segnali di diversità, non un moderato mollaccione ma un moderato di ferro”

Ed aggiunge: “Per il caso di Giorgia Meloni candidata in Abruzzo invece capisco perfettamente che un leader a livello nazionale possa scegliere di essere votato in qualsiasi colleggio.”

Ultima modifica il Martedì, 13 Settembre 2022 08:09

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