Che l’ex segretario regionale della Lega, l’On. Giuseppe Bellachioma, di fatto marginalizzato dall’avvento di Luigi D’Eramo nell’asset politico del Carroccio abruzzese, non aspettasse altro per tornare alla carica che un risultato elettorale che ha ridimensionato il partito di Salvini, molti se lo aspettavano. E cosi infatti è stato.
A poche ore dalla chiusura degli scrutini e con una Lega che ha incassato un esiguo risultato dai propri elettori, è proprio Bellachioma a chiedere le dimissioni di chi tempo fa lo aveva di fatto esautorato dalla guida abruzzese del partito di Salvini. Leggasi Luigi D’Eramo, uscito sconfitto in questa tornata elettorale.
“Ritengo necessario e oltremodo legittimo chiedere le dimissioni del segretario regionale Luigi D’Eramo, con relativo azzeramento di tutte le cariche regionali e provinciali, nonché della segreteria politica del partito e di ogni ulteriore vertice decisionale che ha contribuito a questa disfatta”. Tuona Bellachioma che prosegue: “Alla luce dei risultati della Lega Abruzzo ottenuti in occasioni delle recenti elezioni politiche nonché della mancata rielezione del segretario regionale Luigi D’Eramo mi corre l’obbligo, in qualità di fondatore del partito, di richiamare tutti ad un atteggiamento di coerenza e di responsabilità”.
Bellachioma dice che “addolorato per la perdita enorme di consensi in una regione governata con ben 7 consiglieri ( ne erano 10 originariamente), 4 assessori e presidenti di commissioni, dal nostro partito” e proprio per questo chiede la testa di chi ha contribuito a suo dire, al risultato elettorale uscito dalle urne.
Per l’ex segretario “È necessario un cambio di passo ora e non più tardi, perché aver preso 8%, dopo aver toccato vette inimmaginabili di consenso, può essere solo l’inizio della fine per la Lega in Abruzzo, tenendo ben presente che fra un anno e mezzo ricorrono le elezioni regionali e non è consentito a nessuno di finire a distruggere un patrimonio politico faticosamente costruito in un decennio prima di arrivare al 28% delle regionali e al 35% delle europee”.
Per Bellachioma “la Lega Abruzzo va riconsegnata ai bravi amministratori locali, ai sindaci, agli assessori e ai consiglieri, ma ancor di più va restituita ai militanti che hanno messo cuore e passione (e spesso anche denaro proprio) per dimostrare spirito di appartenenza ad un partito che non ha più un’ anima, dilaniato da litigi, fuoriuscite, abbandoni e con una gestione discutibile anche per quanto riguarda le nomine ed incarichi regionali e decisioni politiche incomprensibili e scellerate”. Una nota rovente che non lascia spazio ad interpretazioni.
“Essere incapaci di gestire un gruppo non è una colpa – attacca l’Onorevole -, lo diventa se dalla incapacità poi non si genera l’ascolto, la considerazione, il coinvolgimento e l’allargamento del perimetro del partito verso chi è più competente, più forte e più solido elettoralmente. Anzi vi è stata in questi anni il tentativo di evitare di aprire e dare rilievo a costoro perché considerati un pericolo per chi pianifica di rimanere “padrone e sotto”, insieme a una cerchia ristretta di persone altrettanto incapaci sia nelle relazioni umane che in quelle politiche, ma pronti a far pesare il potere indiretto che deriva da essere nelle grazie del capo. A loro le responsabilità maggiori della mancata crescita ed anzi della vistosa sconfitta elettorale della Lega”.
Poi la chiosa finale: “Non c’è più tempo ed e’ finito un tempo. Ora occorre solo ritrovare il senso della partecipazione, della condivisione con la base e con i territori, della meritocrazia e della trasparenza, della capacita di fare squadra nei comuni ed anche in Regione per il bene degli abruzzesi ( basta litigi e guerre, occorre governare), ma soprattutto dell’orgoglio leghista. Chi lo e’ veramente leghista non può più stare a guardare questo disastro. Chi invece non lo e’ si faccia da parte e lasci il passo a coloro le cui voci e le cui azioni per troppo tempo sono state silenziate e bloccate. Da una pesante lezione si può e si deve ripartire ma con umiltà e coraggio, tornando tra la gente e facendo politica per la gente. Questo è l’unico modo che abbiamo per risorgere altrimenti – conclude l’Onorevole Bellachioma - il destino della Lega Abruzzo e’ segnato e tutto sarà destinato alla fine politica di un sogno che e’ stato interrotto a metà diventando poi, ahimè, il peggior incubo”.